“Oggetti che pensano, oggetti che raccontano.” Un design alla volta, una storia alla volta
OGGETTI CHE PENSANO
Redazione Inchiostronero
Compatta, leggera e silenziosa, la Lettera 22 di Marcello Nizzoli per Olivetti (1950) ha reso la scrittura portatile, libera, quotidiana. Oggetto simbolo del design italiano del dopoguerra, unisce funzionalità e poesia. Non è solo una macchina da scrivere: è un invito a pensare, ovunque.
Marcello Nizzoli – L’uomo che fece scrivere il mondo
La scrittura che viaggia leggera.

La Lettera 22, progettata da Marcello Nizzoli nel 1950 per Olivetti, è molto più di una macchina da scrivere portatile. È un oggetto che ha pensato — e fatto pensare — intere generazioni. Uno strumento di lavoro e di immaginazione. Un ponte tra l’intimità della scrittura e l’apertura del mondo.
Compatta, sobria, elegante: pesava poco più di tre chili ed entrava in una piccola valigetta. Eppure conteneva tutto. Bastava aprirla, appoggiarla su un tavolo — o su un ginocchio, su una panchina, su una scrivania d’albergo — per creare. La scrittura, improvvisamente, non aveva più bisogno di un luogo fisso. Era diventata portatile. Nomade. Viva.
La Lettera 22 non pretendeva di stupire con l’estetica, ma riusciva comunque a sedurre. Il corpo in alluminio anodizzato, disponibile in tenui tonalità pastello, era curvo e delicato, privo di spigoli aggressivi. Ogni dettaglio era pensato per accompagnare, non per dominare. I tasti rotondi, disposti in modo ordinato, invitavano alla digitazione. Il ritorno del carrello era silenzioso, quasi rispettoso.
Era una macchina che non voleva dominare la scrittura. La voleva liberare.
Contesto storico – Italia, 1950: scrivere il dopoguerra
Nel 1950, l’Italia usciva lentamente dalle macerie della guerra. Il boom economico era ancora lontano, ma già si intravedevano i primi segni di rinascita. Olivetti — azienda già pioniera del design industriale — decise in quegli anni di lanciare un prodotto che potesse parlare al mondo nuovo che stava emergendo: giovane, mobile, istruito, curioso.
La Lettera 22 rispondeva perfettamente a questo spirito. Era pensata per studenti, giornalisti, viaggiatori, intellettuali. Non era una macchina da ufficio: era un oggetto personale. Una compagna di scrittura, un’estensione del pensiero.
A disegnarla fu Marcello Nizzoli, artista e designer, già autore di numerosi manifesti pubblicitari e oggetti industriali. Con la Lettera 22, Nizzoli creò un equilibrio perfetto tra funzionalità e poesia. Lavorò con i tecnici Olivetti per ridurre il peso, ottimizzare la meccanica, rendere il gesto della scrittura più fluido e immediato.
Fu un successo immediato. La Lettera 22 venne adottata da giornalisti come Indro Montanelli, Enzo Biagi, Oriana Fallaci. Divenne il simbolo della libertà d’espressione nell’Italia del dopoguerra. Nel 1959, venne eletta dalla Illinois Institute of Technology come “il miglior prodotto di design degli ultimi cento anni”.
Design e filosofia d’uso – La portabilità come libertà
La vera rivoluzione della Lettera 22 è nella sua idea di portabilità. Non si tratta solo di dimensioni ridotte: è un cambiamento di paradigma. Prima, la scrittura era un gesto stanziale, da scrivania, da studio. Con la Lettera 22 diventa movimento, viaggio, occasione.
La sua struttura interna era solida ma compatta: ogni componente era miniaturizzato senza perdere precisione. Il carrello scorreva con fluidità, i tasti rispondevano con tatto morbido ma deciso. Nessun lusso, nessuna decorazione superflua. Solo efficienza elegante.
Anche il design parlava un linguaggio sobrio e moderno: nessuna cromatura eccessiva, nessun effetto decorativo. Era bella perché utile. Nizzoli aveva colto lo spirito Olivetti: progettare oggetti non solo per il mercato, ma per la cultura.
La Lettera 22 era un oggetto democratico, destinato a chiunque avesse qualcosa da dire. Non imponeva un’estetica, ma la lasciava emergere dal gesto, dal contenuto. Era una macchina, sì, ma capace di diventare parte della persona che la usava.
Il pensiero del design – Cosa ci racconta la Lettera 22
Come il Braun HL70, anche la Lettera 22 è un oggetto che pensa. Ma il suo pensiero è diverso: non si limita a svolgere una funzione, ma la trasforma in racconto.
Se potesse parlare, forse direbbe:
“Non sono nata per dettare, ma per accompagnare.
Non ho bisogno di rumore per farmi ascoltare.
Io ascolto prima. Poi scrivo.”
La Lettera 22 non urla mai. Ma ha dato voce a storie, romanzi, articoli, confessioni. Ha viaggiato in treni, in metropolitane, in aule universitarie. Ha scritto lettere d’amore e resoconti di guerra. È stata testimone silenziosa di vite vissute e parole pensate.
Il suo design sobrio e la sua funzionalità discreta sono un invito a concentrarsi su ciò che conta davvero: il contenuto, il pensiero, il linguaggio.
Lettera 22 oggi – L’oggetto che scrive ancora
Oggi, a distanza di oltre settant’anni, la Lettera 22 non è solo un pezzo da collezione. È un’icona. È entrata nei musei, nelle biblioteche, nelle case di chi ama la scrittura. Nonostante la tecnologia abbia cambiato tutto, rimane lì, come un monito gentile: scrivere è un gesto umano, tangibile, lento. E proprio per questo, prezioso.
La Lettera 22 è un oggetto che ha pensato — e pensa ancora.
Ma soprattutto, ci ha aiutato a pensare.
Fonti e approfondimenti – Lettera 22
Libri e testi
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Giampiero Bosoni (a cura di), Olivetti: Una storia di innovazione, Edizioni Corraini, 2008
→ Un volume fondamentale per capire la filosofia Olivetti e il ruolo di Nizzoli nel design industriale. -
Jonathan Olivares, A Taxonomy of Office Chairs, Phaidon, 2011
→ Include un’analisi del design funzionale Olivetti nel contesto dell’ufficio moderno. -
Domitilla Dardi, Vanni Pasca, Il design italiano 1945–2000, Laterza, 1999
→ Analisi storica e critica del design italiano, con ampio spazio a Olivetti e alla Lettera 22.
Fonti online affidabili
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Olivetti Design (Archivio ufficiale) → https://www.olivetti.com/it/storia-e-design
→ Ripercorre la storia dell’azienda, con focus sui prodotti simbolo come la Lettera 22. -
ADI Design Museum
→ https://www.adidesignmuseum.org
→ Museo dedicato al design industriale italiano, spesso con mostre su Olivetti. -
MoMA – Museum of Modern Art, New York
→ https://www.moma.org/collection/
→ La Lettera 22 fa parte della collezione permanente di design.
Documentari e contenuti video
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Olivetti: la forza di un sogno – RaiPlay
→ Docufilm che racconta la visione culturale e sociale dell’Olivetti di Adriano. -
Marcello Nizzoli. L’arte nel design – RSI Cultura
→ Breve documentario sulla figura di Nizzoli e la sua transizione dall’arte al design.
Collezioni e musei
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Museo Olivetti – Ivrea
→ Espone modelli storici della Lettera 22 e documentazione originale. -
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia – Milano
→ Sezione permanente dedicata al design italiano e alla comunicazione. -
Triennale di Milano
→ Mostre ricorrenti sul design Olivetti e sul rapporto tra arte e industria.
Curiosità
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La Lettera 22 è stata scelta nel 1959 dall’Illinois Institute of Technology come “il miglior prodotto di design degli ultimi cento anni”.
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È presente in numerosi film italiani e internazionali, spesso come simbolo di scrittura romantica o giornalismo d’assalto.
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Alcuni esemplari sono oggi ambiti oggetti da collezione: un modello in ottime condizioni può superare i 400 euro.

Daniela
19 Aprile 2025 a 6:03
Bella, compatta ed elegante, sfiziosa e colorata a differenza delle zie matrone tutte nere, ha rappresentato la svolta diffondendosi nelle case di studenti che come me l’hanno ricevuta in regalo e se la tengono stretta ancora oggi, non solo come ricordo