Lo Stato non apre i bordelli, ma apre la partita Iva.

PARTITA IVA PER LE PROSTITUTE. PER FAR CASSA PERMESSO

LO SFRUTTAMENTO MA NON I BORDELLI

Giuliano Lengo

Dal 1° aprile è possibile aprire una partita Iva per fornire “servizi sessuali”, grazie a un nuovo codice Ateco che comprende escort, incontri e persino la gestione della prostituzione. Una svolta paradossale: la legge vieta lo sfruttamento, ma il fisco lo codifica e ci guadagna. Se il consenso c’è, lo Stato incassa—e chiude un occhio. Il confine tra legalità e ipocrisia diventa sempre più sottile. E ora, delinquere potrebbe persino fare reddito. (f.d.b.)


Aprire una partita Iva per delinquere: grazie all’Istat da oggi sembra possibile.

Dal 1° aprile si può aprire la partita Iva con un codice Ateco che comprende la prostituzione ed il favoreggiamento ad essa, descritte attività di cui riporto testualmente:

“- attività connesse alla vita sociale, ad esempio attività di accompagnatori e di accompagnatrici (escort), di agenzie di incontro e agenzie matrimoniali

– fornitura o organizzazione di servizi sessuali, organizzazione di eventi di prostituzione o gestione di locali di prostituzione

– organizzazione di incontri e altre attività di speed networking”.

 

 

 

 

 

 

Non entro nel merito se questo sia un progresso per la nazione, lascio a voi la riflessione, ma per le casse dello Stato è probabile.

Certo che leggere “per il favoreggiamento” e prendere atto che un reato ha un codice Ateco mi sembra una cosa incredibile!

La prostituzione in sé non costituisce reato.

Ma “l’organizzazione della prostituzione costituisce reato di sfruttamento? Inizialmente, la risposta potrebbe sembrare affermativa, ma in realtà lo sfruttamento si configura solo quando la/il prestatrice/prestatore non è consenziente nell’esercitare queste attività. In altre parole, il reato di sfruttamento della prostituzione scatta esclusivamente in assenza di consenso da parte della persona coinvolta”.

Au Salon de la rue des Moulins – Henri de Toulouse Lautrec 1864

Affinché si possa configurare il reato di sfruttamento non è richiesto che lo sfruttatore ponga in essere una condotta vessatoria diretta ad obbligare la prostituta a fornirgli parte di tali proventi in quanto il reato può configurarsi anche nel caso in cui colei che si prostituisce ceda spontaneamente tali guadagni (Cass. n. 19644/2003).

Resto basito quindi sul secondo paragrafo, quello riguardante la fornitura e organizzazione di servizi sessuali, organizzazione di eventi di prostituzione e gestione di locali di prostituzioni e non per becero perbenismo.

Quindi, per analogia, a quando la nuova legge che sostituisca la legge 20 febbraio 1958, n.75 per l’abolizione delle case chiuse promossa dalla parlamentare socialista LINA MERLIN?(1)

Per modificare lo status quo in genere funziona così: si prepara un disegno di legge che modifica il Codice penale, passa il vaglio delle due camere, depenalizzazione del favoreggiamento e poi l’attività divenuta lecita ha il suo codice ISTAT… (tutto questo naturalmente in uno Stato di Diritto).

Nelle case chiuse fasciste il cliente, scelta la ragazza versava alla cassa il suo obolo, pagando in anticipo la prestazione e riceveva in cambio una marchetta o un gettone (v. riquadro) che in camera consegnava alla fanciulla, come nella foto.

Tornando alle CASE CHIUSE a mio avviso si potrebbe dare una maggior tutela ai praticanti, levarli dalle strade evitando spettacoli umilianti e indecorosi a cui anche i bimbi assistono quotidianamente, ridurre drasticamente le bande di delinquenti che costringono in stato di schiavitù, ridurre il traffico illegale e sommerso della prostituzione, applicare una tassazione e garantire, attraverso il versamento di contributi, una pensione.

Il tutto come succede in molti Paesi anche confinanti all’Italia.

Mi chiedo sempre se in uno Stato come l’Italia e nelle varie amministrazioni della stessa la mano destra sappia cosa sta facendo quella sinistra..

Redazione Electo
Giuliano Lengo

 

 

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«COS’È UNA “ESCORT” E QUAL È LA DIFFERENZA RISPETTO A UNA PROSTITUTA?»

(1)

 

 

 

 

 

 

Un commento

  1. MARCO LOMBARDI

    14 Aprile 2025 a 8:11

    Sono d’accordo che il governo della destra liberista apre le case chiuse con un procedimento a rovescio: prima crea le condizioni di fatto per la loro operatività e dopo si dirà costretto a fare le leggi per regolamentarle, come avvenne con i videopoker e le slot machine.
    Non sono d’accordo che questo abbia dei vantaggi “moralistici”, la gran parte della prostituzione non si svolge più in strada e quel tipo di operatrice sessuale continuerà ad esistere. L’idea bacchettona che i bimbi verranno protetti e la moralità pubblica ristabilita lo può sostenere solo chi non sa cosa succede nele case chiuse e cosa si trova nei cellulari in manoai nostri ragazzi. Nei secondi si accede alla pornografia immediatamente e gratis, basta premere l’ipocrita pulsantino in cui si dice di essere maggiorenni, nelle prime si realizza la reificazione del corpo femminile, diventano luoghi commerciali di iniziazione sessuale obbligatoria, di pratiche umilianti e violente a cui l’operatore non può sottrarsi a pena dell’alontamento, di sfruttamento ecomico criminale.
    leggete le testimonianze del passato: il bordello è barbarie.
    Marco Lombardi

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