”Bambole, non c’è una lira

NIENTE SOLDI PER LA MANOVRA ECONOMICA
GLI ITALIANI PAGANO IL SERVILISMO NEI CONFRONTI DI BIDEN
Bambole, non c’è una lira. Certo, le lire sono state sostituite dall’euro e non siamo più alle prese con qualche improvvisato impresario teatrale di quart’ordine. Ma forse anche loro andrebbero rimpianti quando si ha a che fare con i dilettanti allo sbaraglio che sgovernano questo Paese. Perché quando Giorgetti comunica le ristrettezze di bilancio che non solo impediranno di “fare tutto” – come sostiene lui – ma che soprattutto impediranno di creare le basi per un rilancio futuro, viene automatico chiedersi le ragioni di queste ristrettezze.
E, a differenza di quanto fanno maggioranza ed opposizione (perfettamente allineate), si possono fornire persino delle risposte. Partendo innanzitutto dalle menzogne di lady Garbatella e dei suoi sodali a proposito del buon andamento dell’economia italiana. Perché solo dei bugiardi, o degli incapaci, possono sostenere che una crescita del PIL dell’1% – a fronte di una inflazione ufficiale superiore al 6% e di rincari superiori al 10% per i prodotti di maggior consumo – rappresenti un dato positivo. E solo dei bugiardi, o degli incapaci, possono sostenere che un adeguamento dei salari inferiore alla metà dell’inflazione (e va anche peggio per le pensioni non al minimo) garantisca una maggiore ricchezza delle famiglie.
Le giustificazioni sono patetiche: è colpa di Putin, è colpa della guerra, è colpa della Cina. O, nel migliore dei casi, è colpa dei governi precedenti.
Indubbiamente aver accontentato i mercanti di armi ha avuto un costo. Aver obbedito agli ordini di Biden che ha imposto le sanzioni a mezzo mondo ha avuto un costo anche maggiore. Pagare l’energia politicamente corretta ad un prezzo 4 volte superiore accontenta Washington ma distrugge l’economia nazionale. Essere stati complici della guerra contro l’industria tedesca danneggia i fornitori italiani. Aver fatto la guerra alla Francia sulle telecomunicazioni, alleandosi (che combinazione) con un fondo statunitense, indebolisce l’Europa e, di rimbalzo, la stessa Italia.
Far la guerra economica a Pechino – mentre dalle Regioni guidate dal centrodestra si parte per andare a cercare accordi individuali con i cinesi – fa felici gli americani Urso e Crosetto ma penalizza l’economia italiana. Parlare a vanvera di Piano Mattei mentre gli sbarchi dei migranti raddoppiano, con costi enormi per il loro mantenimento, peggiora ulteriormente il quadro complessivo.
Adesso, con la riunione dei Brics e con la possibile espansione del gruppo di Paesi coinvolti, i ministri americani del governo italiano cercheranno di boicottare i nuovi alleati di Cina, Russia, Brasile, India, Sudafrica. Tanto a pagare per il loro servilismo saranno gli italiani.
