Dalla Germania un dolce pasquale armato riapre interrogativi su memoria storica, simboli del passato e retorica bellica nel presente.

L’Associazione per la politica di pace di Tubinga (IMI) è giustamente sgomenta. Anche noi! #Tubinga #Pasqua
PASQUA: CONIGLIETTI ARMATI CONTRO LA RUSSIA E CONTRO LA PACE
Il Simplicissimus
In una pasticceria di Tubinga, tradizionalmente legata alle festività pasquali, compaiono dolci a forma di conigli armati, battezzati Ostern Panzerhasen — “conigli corazzati di Pasqua”. Un’immagine surreale, eppure reale, che racconta molto dell’attuale clima sociale e politico tedesco. Realizzati con stampi risalenti all’epoca nazista e con ricette della guerra, questi dolci suscitano interrogativi profondi su memoria storica, rimozione e attualizzazione del passato. Di fronte a una Germania che pare abbracciare con leggerezza simboli ambigui, e in un’Europa sempre più militarizzata nel linguaggio e nell’immaginario, la Pasqua si carica di nuovi significati: il coniglietto non porta pace, ma cannoni. Un caso isolato o il segno di una trasformazione culturale più ampia? Il proprietario liquida tutto come “parte della nostra storia”, ma la storia — si sa — ritorna spesso sotto forme più zuccherine, e più inquietanti, di quanto ci aspettiamo. (f.d.b.)
Oggi mi limiterò a una sola immagine, quella che vedete in apertura del post. Si tratta di un dolce pasquale realizzato da una tradizionale e rinomata pasticceria di Tubinga, il caffè Lieb, che ha tre negozi in città: come si può vedere ci sono allegri coniglietti che brandeggiano cannoni o emergono dalla torretta di un carro armato. Il dolce viene chiamato Ostern Panzerhasen, ovvero conigli corazzati di Pasqua, altro che la nostra colomba con gli zuccherini. La cosa singolare e ancor più significativa dell’atmosfera che si va creando in Germania è che la pasticceria – panificio ha usato stampi risalenti all’era nazista per produrre questi dolci di zucchero (proposti anche come lecca lecca) che ebbero un grande successo durante gli anni del nazismo. Ha usato a quanto pare la medesima ricetta che peraltro risente della mancanza di ingredienti “nobili” come per esempio il cioccolato, tipico dei tempi di guerra. Secondo quanto riportato dal Berliner Zeitung, il proprietario dell’azienda, Hermann Leimgruber, ha risposto alle critiche con un’alzata di spalle: “Mio Dio, fa parte della nostra storia, non si può sempre negare tutto”. Insomma il passato nazista viene romanticizzato con un dolcetto nostalgico.
Si tratta del tentativo di imporre un’atmosfera generale che vede molte altre manifestazioni di bellicismo come la pubblicità della Bundeswehr sui tram, le scatole di popcorn color mimetico nei cinema, le interviste a ragazze ansiose di fare le soldatesse o comunque remunerate per questi spot in divisa. Una volta, solo qualche anno fa, nel periodo pasquale fiorivano le marce della pace che cominciarono dopo la fine del secondo conflitto mondiale e che avevano slogan come “mai più guerra”. Gli anni ’80 del secolo scorso furono il periodo più intenso e fino a 700 mila persone sfilavano in Germania per la pace. Adesso ci sono i coniglietti armati: sono dolci, ma rappresentano bene il momento storico in cui economisti, rappresentanti di aziende di difesa e associazioni imprenditoriali chiedono al Paese di perseguire con determinazione il riarmo e di sostenere attivamente la “militarizzazione della società tedesca”. E su questa scia si comincia a riparlare di coscrizione obbligatoria che era considerata fino a poco tempo fa “autoritaria e obsoleta”, mentre adesso viene ribattezzata “coscienza civica” e “senso del dovere”.

La guerra si sta insinuando nella coscienza dei cittadini non come un’emergenza, ma come parte della normalità di cui fanno parte anche i dolci pasquali, come ai bei tempi del cancelliere Hitler. Chiunque attiri l’attenzione su questa mutazione viene immediatamente etichettato come “lumpen-pacifista”, prendendo a prestito il lumpen protelariat di Marx forse nel tentativo di accusare di populismo chi vuole la pace, oppure molto più rozzamente di essere “simpatizzante di Putin”. È proprio questo il problema: ogni critica viene soffocata da false argomentazioni, ogni avvertimento viene denigrato come ingenuità. Proprio una buona Pasqua.


Approfondimenti del Blog

(1)