L’ipocrisia regna sovrana, con la seduzione del popolo considerato plebe

«Durante questo anno e mezzo di governo Meloni l’Italia è scivolata alla 36eiesima posizione su 48 nella classifica sui diritti Lgbtqia+. Non lo possiamo accettare», ha detto Schlein. Presenti i carri di Pd, M5s e Cgil

NON È UNA COSA SERIA


Già il fatto che, come osserva Gómez Dávila, “Quando muoiono, le aristocrazie esplodono, le democrazie si sgonfiano”, la dice lunga sulla struttura portante, sul materiale d’appoggio, sulle linee di forza dell’impianto complessivo della democrazia che è diventata, da una delle tante opzioni di governo, un modello inviolabile e un tabù intoccabile.

L’ipocrisia regna sovrana, con la seduzione del popolo considerato plebe, le cui volontà sono distorte e tradite, a al quale vengono imposte richieste egoistiche di agguerrite minoranze e voglie discutibili di organizzati gruppi di pressione.

La nuotatrice transgender statunitense Lia Thomas è stata ufficialmente bandita dalle Olimpiadi dopo aver perso la battaglia legale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I premi se li danno tra i servitori fedeli del potere, le scorte sono offerte a plagiatori seriali e a cacciatori di neri fantasmi, le leggi di natura vengono sacrificate per fare spazio a perverse opinioni personali, nullità della comunicazione vengono elevate a portatrici di verità, cantanti senza voce esibiscono culi e devastano fioriere, uomini in guepiere e donne testicolate sono le icone del transessualismo post-umano, energumeni con sentimenti muliebri vincono gare femminili e delicatezze con reattività virili pretendono parità nella boxe e nel rugby, soggetti forniti di utero non vogliono una maternità da procreazione ma da bancomat, quelli forniti da testicoli comprano l’oggetto di conferma del matrimonio omo…(1)

Ma queste immagini non subiscono censura. 

Si potrebbe continuare a fascicoli e, magari, in ordine alfabetico. Non c’è spunto umano, argomento o dettaglio di vita che non sia quotidianamente sporcato da questa mentalità equivoca. Dall’esaltazione degli imbrattatori di monumenti alla giustificazione degli occupanti di case, dai traditori della parola data elettorale alla mignotteria fisica e mentale variamente diffusa per età, in questa società si assiste al trionfo dei bassifondi sociali che è il contemporaneo trionfo dei bassifondi dell’anima, per parafrasare Dávila.

 

 

 

 

 

 

Gentile e Mussolini, sull’Enciclopedia Italiana del 1932, scrivono: “Il fascismo è contro la democrazia che ragguaglia il popolo al maggior numero abbassandolo a livello dei più; ma la forma più schietta di democrazia se il popolo è concepito, come deve essere, qualitativamente e non quantitativamente, come l’idea più potente perché è più morale, più coerente, più vera, che nel popolo si attua quale coscienza e volontà di pochi, anzi di uno, e quale ideale e tende ad attuarsi nella coscienza e volontà di tutti”, riporta il filosofo Andrea Zhok in un articolo, con un commento mirato: “almeno i fascisti veri lo dicevano con stile”.

Uno Stato che sia tale deve puntare al perfezionamento del singolo in nome di un ideale di perfezione della comunità di destino. “Nel migliore dei casi alla società democratica è sufficiente assicurare la convivenza”, osserva Dávila, ma senza un legame che sia trascendente e spirituale, ogni contratto rescisso porterà questa società ad afflosciarsi come un soufflé malriuscito, per colpa di un cuoco poco serio.

Redazione Electo
Adriano Segatori

 

 

 

Approfondimenti del Blog

(1) Ai gay pride si assiste a scene dove l’unico comune denominatore è l’amore. Baci casti tra uomini, occhiate languide. Vogliono che la gente pensi che non li unisce il desiderio di promiscuità sessuale. No, solo amore. Amore e basta. Ora invito a chi ha uno stomaco forte a guardare certi filmati che sono la pratica che accomuna un gran numero di omosessuali.

Buona visione:

 

 

 

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