”Israele si comporta come un cane rabbioso, minaccia, fa la guerra non si fa scrupoli nel massacrare industrialmente le popolazioni civili
NESSUNO SEMBRA TURBATO DA QUESTO RISCHIO CERTO…
CHE POTREBBE SEMPLICEMENTE DISTRUGGERE L’UMANITÀ
di Olivier Field
La RPDC (Corea del Nord) e il suo bellicoso “dittatore” sono preoccupanti. Ma quest’ultimo difficilmente ha mai iniziato una guerra, né lui né suo padre. Potrebbe essere un cane che abbaia e non morde? Neanche il Pakistan e l’India sembrano aver lanciato una grande guerra o commesso massacri.
Israele, invece, si comporta come un cane rabbioso, minaccia, fa la guerra e soprattutto non si fa scrupoli nel massacrare industrialmente le popolazioni civili, con il consenso della stragrande maggioranza della sua popolazione.
La logica vuole che sia questo paese e i suoi leader che, un giorno, scateneranno la guerra atomica. Lasceremo che i manipolatori che sopprimono la disapprovazione e la rabbia delle persone normali nei confronti del razzismo suprematista di Israele e delle sue azioni ci conducano verso un Armageddon nucleare? Niente li tempra, nessuna critica porta con sé, l’esito del mondo difficilmente viene preso in considerazione nella loro follia tribale. Già l’aver ottenuto che la comunità internazionale tolleri e addirittura non metta in discussione il possesso della bomba atomica da parte di un paese che rifiuta ogni idea di pace è un segnale inquietante.
La bella narrazione di un popolo oppresso fin dalla notte dei tempi e quindi legittimato ad agire quanto ritiene necessario, al di fuori di ogni regola umana, di diritto internazionale, di giustizia, non funziona ormai da molto tempo. In Occidente e anche un po’ altrove un esercito è al suo servizio, dal cantante pop al “Bloody Hypocrite Blinken” passando per una casta di giornalisti, intellettuali e altri monopolizzatori del cosiddetto dibattito pubblico. Per attaccamento comunitario, per paura, per interesse, per conformismo, tutto è bene per difendere l’indifendibile, all’infinito, senza vergogna e con palese malafede.
Che siano prigionieri di questo dannoso indottrinamento o devoti alla causa, il male compiuto da decenni si sta infiltrando nella vita politica, sociale ed educativa. Se la tua menzogna viene lodata e preservata, se i tuoi avversari vengono gettati nel fango, nella miseria e sanzionati dai poteri statali, quali rischi corri? La tua anima, la tua coscienza… pfff cosa pesano rispetto ai frutti che raccogli. È giunto il momento della menzogna totale, dove ogni politico, ogni approfittatore di un sistema clientelare ha un solo mantra: “finché dura…, finché la mia irresponsabilità è statutaria… ”.
Qualunque sia il nostro livello di fiducia nella capacità di comunicazione mirata, di propaganda, è incredibile sperimentare una tale negazione della realtà. I termini possono variare ma sostanzialmente per 100 giorni un’enclave/prigione/bantustan è stata sistematicamente bombardata/rasa al suolo/annientata per far sparire/punire collettivamente/sradicare una popolazione essenzialmente di civili e anche di combattenti/terroristi/residenti.
Senza motivo?
Certo che sì. Una risposta all’azione violenta del 7 ottobre 2023, la volontà di utilizzare questo giusto pretesto per attuare furiose politiche di pulizia etnica volte a ottenere uno Stato ebraico in un territorio in espansione. Nessuno può credere che si tratti della ricerca del rilascio degli ostaggi o di un modo per ridurre la minaccia di future violenze. La sproporzione dei mezzi utilizzati, delle vittime e degli obiettivi perseguiti.
Sebbene… dal momento che rivendicando questa richiesta di espellere i palestinesi dalla Palestina, le politiche israeliane convalidano la pretesa dei palestinesi di recuperare l’intera Palestina. Anche Netanyahu annuncia pubblicamente la sua intenzione di controllo totale “dal fiume al mare”.1 (Il piano della Grande Israele riemerge).
Sta andando tutto bene! Commettiamo qualche atto di guerra in Iraq, Libano, Iran… e forse Israele riuscirà ad avere, come l’Ucraina, la sua guerra totale “non provocata” …
Oggi è certo che trovare una giustificazione a questo massacro, a questa bestialità si può spiegare solo con la presa del controllo del proprio cervello, della propria anima attraverso la paura, l’odio o la vendetta. Chi può pretendere di resistergli? Ma dobbiamo uscirne il più possibile. La sottomissione alla narrazione di Israele, talvolta anche l’adesione, è il frutto di questi difetti purtroppo molto comuni nell’uomo.
La paura non è semplicemente la paura esistenziale di vedere un intero popolo vivere il rovescio di un dramma storico con un nuovo genocidio ebraico, assume tutte le forme, anche le più leggere. Paura di essere sopraffatti da attacchi antisemiti, filoarabi o filoislamisti. Che vuole essenzializzarsi in una postura onnicomprensiva nella quale non riconosce se stesso e che lo destina a diventare il sostenitore, il compagno di viaggio di soggetti che non gli sono suoi… E la paura di perdere il proprio status sociale, professionale, materiale… essendo giusto e onesto, quanto è potente! Anche concretamente assistiamo silenziosamente alla lotta armata dei suprematisti tribali che dalla loro posizione difendono la loro cittadella. Niente passaran! Tutto andrà bene per vietare l’espressione di una semplice verità e se una persona coraggiosa rischia, sia smascherata, punita ed esclusa. Le inversioni accusatorie diventano la norma.
Tutto è sul tavolo, in piena luce. È ovvio, è inaccettabile e lo vediamo tutti. E comincia la lotta tra, da un lato, coloro che vogliono vietarne la denuncia, i sottomessi, i guerrieri del sionismo e gli smidollati attaccati al capitale acquisito e, dall’altro, gli uomini di buona volontà, i giusti e anche, purtroppo, a volte persone calcolatrici, dedite all’odio, alla sete di violenza e di vendetta… Pochi disertori ancora ma uno storico ha rivelato che la polizia al servizio di Vichy era passata al campo della resistenza… 6 giorni prima la liberazione di Parigi nel 1944. Molti accorreranno in aiuto della vittoria quando questa sarà certa; non cambiamo le persone…
Questa desolazione davanti ai nostri occhi ha tuttavia il vantaggio di dividersi tra collaborazionisti e resistenti. Mentire, mentire a se stessi per qualsiasi motivo, tribalismo, paura, interessi… Sentire la propria umanità, porla al di sopra delle nostre debolezze, senza negare altri orrori, altre realtà, è un segnale. Il crimine commesso davanti ai nostri occhi non ne cancella nessun altro, non ne giustifica alcun altro, ma deve essere denunciato totalmente. Da ognuno di noi. Non abbiamo più paura! Riscopriamo la nostra umanità, salviamo l’Umanità.
Fonte: Reseau International
Traduzione: Gerard Trousson