Dopo tanti presagi, Febbraio è arrivato

NOVILUNIO DI FEBBRAIO

Dopo tanti presagi, Febbraio è arrivato. Ed è arrivato in una notte oscura. Perché il mese si apre con il Novilunio. E non vi è luce in cielo, se non i riverberi, lontani, delle stelle. Per altro anche questi più intuiti che visti davvero. Dopo una fine Gennaio con un Sole splendente e un cielo terso e freddo, il nuovo mese si è annunciato con un grigiore di nubi.

Novilunio in Acquario. Scorro, svogliatamente, le pagine degli Astrologi. Dicono, tutti, più o meno le stesse cose. La Luna nuova in Acquario chiede di mettere ordine nella tua vita. Di prendere decisioni nette e definitive. Di portare la fantasia e la passione ad un più elevato livello intellettuale… Bah… l’astrologia, un tempo, era disciplina e arte che richiedeva lunga applicazione e studio. Ed una capacità di saper leggere il libro del cielo. Che è intuizione, non erudizione.
Mi raccontarono, da ragazzo, che a Trieste vi era ancora, sino ad una generazione fa, un vecchio astrologo. Uno che aveva appreso l’arte in India, da degli autentici maestri. Non lo faceva per mestiere. Non scriveva oroscopi per rotocalchi abbandonati sui tavolini delle botteghe di parrucchiere…

Comunque, il Novilunio trasmette sempre una sensazione che qualcosa, dopo tutto, stia cambiando. Sarà per questa assenza di luce. O, se si guarda meglio, per questa luce diversa, tutta particolare. Propria della Luna Nera.
E poi questo è il secondo Novilunio dopo il Solstizio d’inverno. Per il Calendario Cinese, l’inizio del nuovo anno. Il loro Capodanno, in sostanza. Che prevede, però, quindici giorni di celebrazioni. Celebrazioni dell’anno che se ne va. E accoglienza del nuovo anno che comincia. Alla fine di questi giorni, la Festa delle Lanterne. E la Danza del Leone.

Il Calendario Cinese è Lunisolare. Come lo era quello Romano antico, detto di Numa (Numa Pompilio), prima della riforma voluta da Gaio Giulio Cesare.
Tiene, dunque, conto non solo del ciclo del Sole, ma anche delle fasi lunari.
Certo, il Calendario Solare è più preciso. Solstizi ed Equinozi scandiscono lo scorrere del tempo, e dividono l’anno in quattro parti. Trasmette la sensazione della immutabile ciclicità del Cosmo. Se vogliamo, dell’eterno ritorno. Così, per lo meno, lo intuì Nietzsche. Contrapponendo l’immagine della Ruota a quella della Retta. Che è poi l’idea progressiva della storia. Il grande auto-inganno in cui è caduto il mondo occidentale.

Tuttavia, lo scorrere del tempo, non è una ruota che torna sempre allo stesso punto. Anche questa è un’illusione, in fondo. Che il nostro Calendario solare tende a cristallizzare. Con la cadenza, apparentemente, sempre uguale delle feste e dei mesi. Un senso di. monotonia. Natale, Capodanno, Epifania, Ferragosto, Ognissanti… Inverno, Primavera, Estate, Autunno… E tutto ricomincia. Alla lunga, ti ci abitui. E cominci a pensare, pur senza volerlo, un pensiero subconscio, che la vita sia così. Qualcosa di ripetitivo. Di uguale.

Ma la Luna è diversa dal Sole. Le sue fasi si collegano, strettamente, alla vita della natura. Alle maree ad esempio. Che sono sempre diverse, e, in un certo senso, imprevedibili. La Luna immette, all’interno del ciclo solare, la variazione. Il senso della novità. Del mutamento. O, se vogliamo, della continua metamorfosi.

Calendario lunisolare

È il senso della Danza del Dragone, quando si apre il Capodanno cinese. Il Drago – che nelle culture orientali ha aspetto benevolo, di creatore e civilizzatore, non distruttivo e malvagio come in Occidente – danza. Danza con movimenti fluidi, come l’acqua che scorre. E nell’aspetto riassume in sé tutte le forme animali. La vita che si rinnova e muta di continuo. Imprevedibile. Originale, come scrive Svevo. Capace, quindi, sempre di sorprenderti. La saggezza degli antichi Calendari Lunisolari è sintesi tra l’eterno e il mutevole. Tra essere e divenire. Inscindibili.

Incisione originale di William Blake di The Tyger, stampata nel 1795

Luna Nuova di Febbraio. Inizia l’anno della Tigre. Non sono certo un esperto dello zodiaco cinese. Però la Tigre mi piace. Mi affascina da sempre. O, forse, da quando lessi per la prima volta Blake: Tigre, tigre /ardente e luminosa /nella foresta della Notte…

Guardando questa luminosità oscura del Novilunio, questi versi mi risuonano come di buon auspicio…

Andrea Marcigliano

 

 

 

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