L’immagine dei dati di vendita negativi dei quotidiani italiani non conosce sosta

POCA TV, NIENTE GIORNALI: GLI ITALIANI

RIFIUTANO LA DISINFORMAZIONE


L’immagine dei dati di vendita in edicola dei quotidiani italiani, riferiti a maggio (ultimo mese disponibile), è ormai praticamente sempre la stessa: una serie lunghissima di bollini rossi, che certificano il calo, interrotta da tre soli pallini verdi. In crescita il Corriere dello sport, Libero e Il Mattino. E basta.

Ed i sedicenti quotidiani credibili e di qualità? Il Corriere della sera cede il 10%, Repubblica poco più dell’8%, La Stampa oltre l’11%, il Messaggero il 7%. Non va meglio per i filo governativi, con il Giornale che perde il 10%, la Verità quasi altrettanto mentre la crescita di Libero non compensa la flessione degli altri due.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sul fronte economico Il Sole 24 Ore precipita a poco più di 22mila copie,(non dimentichiamo che è il giornale della Confindustria f.d.b.) attestandosi in tredicesima posizione.

I numeri cambiano, e non di poco, considerando anche le copie online che rappresentano ormai la modalità preferita dai lettori.

Eppure per troppi pubblicitari il cartaceo continua ad avere un fascino superiore. Anche se spesso si giustificano con le scelte imposte dagli inserzionisti che preferiscono vedere il proprio marchio o le proprie dichiarazioni stampate su fogli che nessuno legge piuttosto che su testate online molto più diffuse.

D’altronde è la stessa logica che guida gli investimenti pubblicitari sulle TV, ignorando che la platea dei telespettatori per i programmi della prima serata rappresenta poco più di un quarto della popolazione italiana.

Ma si preferisce non modificare strategie di comunicazione vecchie di anni se non decenni.  Non solo per ciò che riguarda la promozione commerciale, ma anche per la comunicazione politica. Qualcosa ha modificato lady Garbatella, eliminando la maggior parte delle inutili conferenze stampa. Così evita anche domande stupide o imbarazzanti. A differenza di Sua Mediocrità Mario Draghi che adorava essere imbarazzato da domande tipo: “Ma come fa ad essere così bravo?”, “Ma c’è qualcuno più competente di lei a livello mondiale?”. Meloni non dovrebbe fronteggiare simili esempi di giornalismo dalla schiena dritta e, di conseguenza, preferisce parlare da sola senza il fastidio di essere contraddetta.

Ma non resiste all’attrazione fatale dell’intervista esclusiva concessa agli ex grossi quotidiani. Così come i suoi fedelissimi non perdono occasione di comparire in tv per dichiarazioni poco pensate e dai prossimi risultati.

Alternative? Troppo faticose per gli amanti della routine che non richiede sforzi mentali eccessivi.

Adele Piazza
Redazione Electo

 

 

 

 

 

 

 

 

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