Talvolta sembra di trovarsi al centro di una scena del teatro dell’assurdo
RUSSIA E NATO. ALCUNE RIFLESSIONI
Talvolta sembra di trovarsi al centro di una scena del teatro dell’assurdo. Roba da fare impallidire Ionesco. Da far sembrare “La cantatrice calva” un testo di, piatto, realismo.
Eppure, quello che sta accadendo è realtà. Una realtà allucinata e allucinante, di cui stentiamo a renderci conto.
La NATO starebbe – e spero che il condizionale abbia un qualche senso e valore – valutando le possibilità di accettare come suo membro l’Ucraina. E, almeno in Italia, nessuno trova in questo nulla di strano. Anzi, la prospettiva viene presentata come una opzione realistica, seria, utile. E per nulla in contrasto con le regole interne dell’Alleanza Atlantica.
E su questo, nulla da eccepire. Perché le, cosiddette, regole semplicemente non esistono. O meglio, sono degli elastici che possono divenire ogni volta più ampi, venendo tesi, secondo interesse, di più o di meno, in una direzione o in un’altra.
Lo si è visto nel caso di Svezia e Finlandia. Entrate nella NATO praticamente in poche ore, dopo decenni di neutralità.
Per di più Helsinki, con una decisione unilaterale. In totale non osservanza del fatto che la sua neutralità era regolata da un accordo fra Washington e Mosca del dopo Seconda Guerra Mondiale. E che quindi la piccola Finlandia, semplicemente, non poteva decidere di schierarsi. Non era nelle sue facoltà. Eppure…
Ma quella della Ucraina è, evidentemente, una forzatura macroscopica. E, soprattutto, una gravissima provocazione per Mosca. La cui reazione, purtroppo, spaventa, ma non è difficile da immaginare.
Perché Kiev non è una realtà, storicamente e culturalmente, altra dalla Russia. Al contrario, non solo ne ha sempre fatto parte, ma ne costituisce in certo qual modo il nucleo originario. Unico periodo di separazione, tra il 1918 e il 1920. Quando, nella confusione della rivoluzione e della guerra civile, divenne per un periodo rocca dei Bianchi zaristi, e fu poi occupata brevemente, e sanguinosamente, dagli indipendentisti di Plet’jura. Subito eliminati dall’arrivo della Armata Rossa. Guidata da Lev Trotzsky. Che era ebreo ed ucraino, tanto per intenderci. Come, per altro, era ucraino di madre lo stesso Lenin.
Quindi togliamo dal tavolo la fanfaluca che l’indipendenza sia parte della storia e della natura della Ucraina. È una totale invenzione. Costruita a tavolino negli ultimi tre decenni, soprattutto attraverso colpi di stati pilotati da Washington. E instillata come un tossico nelle menti delle nuove generazioni. Per trasformarle in strumenti, sacrificabili, di una politica che nulla ha a che fare con gli interessi di Kiev.
Per altro, va tenuto conto che gran parte della popolazione ucraina non se l’è bevuta. Tant’è che i residenti sono all’incirca dimezzati. Le minoranze – vere e proprie maggioranze in determinate province – in aperta rivolta. E il regime fantoccio di Zelensky che si regge su un’atmosfera di terrore e di, pressoché totale, abuso di ogni forma di democrazia interna.
E questo, voglio chiarirlo, senza alcuna particolare simpatia per la Russia. E per il sistema di potere di cui Putin rappresenta il vertice. Anche se, va detto, questo sistema non è, come ventilato dai nostri Media, una dittatura personale dello Zar Vladimir, bensì un sistema di equilibri estremamente complessi. Forse non una democrazia nel vero senso del termine, ma, certo, un sistema più democratico di quello ucraino. E, forse, di molti sistemi occidentali.
Comunque, su quanto è accaduto in Ucraina, la Russia ha, mi spiace dirlo, le sue buone, anzi ottime, ragioni. Ed ha deciso di intervenire militarmente solo quando è stato palese che gli altri, tutti gli altri, stavano giocando sporco. Firmando accordi e trattati che, poi, non rispettavano. E avanzando, così, un po’ alla volta. Con il, chiaro, obiettivo di dissanguare lentamente Mosca. E ridurla ad uno staterello insignificante.
Cosa che, ovviamente, il Cremlino non poteva accettare passivamente.
Di qui, la guerra in Ucraina. Che è, poi, solo la rappresentazione, la finzione, di un conflitto ben più vasto. Tra Russia e Occidente. Del quale noi italiani facciamo parte. Obtorto collo, e per la passività, la quasi totale inanità delle nostre, cosiddette, élite.
Di governo e di opposizione. Non cambia nulla nella sostanza.
Per altro siamo in buona, anzi pessima, compagnia. Visti i comportamenti di Germania e Francia. E lasciamo perdere il resto della UE, che conta come il due di coppe quando la briscola sta a bastoni.
In ogni caso stiamo andando, passivi e ottusi, incontro ad una lunga stagione di conflitti. Voluti da chi ci comanda…o meglio da chi comanda davvero coloro che fingono di avere potere decisionale.
Se dire questo, e avanzare dei dubbi sulla bontà della causa che serviamo, è essere filo-russi…pazienza. Ce ne faremo una ragione.
E continueremo a scrivere la verità che vediamo sotto i nostri occhi.
Pier Luigi Tossani
18 Ottobre 2024 a 18:47
completamente d’accordo, grazie!… Questa è un’alta manovra massonica, perché le democrazie rappresentative senza sussidiarietà, sono solo una finzione oligarchica.
La buona notizia è però che esiste una soluzione al problema politico, e questa è la “Società partecipativa” secondo Dottrina sociale:
https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/2023/05/05/pier-luigi-zampetti-il-manifesto-della-partecipazione/
Riccardo Alberto Quattrini
18 Ottobre 2024 a 21:45
Se non lo ha ancora letto mi permetto di consigliarle questa lettura. https://www.inchiostronero.it/gli-infami-obbiettivi-delloligarchia/