Dietro la cortina della sanità globale: un atto di resistenza o una coincidenza politica?
QUANDO LA FINIREMO CON L’OMS?
il Simplicissimus
In un momento storico in cui l’autorità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sembra indiscutibile, il recente gesto di astensione dell’Italia sul nuovo piano pandemico dell’OMS – in compagnia di dieci altri Paesi – apre crepe significative nel consenso internazionale. In questo articolo, che parte da una presa di distanza critica tanto verso il governo Meloni quanto verso la struttura stessa del potere politico moderno, l’autore si interroga sull’effettivo ruolo dell’OMS durante e dopo la pandemia. Dalla gestione dei vaccini mRNA all’esclusione di cure potenzialmente efficaci, fino alle discutibili misure di contenimento adottate, il testo analizza le zone d’ombra di un organismo che – per molti – ha smarrito il suo mandato originario. Più che un attacco ideologico, questa è una riflessione documentata e provocatoria su come l’apparato sanitario globale sia divenuto, secondo l’autore, uno strumento di potere scollegato dalla salute pubblica. Un invito a ripensare le alleanze internazionali e i reali interessi dietro le emergenze globali. (f.d.b.)
Non sono un estimatore del governo Meloni, anzi di tutti i governi che si sono susseguiti da decenni a questa parte e considero, la politica politicante, ovvero quella di mera gestione – sorretta da slogan e da riflessi pavloviani – emanazione delle élite finanziarie che di fatto detengono il potere. Però sono rimasto favorevolmente impressionato dall’astensione dell’Italia sul piano pandemico dell’Oms cui si sono uniti altri dieci Paesi mentre un’altra sessantina non ha nemmeno partecipato al voto, circostanza questa che viene accuratamente nascosta al pubblico, per aumentare l’impressione di una inconsulta e isolata secessione insieme a Russia e Iran. Se ci si mette il fatto che gli Usa sono fuori da questa organizzazione non siamo poi così emarginati.
Naturalmente il governo Meloni ha agito esclusivamente in base all’innamoramento trumpiano della presidente del consiglio, ma in realtà esistono delle ottime ragioni per rimanere fuori da questo circo sanitario la cui gestione della pandemia è stata a dir poco disastrosa in tutte le sue fasi e in tutte le sue ispirazioni. Non voglio nemmeno prendere in esame le questioni più controverse, ma sta di fatto che questa organizzazione ha permesso l’uso sperimentale di sieri a mRna, frettolosamente messi a punto, di cui solo adesso si cominciano a vedere i pericoli, dopo averne constato la totale inutilità. Tra l’altro è sfuggito a questi attenti tutori della salute che nello studio presentato dalla Pfizer per l’approvazione del suo siero figuravano 16 decessi nel gruppo vaccinato rispetto ai 15 del gruppo placebo e un rischio di gravi effetti collaterali più elevato del 36% nel gruppo vaccinato rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, ha gestito l’esclusione di cure che invece si sono rivelate efficaci e che comunque facevano parte da molti anni della farmacopea ufficiale dell’Oms, salvo essere demonizzati all’ultimo momento. Infine, è stato in prima linea nello spingere a misure di segregazione nefaste e inutili secondo la stessa scienza epidemiologica in vigore il giorno prima dell’annuncio pandemico, peraltro lanciato prematuramente e accompagnato da protocolli errati che hanno portato alla morte di molte persone. E oggi fa di tutto e di più per nascondere il vulnus che ha provocato.
Insomma, il minimo che si può dire è che abbia agito come un’0azienda privata in vista di interessi che poco hanno a che fare con la sanità e che sono stati per prima cosa rivolti agli affari e allo sfruttamento politico della situazione. Non deve destare sorpresa perché l’Oms è gestito in questo modo e per accorgersene basta vedere da dove vengono i contributi volontari per il suo finanziamento che sono poi i più sostanziosi: il secondo contributore assoluto è Bill Gates, il quarto la Gavi Alliance, ovvero l’alleanza per i vaccini con interessi specifici nella loro vendita, l’ottavo la Banca mondiale, diretta emanazione della finanza internazionale di matrice nordamericana e il nono il Rotary international che raccoglie le fanterie del disegno politico sottostante al reset. Tra i singoli Paesi il maggiore contributore volontario è, guarda caso, la Germania, dove si sono svolte, già a partire dal 2019, le grandi manovre pandemiche con al centro la BioNTech, microazienda sconosciuta, in perdita strutturale e gestita da due fratelli turchi, che avrebbe creato il vaccino contro il Covid poi gestito da Pfizer. Il condizionale è d’obbligo visto, tra altro. che nel novembre del 2019 Bill Gates investì 55 milioni di dollari in questa aziendina decotta, subito trasferita a Cambridge nel Massachussetts e quotata in borsa, come se egli sapesse che di lì a poco avrebbe guadagnato miliardi.
Al di là di questo è fin troppo chiaro che l’Oms, gestito fra l’altro dall’ex ministro di un governo stragista etiope e dotato di una falsa laurea in biologia presa in un istituto fondato dalle suore comboniane che non funzionava da anni, è di fatto investito da interessi privati così forti, sia diretti che indiretti, che non può in ogni caso proporsi seriamente come gestore della salute globale. Tanto più che esso contribuisce a tenere la ricerca nelle intricate gabbie del profitto: se l’80 per cento della ricerca medica è pagata dalle case farmaceutiche è evidente che il sistema è distorto e il dibattito alterato. Dunque, le astensioni sono un modo per spingere a una profonda riforma di un organismo che oggi rappresenta in ogni sua parte il declino della scienza piuttosto che il suo progresso. Certo l’idolatria del medico in popolazioni sempre più anziane e dedite al consumismo farmacologico, contribuisce in modo potente a nascondere queste realtà grazie ad atteggiamenti e processi psicologici che nemmeno possono ingenui, ma piuttosto primitivi. È bastato che gli Usa uscissero dall’Oms per dotarsi di regole più severe per lo studio dei vaccini che costringono i produttori a e proprio pochi giorni fa la Fda americana ha annunciato che le autorità di regolamentazione non approveranno più i “vaccini” anti-Covid se non ci saranno dati di studi che dimostrino che non causano gravi conseguenze come insufficienza cardiaca e cancro. Le patologie che l’ondata di vaccinazioni sono all’origine aumento dell’aumento della mortalità in tutti i Paesi che hanno adottato e imposto i sieri a mRna. Caso strano, ma emblematico di come vanno le cose l’annuncio delle dimissioni Peter Marks, un funzionario chiave della Food and Drug Administration proprio per l’approvazione dei vaccini, ha causato un crollo azionario per Moderna e Novavax, altra azienda sovvenzionata da Gates.
Tutto questo per una certa parte politica è fascismo. Non mi soffermo nemmeno a dibattere queste cretinate, però se qualcuno prova immenso piacere a smacchiare i giaguari, non può giocare sulla pelle e sulla la salute di tutti.

