”Un intervento che ha toccato le corde dell’anima russa, della cultura, della letteratura
PUTIN PARLA DEL SUICIDIO EUROPEO PER ACCONTENTARE BIDEN
E ASSICURA CHE I NUOVI TERRITORI RESTERANNO PER SEMPRE RUSSI
Donbass (Lugansk e Donetsk N.d.r) e Novorossija (Zaporozhoe e Kherson N.d.r) rimarranno per sempre con la Russia”. Putin ha ufficializzato l’incorporazione dei nuovi territori occupati in Ucraina, cin dieci milioni di cittadini che entrano a far parte della Federazione Russa. E fin qui il copione era quello ampiamente previsto. Ma il presidente russo è andato ben oltre nel suo discorso a tutto campo. Un intervento che ha toccato le corde dell’anima russa, della cultura, della letteratura. Argomenti che hanno presa sul popolo russo che non deve accontentarsi dei Fedez o delle Ariete ed Elodie.
E non potevano mancare i cenni storici. Quelli russi, innanzitutto, con la continuità della presenza nel Nord del Mar Nero. Ma poi anche quelli relativi alla violenza del colonialismo occidentale, ricordando non casualmente la presenza britannica in India, con milioni di morti. L’India, ora partner strategico per Mosca. Come sono strategici – ha ribadito il leader del Cremlino – i rapporti con Cina ed Iran, un esempio di collaborazione tra pari. A cui stanno aderendo sempre più Paesi. Perché il futuro è del multipolarismo come base dei rapporti internazionali.
La Gran Bretagna, più ancora degli Usa, assume il ruolo di nemico principale. Perché era la violenza ed il razzismo di Londra a provocare stragi dalla Cina all’Africa. Ma, ovviamente, Putin non dimentica gli Stati Uniti. E ricorda i massacri provocati dagli angloamericani in Germania e Giappone nel corso della Seconda guerra mondiale. Sorvola su quelli compiuti dai sovietici, anche perché deve difendere l’immagine dell’Urss, la cui caduta è all’origine di quella aggressione contro la Russia da parte della Nato e che ha determinato la creazione di confini assurdi che non tengono conto delle popolazioni che vivono in territori artificialmente separati. Un’aggressione della Nato che ora si amplia in Asia attraverso l’Aukus, strumento del nuovo colonialismo occidentale.
Un Occidente che è responsabile degli attentati contro i gasdotti North Stream 1 e 2. Che usa le fake news per alimentare la russofobia. Ma un Occidente che è compatto solo perché i leader europei accettano gli ordini americani che mirano a distruggere le industrie e le economie di Italia, Francia, Germania.
C’è spazio anche per una condanna del centrismo come sorta di nuovo satanismo.
Infine, tornando alle regioni inglobate, Putin assicura che la cosiddetta “operazione speciale” proseguirà sino al raggiungimento di tutti gli obiettivi. Non parla di atomiche, ma l’opzione – come ha avvertito nei giorni scorsi Angela Merkel – appare sempre meno come un bluff.