La dittatura sanitaria ci ha confinati, mascherati, assoggettati all’esperimento dell’inoculazione di massa

 

Illustrazione di copertina: Peter Henderson

OMS: DITTATURA SANITARIA

E

GOVERNO MONDIALE


La guerra ingaggiata dalle oligarchie per il dominio sulle nostre vite – il biopotere – vive un nuovo capitolo. La dittatura sanitaria che ci ha confinati, mascherati, assoggettati all’esperimento dell’inoculazione di massa di sieri genici per contrastare l’epidemia di Sars-Cov 2 è riuscito. In alto, nelle stanze di chi comanda, sono soddisfatti: i popoli si sono rivelati docili oltre le previsioni. I mattoni della dittatura sanitaria sono diventati le fondamenta di un edificio in costruzione da almeno settanta anni, quello del governo mondiale. Ora è più facile procedere nella realizzazione dei piani oligarchici. L’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – un’istituzione dipendente dall’ONU, in realtà nelle mani di chi la finanzia, rivendica più potere sulle nostre vite e il diritto di imporci direttamente le sue scelte, scavalcando Stati, governi, popoli.

Busto di filosofo greco, ritrovato nella Villa dei papiri a Ercolano e identificato con Democrito (o talvolta con Eraclito)

L’opinione pubblica è indifferente o confusa, bombardata e tramortita da quasi due anni e mezzo da una narrazione mediatica terrorizzante, alla quale è diventato impossibile sottrarsi. In uno dei pochi frammenti giunti fino a noi, il filosofo greco Democrito scriveva: nulla sappiamo in verità, poiché la verità è chiusa in fondo a un pozzo. Oggi la verità è in bella vista, ma quasi impossibile da distinguere nel mare magnum della comunicazione, delle news, del baccano a senso unico tra le luci accecanti del circo della menzogna.

Restiamo ai fatti. Si tiene a Ginevra l’assemblea mondiale dell’OMS: singolare coincidenza che la Svizzera ospiti negli stessi giorni l’incontro di Davos del Forum Economico Mondiale. Tra le intemerate di Schwab, Soros e compagnia pessima sulla necessità di distruggere la Russia e tutto ciò che si frappone al loro progetto globalista, e il Trattato sulle Pandemie proposto dall’OMS ci sono punti in comune, non solo geografici e temporali. Innanzitutto, giova ribadire che l’OMS non è una paladina della salute china sui malanni degli uomini per alleviarli, ma un formidabile grumo di potere largamente finanziato da Big Pharma, l’industria che fa profitto sulle malattie, nonché dalle fondazioni dei sedicenti filantropi, Bill Gates in testa. È un pilastro della privatizzazione del mondo attraverso il controllo delle istituzioni transnazionali. Gli interessi dell’OMS non coincidono con i nostri. Tutti ottimi motivi per guardare con sospetto il trattato pandemico.

Si tratta, in sostanza, di una pesantissima cessione di sovranità all’OMS – ovvero ai suoi padroni – con le solite giustificazioni sulla tutela della salute pubblica. Il trattato rappresenta una minaccia alla sovranità nazionale e alla libertà individuale, poiché le clausole proposte prevedono l’identificazione digitale e persino incentivi economici per enfatizzare o addirittura creare future “emergenze sanitarie.” Bill Gates organizzò esercitazioni anti-pandemiche e continua a strologare di nuove, più spaventose epidemie. Sa qualcosa che nasconde al volgo, o mette in atto il controllo oligarchico dei popoli, superflui, fastidiosi sciami umani che tanto disturbano il circolo dei miliardari?

Il trattato sarà sottoscritto probabilmente nel 2024 e solo provvisoriamente sono stati sventati, grazie a una mobilitazione partita dagli Stati Uniti, i suoi effetti peggiori, i tredici emendamenti del governo Usa al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI).

Il RSI stabilisce i poteri dell’OMS, dettandone le condizioni; ogni modifica ha un impatto enorme e immediato sulle nostre vite. Il Trattato è un pericolo gigantesco, ma le modifiche al RSI sono più facili da attuare, poiché è sufficiente un voto della stessa OMS. Tra l’altro, verrebbe modificata la definizione di pandemia, considerando tale anche un’emergenza “potenziale”. Ecco a che cosa mirano i frequenti allarmi di Gates e la grancassa mediatica su emergenze inesistenti o enfatizzate. Il riferimento al vaiolo delle scimmie è ovvio, in attesa della peste dell’unicorno, animale di fantasia. Si parla altresì di un equivoco “allarme intermedio di salute pubblica”. La privatizzazione della sanità sarebbe assicurata anche dalla nuova composizione allargata del Comitato di Emergenza, gli “esperti” nelle cui mani rimetteremo la nostra vita, tecnocrati non eletti con poteri immensi, nominati – sentenzia virtuosamente il testo proposto – tenendo in debito conto i principi di equa rappresentanza di età, genere e geografia. Una tirannia equa e politicamente corretta, in cui il criterio di competenza è subordinato alle solite ubbie delle quote e della “discriminazione positiva”. Sulla nostra pelle.

L’attacco alla sovranità degli Stati nazionali è il tema ricorrente di tutto il documento. Lo scopo di ogni modifica è indebolire i governi trasferendo i poteri al Comitato di Emergenza, ossia ai rappresentanti di chi paga l’orchestra e decide la musica. Non si parlerà più di consultazione degli Stati, ma di semplice informazione: un foglio d’ordine. L’OMS diventerebbe legalmente superiore agli Stati. Vaga e inquietante è anche la nozione di “Stati interessati” alle pandemie, il cui effetto sarà controllare – cioè imporre – le politiche sanitarie e le scelte terapeutiche dell’OMS. Un altro emendamento permette la segnalazione delle presunte epidemie anche a “fonti esterne”, diverse cioè dalle autorità sanitarie governative. Strada aperta alle ONG, ad attori economici e altri soggetti privati.

Una ONG (magari controllata da Big Pharma, da un “filantropo” o da apparati riservati di Stati stranieri) potrebbe recapitare all’OMS dati che ipotizzano l’esistenza di una grave malattia in Italia senza verificarli con il governo nazionale. Qualche malpensante complottista potrebbe ipotizzare che qualcuno, in base a tali meccanismi, possa creare una pandemia dal nulla. Un laboratorio privato riferisce dati falsi o esagerati che portano alla dichiarazione di “potenziale emergenza”, consentendo la creazione di un Comitato di emergenza, con esperti di qualunque Stato affermi di poter essere investito dalla malattia. Gli esperti (a fattura?) tra i quali inevitabilmente non pochi avranno legami con i giganti produttivi del settore, potrebbero confermare la veridicità delle notizie ricevute e il “comitato di conformità” dichiarerà carenti le infrastrutture di quello Stato. Generosamente, l’OMS offrirà sostegno e assistenza tecnica per rispondere alle eventuali future pandemie. Il ricatto è completo. Il livello di paura globale è stato positivamente testato e qualche filantropo, a sopracciglia aggrottate, dà già l’allarme per morbi peggiori del Coronavirus.

Tra chi ha messo in guardia l’opinione pubblica c’è monsignor Carlo Maria Viganò, il vescovo avversario di Bergoglio. Al di là delle polemiche interne alla Chiesa cattolica, Viganò rammenta che in caso di approvazione del regolamento e poi del trattato, “l’OMS avrà l’autorità di imporre in maniera esclusiva tutte le regole in caso di pandemia, ivi comprese quarantene, lockdown, vaccinazioni obbligatorie e passaporti vaccinali. Si tenga presente che questa organizzazione gode dell’immunità e i suoi membri non possono essere processati né condannati in caso di crimini. Tecnocrati non eletti avranno più potere di quello che i cittadini conferiscono ai propri rappresentanti con il voto. “Ipotizza altresì che l’appropriazione da parte dell’OMS di un potere statuale abbia come obiettivo impedire ogni opposizione all’Agenda 2030 dell’ONU e dell’associazione privata WEF (Forum Economico Mondiale), volta a un immenso cambio antropologico, il Grande Reset. L’Agenda 2030 in ambito sanitario punta alla drastica riduzione dei servizi medici e ospedalieri, alla privatizzazione dei sistemi sanitari e alla generalizzazione dei vaccini.

Tedros Adhanom Ghebreyesus presidente OMS
Coronavirus e presunta immunità diplomatica dell’organizzazione mondiale della sanità

Soprattutto, Viganò rileva che la governance sanitaria globale è un tassello fondamentale del Nuovo Ordine Mondiale, ovvero del governo unico mondiale. Il lasciapassare vaccinale, che in Italia chiamiamo green pass per conferirgli un’aura di ecologia sociale, è il meccanismo di digitalizzazione generale di ciascun individuo – ridotto a codice – programmato per raccogliere e rendere disponibili al potere tutti i dati che ci riguardano, sanitari, biometrici, economici, fiscali e chissà che altro, sul modello del credito sociale cinese, la patente a punti di cittadino docile, il certificato universale di buona condotta e conformità al potere. La logica è quella del biopotere: controllo più dominio più profitto privato di pochi colossi industriali, finanziari, tecnologici.

È evidente che il Covid 19 ha condotto a misure e obblighi di massa spesso privi di fondamento scientifico, entusiasticamente sostenuti dai vertici delle istituzioni sanitarie, Le conseguenze economiche, sociali e sulla salute dei famigerati lockdown sono state di gran lunga superiori ai benefici. Non lo dicono pochi strampalati o i professionisti che si sono opposti alle politiche pandemiche pagando un prezzo altissimo in termini morali e professionali. Si tratta delle conclusioni di un’istituzione “di sistema” il John Hopkins Institute.  

Il dubbio avanzato dai ricercatori è raggelante: siamo sicuri che una gestione unica da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità, alla luce degli evidenti interessi finanziari, sia la cosa migliore? Il problema è che il nuovo trattato pandemico è spinto soprattutto dal governo americano e dal suo vassallo fedele, la Commissione dell’Unione Europea. Come sempre, le intenzioni dichiarate sono virtuose; si cede sovranità al fine di “rafforzare la capacità e la resilienza nazionale, regionale e globale per le future pandemie”. Ci scusi il lettore per il paragone, ma quando sentiamo parlare di resilienza tendiamo a mettere mano alla pistola (che non possediamo) come Goebbels davanti alla parola cultura.

Il presidente Biden e la sua aiutante di campo europea Von der Leyen hanno concordato “la struttura di sicurezza sanitaria pubblica a livello mondiale”. L’agenda ha un vasto programma, che commuove il popolo credulone ma atterrisce noi. Gli emendamenti di cui abbiamo parlato e che per ora non sono stati accolti sono frutto dei vertici delle potenze sedicenti liberali, esportatrici di libertà e democrazia. Nel frattempo, l’UE continua a firmare contratti per sieri anti Covid esclusivamente con Pfizer e BioNTech. Milioni di dosi, miliardi di ricavi per i colossi di Big Pharma controllati da pochi fondi speculativi onnipotenti.

L’OMS, temiamo, oltreché architrave del Nuovo Ordine Mondiale, è un comitato d’affari dei signori che hanno in mano le nostre vite, la nostra salute e sanno tutto di ciascuno di noi. Che cosa facciano concretamente i cosiddetti movimenti sovranisti non è dato sapere. Forse sono impegnati nella propaganda bellica. Uno spiraglio di speranza viene dal governo della Germania, che sembra prendere le distanze dalle iniziative della Commissione presieduta dalla tedesca Ursula, valchiria transatlantica. 

Un altro soggetto si oppone con decisione al trattato pandemico. È il World Council for Health, coalizione di scienziati, medici, giuristi. In una lettera aperta ai “cittadini di tutto il mondo, ai governi, ai presidenti, ai ministri della salute e ai media indipendenti”, il WCH denuncia severamente le “aspirazioni” dell’OMS definite una “presa di potere”. L’accordo è ritenuto “una minaccia alla sovranità e ai diritti inalienabili”. “Aumenterebbe il potere già schiacciante dell’OMS di dichiarare infondatamente delle pandemie, imporre chiusure disumane e imporre trattamenti costosi, pericolosi e inefficaci contro la volontà del popolo”.

Anche noi, come Il WCH, siamo convinti che i popoli abbiano il diritto di decidere su ciò che riguarda la vita e la salute. Non dobbiamo permettere all’OMS (ovvero a Bill Gates, Big Pharma e l’amministrazione Usa) di controllare l’agenda sanitaria mondiale, imporre la sorveglianza biologica, esautorare Stati e governi.

Roberto Pecchioli.

Illustrazione di copertina: Peter Henderson

 

Carica ulteriori articoli correlati
Carica altro Roberto Pecchioli
Carica altro ATTUALITÀ

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Controllate anche

«BENE COMUNE, BENI COMUNI (PARTE II)»

La parola che definisce un oggetto o un servizio da cui le persone pensano di ricavare un’…