Nonostante i continui tentativi di riaccendere la miccia della pandemia

PFIZER, VERSO LA BANCAROTTA?


Nonostante i continui tentativi di riaccendere la miccia della pandemia e dei vaccini  i cosiddetti mercati non sembrano credere che l’operazione possa davvero riuscire: basta dare un’occhiata al grafico che pubblico in apertura di questo pezzo per vedere che le  azioni Pfizer sono valutate il 25% in meno rispetto a cinque anni fa, nonostante le molte decine di miliardi di dollari incassati grazie alla vendita folle  dei vaccini anti-Covid e  nonostante che il mercato azionario il mercato azionario più ampio sia sceso. A prima vista, Pfizer, uno dei colossi farmaceutici mondiali, non dovrebbe valere meno di prima della pandemia. anche se le future vendite di prodotti specifici per il Covid-19 non possano essere garantite. Eppure, le sue azioni sono inesorabilmente crollate, sfidando le tendenze generali al rialzo osservate per altre aziende del settore e sottoperformando rispetto all’indice farmaceutico del 35%.

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Ciò non ha un senso economico e potrebbe essere spiegato col fatto che i mercati dei capitali vedono qualcosa di particolarmente problematico a causa dell’aggressività con cui Pfizer ha operato per vendere i suoi vaccini anti covid spingendo e finanziando un’operazione di influenza mondiale per rendere obbligatorio il suo prodotto: questo potrebbe essere fonte di non pochi guai.  Infatti, la tutela giuridica concessa alla Pfizer ameno negli Usa cesserà di proteggerla se viene scoperta una frode significativa da parte della multinazionale. Nel web gira insistente il paragone tra la Pfizer e la Purdue Pharma, un’azienda che produceva preparati antidolorifici a base di oppioidi che creavano molta dipendenza, cercando con ogni mezzo legale o illegale di massimizzare le vendite e minimizzare le preoccupazioni etiche. Fino a che non si arrivò a una serie di cause che la mandarono in rovina Credo, anche se non ne sono certo stato fatto un film o una serie su questa vicenda.

Ad ogni modo vi sono delle somiglianze tra Pfizer e Purdue, tra cui l’indifferenza per i pericoli che correva chi si affidava ai loro prodotti o l’avidità che spingeva a inseguire miliardi di profitti immediati a rischio di fallimento nel lungo periodo o a comprare la stampa e le autorità di regolamentazione per ottenere supporto per i loro farmaci. Purdue Pharma è stata in grado di fare il suo gioco per anni, ma alla fine, le morti sono state troppe e le cause legali la cancellarono: si direbbe che i mercati dei capitali temano la stessa cosa per Pfizer, cosa di certo non trascurabile visto che tali mercati sono costituiti da quell’intreccio di società e potentati che hanno premuto sull’acceleratore della pandemia, delle famose “misure” e dei vaccini. Evidentemente cresce il timore che prima o poi sarà necessario dare in pasto all’indignazione delle persone qualcosa per non mettere in serio pericolo l’insieme di agende e agendine dell’oligarchia e in particolare il piano di tirannia sanitaria. E Pfizer potrebbe diventare la coda della lucertola, un arto da sacrificare e per non soccombere.

Redazione

 

 

 

 

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