”La notizia è di quelle che possono far ridere o indignare
QUEL PORNOGRAFO DI MICHELANGELO
La notizia è di quelle che possono far ridere o indignare. A seconda di come la prendi. Perché, per certi aspetti, è talmente paradossale da sembrare invenzione comica. Per altri… beh, un insulto alla cultura.
Veniamo al fatto… per altro ben noto, visto che ne parlano tutti, dai Giornaloni Nazionali, sino all’ultimo censore da social.
Negli States, non ricordo e non mi interessa poi molto dove, una professoressa è stata licenziata dalla scuola per aver illustrato ai suoi allievi una immagine… pornografica. Ovvero il… Davide di Michelangelo. Indignazione dei genitori puritani, e foglio di via per la Preside… punto.
Prima osservazione. In America gli insegnanti sono a contratto. E possono venire licenziati sui due piedi per scarso rendimento, comportamento immorale o altre bazzecole.
Qui da noi no. Puoi passare le ore in classe leggendo il giornale, giocare col telefonino. Non insegnare una mazza. E, addirittura, fare il maiale con le allieve… o gli allievi, perché ognuno ha i suoi gusti. Se sei di ruolo resti inamovibile. E i sindacati ti difendono a spada tratta…. difendono sempre con più entusiasmo fannulloni e mangia pane a ufo… affinità elettive.
Unica eccezione, per altro recente, se eri restio a vaccinarti. Se rifiutavi quella, assurda, antiestetica, inutile, dannosa, mascherina. Allora la Amministrazione ti poteva fare qualsiasi cosa. Mettere alla fame, vessare…. e tutti erano d’accordo. Sindacati e colleghi compresi….
Si vabbè… ma questo, col Davide, che c’entra?
C’entra… almeno in parte. Perché, vedete, questo è un altro volto degli States… vi faccio un esempio. Forse qualcuno ricorderà i film della serie “Porky’s”. Dei “B-movie” ambientati in un college di provincia. Divertenti, anche se un po’ pecorecci. In uno di questi, il secondo, se non erro, si sta preparando una recita scolastica. Shakespeare. Ma questo scatena la reazione furente da parte dei genitori, capeggiati da un (losco) pastore. Shakespeare non s’ha da fare. È immorale. È… immondizia.
Satira, certo, giocata sui toni del grottesco. Ma satira di una realtà esistente e persistente. Un volto dell’America, dicevo. Quello che viene dai puritani fuggiti dall’Inghilterra per creare la loro “repubblica” della perfezione morale. Un’utopia che deve molto a Calvino. Ma che, forse, avrebbe portato Calvino stesso – che era uomo di grande cultura – ad inorridire. È il mondo, ipocrita e crudele, descritto da Hawthorne ne “La lettera scarlatta”. Quello dei processi alle streghe di Salem. E dell’ignoranza bigotta come metro di misura della correttezza sociale.
È l’America che rinchiude in manicomio Ezra Pound. E che, al processo contro di lui, esibisce, tra le prove del suo essere “un nazista”, il volumetto “L’asse che non vacilla”.(1) Che altro non è che la traduzione di un’opera di filosofia morale cinese. Di Confucio.
Ed è, ancora, la stessa America da cui vengono, oggi, i dettami del politically correct. E le furie della Cancel Culture. La distruzione dei monumenti che ricordano il passato. La violenza sulla lingua, epurata e forzata… l’ideologia LGBT, l’egualitarismo fanatico… l’ambientalismo ossessivo…
Vi sembrano contraddizioni, vero?
Da un lato l’apologia di tutto quello che, sino a ieri, era considerato vizio e devianza… e che oggi viene imposto come nuova normalità.
Dall’altro la censura bigotta e ottusa. Il retaggio del più bieco puritanesimo…
E, invece, non sono una contraddizione. Anzi, un fenomeno, quello dell’odierna Cancel Culture, che discende direttamente dal moralismo puritano. Che ne è figlio.
Perché non conta se imponi di utilizzare la schwa per non distinguere i generi, e se propugni la nuova (a)morale relativistica… o se, invece, licenzi una insegnante perché spiega il Davide di Michelangelo che è (orrore!) nudo.
Non conta se censuri Shakespeare perché troppo pornografico, o se lo fai perché razzista.
Ciò che conta è l’atteggiamento culturale di fondo. Che è sempre lo stesso. Ipocrita, rozzo, arrogante…
Cambia l’ideologia di riferimento. Cambiano gli obiettivi della censura. Ma il modo di pensare, l’atteggiamento dell’animo, resta lo stesso.
Siamo abituati a chiamare l’America il Nuovo Mondo. Eppure, se guardiamo bene, sotto certi profili, è un mondo vecchio. Vecchissimo.
Ad essere cattivi, verrebbe da dire che avere avuto il Rinascimento nella propria storia, e memoria, è cosa ben diversa dai processi di Salem e dal Maccartismo….
Andrea Marcigliano
Approfondimenti del Blog
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