Certo che viviamo proprio in un paese incredibile…
SE IL PROBLEMA È UN… PUPO
Certo che viviamo proprio in un paese incredibile… Quello dei Campanelli, dall’operetta di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzata, a noi, a questa allegra italietta, ci fa un baffo… come si suol dire …
Dunque, Pupo… sì proprio l’Enzo Ghinazzi, in arte Pupo. Quello che cantava “Gelato al cioccolato” scritto da Malgioglio. Pupo canta una canzone in russo… niente di strano. Come molti cantanti in Italia considerati fuori moda, ad est ha un grande pubblico. Un successo che non conosce tramonti. I melodici, le canzoni italiane tradizionali in Russia e in tutte le regioni circostanti continuano ad andare per la maggiore.
E quindi Pupo canta in russo. Proprio come Al Bano, Romina, Riccardo Fogli…
Questo però scatena una vera e propria iradiddio. La Lituania annulla un concerto del Ghinazzi in quanto sospetto filo-putiniano.
E che ti credi tu, Pupo? Di poter cantare in russo e poi andare impunemente a cantare in Lituania? Dove l’uso della lingua russa è vietato anche alla popolazione che è russa…
Evviva la democrazia occidentale e i diritti delle minoranze.
Ora, di questo divieto, il Pupo credo che se ne impippi allegramente. Fatte le fornite proporzioni, credo che abbia ben più pubblico in Russia che in Lituania. Visto che questa, nonostante la politica bellicosa e bellicista, ha meno di tre milioni di abitanti. In continuo calo demografico.
Insomma, meno della nostra Puglia. E voi ve la immaginate Bari che vuole dichiarare guerra, e ambisce a marciare su Mosca? Eppure così è.
Però stranezze (e rancori) dell’orbe ex-sovietico a parte, il fatto che stupisce è il clamore ché la canzone in russo di Pupo sta suscitando qui, da noi. In Italia.
Infatti è divenuto il tema del giorno su tutti i grandi media.
Non si tratta, per altro di un unicum. Di un caso isolato. È già accaduto per Al Bano a Mosca. E, più di recente, per un famoso (?) graffittaro che si è fatto un selfie con Putin. Per non parlare di tre o quattro italiani invitati alla festa nazionale presso l’Ambasciata russa di Roma…
Si alzano le voci dei Catoni nostrani. Ed è tutto un predicare contro l’indecente putinismo (orribile neologismo) che dilaga in alcuni ambienti italici. E stigmatizzare il comportamento del Ghinazzi.
E la lista di proscrizione dei filo-russi italici che Boudanov – il capo dei Servizi Segreti di Kiev – sta diligentemente stilando, su ordine di Zelenski, per inviarla al nostro governo, si continua ad allungare…
Tutto questo clamore sembra adombrare il sospetto dei nostri Media, e dei politici, che Pupo rappresenti una Quinta Colonna. Un, pericoloso, infiltrato del FSB. Il Servizio di intelligence moscovita. E che sia in grado di causare gravi danni divulgando al “nemico” i nostri segreti militari. O intorbidando le acque per fare crollare il morale interno del nostro popolo, che invece deve essere tutto proteso a sostenere Zelenski sino alla vittoria finale…
E così in questa Repubblica da operetta (e chiedo scusa all’operetta) ci si continua a preoccupare di tali cose, di vitale importanza. Mentre ci avviamo allegramente verso una guerra di proporzioni mondiale.
Al ritmo della tarantella. O, fors’anche, di “Gelato al cioccolato / dolce e un po’ salato…”