”Chi scrive realmente la storia degli uomini?
OCCULTA RAGNATELA SUL MONDO
Chi scrive realmente la storia degli uomini? Lezioni dal passato “le grandi banche usuraie” e la loro ragnatela sul mondo? Oggi il potere occulto della grande finanza controlla ormai tutto ed è padrone della “politica mondiale”
Chi scrive realmente la storia degli uomini, dei popoli, delle nazioni? Sono le forze visibili, i governi, i sovrani, i trattati sottoscritti alla luce del sole; oppure sono forze profonde, senza nome e senza volto, ma che detengono il potere vero, e perciò prendono le decisioni vere, addomesticando i governi e ricattando i sovrani, o imprigionandoli nella rete del prestito di enormi somme di denaro? Chi si nasconde dietro i gruppi clandestini, i moti rivoluzionari, le forze oscure che oggi paiono una trascurabile minoranza di esaltati e di fanatici, ma che domani potrebbero andare al governo, impadronendosene con un colpo di forza e sovvertendo da cima a fondo la politica, l’economia, la cultura, la religione di un popolo?
Una volta il primo ministro britannico Benjamin Disraeli (1804-1881), uno che se ne intendeva, disse: Il mondo è governato da personaggi ben diversi da quelli creduti da coloro i quali non sanno guardare dietro le quinte. E il poeta americano Ezra Pound (1885-1972): Una nazione che non s’indebita fa rabbia all’usuraio. Con ciò crediamo di aver suggerito una chiave di lettura ben diversa da quella che ci viene fornita a scuola, dove continuano a insegnare la storia come se fosse una faccenda fra stati e classi sociali, tutto chiaro e tutto alla luce del sole: i governanti sono solo il motore apparente delle grandi decisioni storiche. In realtà, essi non sono che lo strumento del potere effettivo, quello della finanza, che a sua volta si serve non solo dei governi esistenti, ma anche di piccoli gruppi e società segrete, i quali potrebbero andare al potere, se opportunamente indirizzati e sovvenzionati: perché i banchieri giocano sempre su due tavoli e così non perdono mai. Per fare un esempio: nel 1815 sia Napoleone che Wellington, i quali si affrontavano sui campi di Waterloo per la partita decisiva, erano finanziati dai Rothschild: quelli di Parigi finanziavano l’ex imperatore tornato dall’esilio dell’Elba, quelli di Londra finanziavano la Settima coalizione antifrancese. Un esempio più recente: alla vigilia della Seconda guerra mondiale il governo tedesco venne finanziato da importanti banche riconducibili ai Rothschild e ai loro amici; nello stesso tempo, però, esse finanziavano anche gli Alleati: puntavano insomma su entrambi i cavalli. Solo quando le forze occulte hanno deciso che un governo deve cadere ad ogni costo, i finanziamenti procedono in un senso solo: così fu nel caso Romanov in Russia e degli Asburgo d’Austria. Quei governi erano divenuti incompatibili con gl’interessi dei grandi banchieri che già stendevano la loro ragnatela sul mondo intero: pertanto dovevano essere tolti di mezzo e sostituiti da governi manovrabili a distanza, come i bolscevichi di Lenin, o da piccoli stati inoffensivi, come nel caso della distruzione programmata dell’Austria-Ungheria.
Scrivevano Franco Capone e Riccardo Tonani quando ancora – pare che siano trascorsi mille anni! – certe cose si potevano dire, e dirle addirittura sulle riviste improntate al più esplicito scientismo e al più rigoroso politically correct, vale a dire le più aliene dal cosiddetto filone complottista, citando perfino autori scorrettissimi come Maurizio Blondet e la compianta Cecilia Gatto Trocchi, e non per denigrarli o deriderli: cosa oggi divenuta impensabile (su Focus n. 143 del settembre 2004, pp. 100-102):
Sempre in Germania, nel 1912, venne fondata la società segreta di Thule, che fornì una mitologia al nazismo. Secondo la setta, Thule era una città mitica circondata dai ghiacci e abitata da una razza superiore. Quando sprofondò, alcuni abitanti riuscirono a fuggire fondando la razza ariana. Uno degli adepti, Dietrich Eckart, trasmise il segreto di Thule ad Adolf Hitler. Adepti erano anche Rudolf Hess, Alfred Rosenberg e Karl Haushofer, altri fondatori del nazismo. Se Thule ha a che fare con una dittatura, la Carboneria è la società segreta considerata di maggiore utilità per il progresso in Europa. Dopo il Congresso di Vienna (1815) sette segrete che si ispiravano alla Rivoluzione francese si battevano in clandestinità, anche con atti terroristici, sotto i regimi reazionari. Tra queste, appunto, la Carboneria, con tutta probabilità figlia della Massoneria scozzese.
Anche gli Zar di Russia ebbero seri problemi con le società segrete: Terra e Libertà, il cui braccio armato era detto la Volontà del popolo, riuscì nell’impresa di uccidere lo zar Alessandro II nel 1881. Fra i terroristi poi impiccati c’era Aleksandr Ulianov, fratello maggiore di Vladimir, detto Lenin. Un’altra società segreta, che si batteva per una Grande Serbia, la Mano Nera, influenzò la storia mondiale perché uccise l’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo, scatenando la Prima guerra mondiale.
Sulla spinta dei moti del 1848 nacque anche la Giovane Italia. Secondo lo storico Maurizio Blondet, autore del libro “Storie dell’Anticristo” (ed. Effedieffe) il suo fondatore, Giuseppe Mazzini, era un massone appoggiato e finanziato dai banchieri ebraici livornesi, come i Rosselli e i Pinker. Anche la Giovane Turchia nascerebbe con aiuto di elementi ebraici e massoni, i ‘criptogiudei’, dal 1666 seguaci di Sabbatai Zevi, che si riteneva un nuovo messia. Con una strana filosofia: essendo in era messianica si era liberi di fare di tutto, anche di convertirsi all’Islam. Due secoli dopo, secondo Blondet, fondarono la Giovane Turchia, con l’aiuto della banca commerciale di Venezia, in mano a un altro esponente ebraico, Giuseppe Toeplitz. Lo stesso Ataturk, vincitore della rivoluzione turca e laicizzatore del Paese, era un cripto ebreo. “C’è poi il filone di Jakob Frank (autoproclamatosi messia dell’ebraismo polacco, N.d.R.)” spiega l’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, autrice di un saggio sulle sette. «Molti frankisti coinvolti nelle rivolte del 1848 fuggirono in Usa e condizionarono la politica americana (di recente sarebbero stati elementi di questa setta a uccidere Rabin)». O il filone anticomunista della Giovane Polonia, da cui sarebbe nato il nucleo che nel 1967 fu all’origine di Solidarność, finanziato da un grande sindacato Usa. “Le sette estremistiche ebraiche e cristiane sono ovviamente una esigua minoranza, ma a volte possono avere un peso politico” dice Gatto Trocchi. «E dietro certe sette rosacrociane o neotemplari di oggi ci sono comitati d’affari e imbroglioni che spesso fondano paradisi fiscali o praticano il lavaggio del denaro sporco». Che certe decisioni importanti vengano prese in modo ‘molto riservato’, pare accertato. Noam Chomsky, fra gli intellettuali Usa più critici col potere, spiega nel libro “Il golpe silenzioso” come la ‘democrazia’ si realizzi spesso in sale riunioni riservate alle lobby, che hanno permesso che in Usa governasse un blocco di potere mai visto prima.
«Al primo posto la lobby del petrolio» dice Blondet «al secondo il complesso militare industriale, poi i neoconservatori con ispirazione religiosa e doppia cittadinanza Usa-Israele), come Paul Wolfowitz, vicesegretario Usa alla Difesa». Grazie ai finanziamenti di questo blocco sarebbero ora molto attivi gruppi ebraici cabalisti «come la Temple Foundation, che vuole ripristinare il rito della Pietra di Abramo nel luogo del tempio di Salomone (ma dove ora sorge la moschea di Omar)» dice Blondet. Sarebbe dunque in corso una convergenza d’interessi economici e religiosi, che coinvolge gruppi di cristiani ortodossi americani, i quali credono che una volta ricostruito il tempio di Salomone arriverà un secondo Messia. E vogliono dare una spinta alla Storia. Dietro le quinte, ma neanche troppo.
Più ancora che la citazione di autori come Blondet e Gatto Trocchi, quel che colpisce è la chiarezza con cui si parla della massiccia presenza ebraica dietro molte società segrete e dietro i misteriosi finanziamenti che le hanno rese improvvisamente così ricche di mezzi da poter cambiare il corso della storia: una chiarezza che oggi, a soli diciassette anni di distanza, verrebbe senz’altro bollata come “antisemitismo” e probabilmente darebbe luogo a qualche strascico di natura giudiziaria, se non addirittura a qualche interrogazione parlamentare: così tanto si è stretta la tenaglia della grande finanza ebraica mondiale sulla libertà di ricerca e di espressione. Perché di Karl Ernst Haushofer e della Società Thule si può parlare tranquillamente, il nazismo è stato sconfitto e condannato moralmente in toto, senza alcuna sfumatura, all’eterna infamia; così pure si può dire tutto il male che si vuole della Mano Nera, o anche di Lenin e dei bolscevichi, sebbene già qui si ridestino le suscettibilità degl’irriducibili nostalgici del comunismo. Ma insinuare che la Carboneria e soprattutto la Giovane Italia di Mazzini erano finanziate e sostenute dai banchieri ebrei, al fine di sovvertire l’ordine monarchico e diffondere i germi della dissoluzione nelle società europee, questo è già assai più arduo; suggerire che i Giovani Turchi altro non erano che cripto giudei di Salonicco, falsamente convertiti all’Islam e che di turco avevano quasi solamente il nome, è cosa ancor più ardua, specie considerando che essi hanno un tremendo genocidio da farsi perdonare, quello degli armeni cristiani, perpetrato nel 1915. Infine nominare Paul Wolfowitz e i “falchi “della politica imperialista americana, muniti di doppia cittadinanza e persi nel sogno di spianare la moschea di Omar per ricostruire il tempio di Salomone, facendo degli Stati Uniti (con l’appendice della Gran Bretagna) e Israele un blocco unitario, solidale nel bene come nel male, e delineare le linee di faglia dello stato profondo americano, con le sue potentissime lobby politiche e finanziarie, le quali di fatto hanno già scavalcato il sistema democratico e l’hanno ridotto a un guscio vuoto (sedici anni prima della colossale truffa elettorale ai danni di Donald Trump), questo è veramente qualcosa d’intollerabile e inammissibile.
E oggi? Oggi la situazione è esattamente la stessa, con la differenza che le grandi banche usuraie hanno raggiunto un grado di potenza e una capacità di coordinazione mai viste in passato: pertanto anche i loro piani si sono fatti più ambiziosi e soprattutto più espliciti. Ora non tengono più celate né la loro strategia, né i loro obiettivi finali: li annunciano al mondo intero e li scrivono a chiare lettere. Ora hanno dalla loro parte non solo la stampa, ma le televisioni, e grazie ad esse sono in grado di esercitare un controllo mentale pressoché assoluto su gran parte della popolazione. Non è più vero quello che è vero, quello che dice la logica (principio di non contraddizione) e che confermano i sensi: è vero quel che viene annunciato dalla televisione. Perciò se la televisione annunciasse che il colore dell’erba non è più il verde ma il rosso, milioni di persone lo crederebbero fermamente, magari dopo un graduale periodo d’indottrinamento (finestra di Overton). E se la televisione annuncia che il governo di Draghi è il miglior governo possibile, e lui il migliore statista che avremmo potuto desiderare, e che tutto quello che fa e che farà è dettato dal nostro interesse e dal desiderio di far bene, milioni di persone ci credono: ci stanno già credendo, con una convinzione che sfiora l’entusiasmo religioso. Le mamme che corrono a far vaccinare i loro bambini piccoli perché così viene raccomandato da governo non ascoltano né la voce della ragione (i loro figli non corrono alcun rischio per il Covid) né quella del buon senso (ci sono altre mamme che mettono in guardia contro le reazioni avverse subite dai loro figli: e allora perché rischiare?): ascoltano solo la televisione e, quello che è peggio, credono di essere libere, di aver fatto la scelta giusta e si vantano del proprio senso di “responsabilità”. Esattamente come suggeriscono e ripetono instancabilmente, da mesi, tutti i maggiori giornali e tutte le grandi reti televisive, pubbliche e private. Finanziati, questi e quelle, dalle stesse forze della grande finanza: quelle che hanno messo il signor Draghi a capo del governo italiano, benché non sia un politico, non si sia mai presentato alle elezioni e non sia mai stato votato da alcuno.
Comunque, anche se oggi è difficilissimo leggere articoli come quello su riportato, anzi sulle riviste cartacee è praticamente impossibile, la realtà è questa: e la censura e l’unanimismo che imperano nel mondo dell’informazione ne sono la prova indiretta, ma chiarissima. Se non fosse vero che il potere occulto della grande finanza controlla ormai tutto ed è padrone della politica mondiale, che bisogno ci sarebbe di criminalizzare o ridicolizzare i pochi che si affannano a dire e spiegare la tesi opposta? Avrebbero pur sempre diritto di parola: li si dovrebbe lasciare liberi di dire ciò che vogliono, tanto, in un clima democratico, la libertà dell’altro non fa paura, anzi, è garanzia di quella di tutti. Se invece le minoranze cominciano ad essere zittite e perseguitate, quello è un indizio alquanto significativo che la libertà sta morendo. E dove muore la libertà, l’usuraio – direbbe Ezra Pound – si frega le mani per la buona riuscita dei suoi piani. Bisognerebbe pensarci finché siamo in tempo: domani sarà già troppo tardi. La storia insegna che quando avanza un potere totalitario, o lo si ferma sul nascere, oppure la sua marcia diverrà inarrestabile. Il cristiano, in particolare, non solo dovrebbe aver riconosciuto i segni dei tempi, ma aver anche compreso che quello che avanza oggi è un potere anticristico, se mai ce ne sono stati. Il sacro vaccino sostituisce il culto del vero Dio, e la vaccinazione assume i contorni di un battesimo satanico. Orribile a dirsi, il sedicente papa sta dalla parte della nuova religione ed esorta i fedeli, nel nome di Cristo, a farsi fare il marchio della Bestia…
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