Piange il telefono…

SCHOLZ TELEFONA A PUTIN E LA VON DER LEYEN TREMA

di Simplicissimus


Trump non ha telefonato a Putin come aveva “rivelato”, anzi inventato il Washington post; invece, lo ha fatto il cancelliere Scholz in via di essere cancellato dalla politica tedesca. Lo fatto ovviamente su ordine di Washington che si prepara a trasformarsi in modalità “facciamo la pace”, ma anche nel tentativo di recuperare un minimo di credibilità dopo aver suicidato, in nome della guerra ucraina, l’economia tedesca. Il suo assenso alla distruzione del Nord Stream 2,(1) annunciatagli da Biden durante una sua visita alla Casa Bianca, rimarrà nella storia come il più estremo atto di servilismo dell’evo moderno, anzi di un vero e proprio tradimento del proprio Paese. È pur vero che è stata la Merkel a cacciare la Germania mani e piedi dentro la vicenda ucraina, ma perché pensava che la Russia sarebbe stata sconfitta e che Berlino ne avrebbe tratto cospicui vantaggi, tanto è vero che fu proprio lei a portare avanti il Nord stream nonostante le forti proteste americane sviluppatesi durante il primo mandato di Trump. Ma Scholz no: ha assentito alla distruzione del gasdotto quando era già chiaro che le sanzioni non erano riuscite nel loro intento di distruggere la Russia e che dunque le sorti della guerra si facevano estremamente incerte. per non dire già segnate.

Capisco che per pensatori del calibro di Piero Pelù o Sandro Ruotolo, i fuggitivi da X, la cui libertà sembra loro “tossica”, ciò rappresenti un fulgido esempio di rinuncia alla sovranità e dunque al fascismo, al razzismo e bla bla bla, il condimento ideale per le insalate di parole che sono la dieta della politica contemporanea. Ma questo ha ovviamente delle conseguenze perché non è possibile fidarsi di un interlocutore come Scholz che quando non agisce come un burattino, va oltre le intenzioni stesse del burattinaio. Mosca ha ribadito la propria disponibilità di sedersi a un tavolo della pace purché i possibili accordi tengano conto degli interessi di sicurezza della Federazione Russa, si basino su nuove realtà territoriali e, soprattutto, affrontino le cause profonde del conflitto”. Ovvero l’espansione della Nato. Ma si è trattato solo di confermare ciò che ha detto mille volte: Scholz non vale più di una ripetizione.

Che il cancelliere uscente non sia credibile lo sanno tutti, lo sa pure Zelensky e tuttavia il fatto che il suo maggior sostenitore dopo Biden si sia risolto a prendere il telefono e a chiamare il grande e demonizzato nemico, lo ha fatto andare su tutte le furie, perché dimostra che ormai in Occidente il clima sta rapidamente cambiando e ha protestato ad alta voce contro questa telefonata. Però si è trovato solo: è prevedibile che Trump tenterà di uscire dalla guerra ucraina che ha leso in maniera preoccupane il prestigio militare degli Stati Uniti, prima che la figuraccia si aggravi. Il fatto stesso che abbia indicato per la carica di segretario alla difesa Kristi Noem, ben nota per la sua opposizione a questo conflitto, è un segnale in tal senso.

Tuttavia la telefonata di Scholz, da chiunque sia stata suggerita, ha anche un altro effetto: è in sostanza il primo avviso di sfratto per la von der Leyen che in questi anni è stato il vero fulcro della guerra globalista alla Russia e di tutto ciò che ad essa si accompagna. Se lo Stato più importante della cosiddetta unione mostra di volere parlare con l’avversario è chiaro che i giochini di guerra, grazie ai quali è stata vergognosamente rielette a presidente della Commissione da un parlamentino di anime morte, stanno a zero. Se poi si aggiunge il fatto che Robert F. Kennedy dovrebbe coordinare la sanità pubblica americana in senso evidentemente sfavorevole a Big Pharma, al dossier guerrafondaio in conto terzi della madamina potrebbe aggiungersi anche quello della compravendita di vaccini con trattativa privata.(2)

Certo la von der Leyen ha l’appoggio incondizionato di tutta la galassia globalista perché dalla guerra ucraina dipendono molte cose, compresa la narrazione climatica e le gigantesche speculazioni su Net Zero, Tuttavia, è anche vero che di fronte a una guerra persa e al disastro economico, ai milieu politici dell’intero continente, converrebbe scaricare su di lei ogni responsabilità.

Redazione

 

 

 

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