Muti gli atlantisti tanto attenti ai diritti di genere quanto indifferenti alla sorte dei bambini a Gaza

PER IL CORRIERE DELLA SERA SERVONO 20/30MILA MORTI PALESTINESI

PER SODDISFARE LA SETE DI SANGUE DELL’OCCIDENTE


Quante volte il mondo dell’informazione, del cinema, della letteratura e della politica ha espresso indignazione, sgomento, rabbia per le rappresaglie tedesche: 10 fucilati per ogni tedesco ucciso? Adesso si scopre che, per il Corriere della sera, 10 morti palestinesi per un israeliano sono troppo pochi. 50 forse sono troppi, forse, ma 10 non bastano. Dunque, secondo i giornalisti di Urbano Cairo, bisognerà che Israele ammazzi almeno 20/30 mila palestinesi – compresi bambini, donne e anziani – per placare la sete di sangue dell’occidente libero e democratico.

Probabilmente Gianluca Mercuri avrà ragione per il computo finale. In fondo, dei palestinesi, non interessa nulla a nessuno. Nessuno ha mai mosso un dito quando Israele ignorava tutte le risoluzioni dell’Onu, quando i coloni rubavano la terra ai palestinesi e li cacciavano in zone sempre più povere e ristrette, quando Israele ha costruito il muro della vergogna chiudendo 2 milioni di persone in un grande campo di concentramento.

Muti gli atlantisti tanto attenti ai diritti di genere quanto indifferenti alla sorte dei bambini a Gaza. Muti i Paesi arabi per i quali Israele è un partner commerciale ed i palestinesi un problema costoso. Una situazione che, secondo gli atlantisti democratici e attenti ai diritti, avrebbe dovuto portare i giovani di Gaza o della Cisgiordania a crescere discutendo di Hegel e Kant, di Rinascimento e preraffaelliti.

Non è andata così. E nei salotti bene ci si stupisce persino.

Dunque, questa volta verranno ammazzati bambini e donne a migliaia. Tra le finte proteste dei Paesi arabi ed i movimenti interessati dei cinesi. Pechino si è subito affrettata ad esprimere solidarietà alla Lega Araba che ha espresso una flebile preoccupazione per la sorte dei palestinesi. Tanto per far qualcosa e fingere di dimostrare interesse. Però la falsissima vicinanza cinese è un segnale che viene apprezzato. Sia da Riad, che deve farsi vedere preoccupata per Gaza, sia dagli Emirati che vogliono approfittare della situazione per rafforzare i legami con Israele a danno dei sauditi.

Il Qatar ha minacciato di fermare le consegne di gas all’Occidente e, tra una minaccia e l’altra, ha firmato un mega accordo con la Francia per la vendita di quello stesso gas. L’Algeria ha solidarizzato direttamente con Hamas ma non ha certo bloccato le consegne del gas.

Perché il denaro conta più del sangue palestinese. Dunque, si continua a fare affari mentre ci si accusa a vicenda. Però, questa volta, non è proprio così. Perché mentre si firmano accordi con gli atlantisti, si guarda con crescente interesse verso Est. Verso la Cina e la Russia. Che, perlomeno, evitano di manifestare il proprio disprezzo nei confronti dei Paesi arabi con cui stringono accordi.

Andrea Marcigliano
Enrico Toselli

 

 

 

 

 

 

 

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