”Dilettanti allo sbaraglio
MELONI ADOLESCENTE FRUSTRATA PER IL MANCATO
INVITO ALLA CENA CON ZELENSKY
“Mi si nota di più se mi imbuco ad una cena dove non sono stata invitata o se faccio l’offesa perché nessuno mi considera e mi trattano come Calimero?”. Giorgia Meloni ha scelto la sceneggiata ed ha fatto la più classica delle figure di merda. Aiutata in ogni modo da una squadra di comunicatori della mutua. Dilettanti allo sbaraglio. Perché se sei il presidente del consiglio di un Paese come l’Italia, non puoi permetterti di comportarti come un adolescente non invitato alla festa dei più grandi.
E se hai una squadra, ben pagata, di comunicatori non puoi permettere che i media raccontino che, con Draghi ed i predecessori, l’Italia contava di più. È falso e dimostra solo che, a spese dei contribuenti, si sono scelti collaboratori inadeguati.
Perché Meloni dovrebbe ricordare che da decenni esiste un asse privilegiato tra Parigi e Berlino. E non cambia se Macron non è all’altezza di alcuni suoi predecessori e se Scholz avrebbe difficoltà a gestire un condominio. Se poi il terzo della compagnia è prezzemolo Zelensky, la cena rappresenta un appuntamento da evitare ad ogni costo.
E poi, forse, Macron e Scholz volevano discutere della posizione europea in relazione alle pretese del folle di Kiev. Senza che dovesse intervenire la portavoce degli interessi statunitensi. Non puoi scegliere Crosetto come ministro e poi pretendere di fare l’europeista.
E la tua squadra non può continuare ad organizzare interviste ed interventi con le testate ex grandi e poi non avere voce in capitolo quando si tratta di bloccare l’ondata di false informazioni sull’inesistente grande ruolo italiano quando a guidare il governo erano Draghi e Conte.
Invece lady Garbatella è riuscita a compiere due errori in contemporanea. Uno a livello internazionale, offrendo a Macron la possibilità di sentirsi grande per un istante. Ed uno nei rapporti con i media italiani. Chapeau!
Così ora sarà costretta a ricominciare la manfrina delle tensioni e delle riappacificazioni con Parigi. Dimenticando che Italia e Francia dovrebbero condividere la medesima agenda – insieme alla Spagna – per la difesa del mondo agricolo dall’offensiva delle multinazionali del cibo. Dimenticando che anche l’agenda ambientale dovrebbe vedere Parigi e Roma dalla stessa parte, e che le Alpi rappresentano la cerniera che unisce i due Paesi alle prese con i medesimi problemi.
Ma lady Garbatella ha anche dimenticato che il piccolo Macron deve ostentare questo suo inesistente ruolo internazionale per nascondere i fallimenti interni. E le polemiche inutili del presidente del consiglio italiano servono solo a rafforzare la posizione dell’inquilino dell’Eliseo, rappresentato come vittima di una stupida invidia da parte italiana: “les italiens, toujours les italiens”. Mentre la rappresentazione di lady Garbatella è quella di una poverina frustrata perché non ha potuto inchinarsi per prima davanti all’apparizione di Zelensky. Anche perché, con i soldi tolti agli italiani per regalare armi al folle, un posto a tavola pensava di esserselo pagato.