”Jodie Foster contro la Generazione Z

SCONTRO CONTINUO SULLA GENERAZIONE Z
Jodie Foster contro la Generazione Z. Sì, proprio l’attrice. E non è una riproposizione di Maciste contro Ercole o di Godzilla contro King Kong. La Foster se la prende con i giovani che lavorano per lei e li accusa di essere sciatti, arroganti, imprecisi, superficiali, inaffidabili. Per quanto numerosi possano essere i suoi collaboratori, diventa difficile credere che si possano generalizzare le accuse ad una intera generazione sulla base degli insoddisfacenti rapporti di una sola imprenditrice.
Ma è altrettanto insopportabile la difesa d’ufficio da parte di chi sostiene che la generazione Z sia fantastica, creativa, coraggiosa, capace di interpretare il presente con un occhio al futuro. Però queste generalizzazioni piacciono. Perché permettono di semplificare il complesso quadro di una società in profonda trasformazione.

La Foster lamenta che i suoi giovani dipendenti non rispettano gli orari di lavoro, non sono mai puntuali, non sanno scrivere una mail senza errori di ortografia e di grammatica ma protestano per eventuali rimproveri poiché li ritengono indebite ingerenze. Ovviamente l’attrice non spiega quale sia il contratto con questi giovani, quanto siano pagati e, soprattutto, quali siano stati i criteri per la scelta.
Però, in questi ultimi giorni, si sono moltiplicate le notizie relative alla fuga dall’Arabia Saudita di quei calciatori europei che erano stati ingaggiati con contratti da favola. Ed è illuminante l’intervista ad uno di questi poveri plurimilionari del pallone. Che, in pratica, accusa i dirigenti sauditi di non averlo coccolato a sufficienza: “Non si occupano abbastanza di noi”. Beh, certo, dopo aver stipulato contratti da più di un milione di euro al mese, i vertici delle società di Riad pensavano che i calciatori fossero in grado di cambiarsi la biancheria autonomamente. Di fare la spesa o di assumere una corte di camerieri che provvedessero alle incombenze quotidiane.
Però ci sono i difensori d’ufficio della generazione Z. Come se i giovani fossero tutti uguali. Per loro, dunque, è sacrosanto essere inaffidabili sul lavoro perché il lavoro non è così importante nella vita. La puntualità è un optional a fronte dell’immensa creatività. E se nessuno si accorge di questo spirito creativo, non è colpa dei ragazzi. Se ignorano l’ortografia non è importante, perché la creatività supera anche questo. Oltre alla grammatica, alla storia, alla geografia.
C’è il diritto ad essere giovani e c’è il diritto a non subire critiche. Ma ai boomers resta ancora un diritto: quello di fare a meno di lavoratori inaffidabili e arroganti.

Approfondimenti del blog

A nome della Redazione di Inchiostronero, vogliamo dire un GRAZIE a Jodie Foster per aver attraversato il Rubicone del Pensiero Unico. E un GRAZIE a J.K. Rowling l’unica donna che può essere insultata per aver difeso nel 2019 Maya Forstater, una donna licenziata dal Centre for Global Development per posizioni anti gender. Grazie.
