Una lingua “morta” che però continua a godere di ottima salute. Quante volte, nel parlare e nello scrivere, adoperiamo termini latini o di provenienza latina?

Idola

 

Il mito platonico della caverna

 

Ombre, immagini, fantasmi. Come termine filosofico, ha una storia duplice. Secondo il greco Democrito (460 a.C. – 370 a.C.), le nostre sensazioni non sono altro che emanazioni dell’oggetto che

Ritratto di Francis Bacone
Busto di filosofo greco, ritrovato nella Villa dei papiri a Ercolano e identificato con Democrito (o talvolta con Eraclito)

vengono a colpire i nostri sensi, e per quanto riguarda il senso della vista, la visione è il frutto di èidola, piccole immagini che si presentano al nostro occhio, come copie degli oggetti da cui provengono. Per l’inglese Francesco Bacone (1561-1626), gli errori che ostacolano l’uomo sulla via della conoscenza. Sono di quattro tipi. Idola trìbus, quelli inerenti alla natura stessa della specie (tribus) umana. Idola spècus, della caverna, cioè i pregiudizi derivanti dalla natura del singolo individuo, con riferimento al mito della «caverna» nella quale Platone immagina prigioniero l’uomo. Idola fòri, del foro, del mercato, derivanti dal linguaggio; infatti spesso diamo alle parole significati non corrispondenti alla realtà. Idola theàtri, gli errori delle varie dottrine filosofiche, paragonabili a suggestive rappresentazioni teatrali, a illusioni, accettate acriticamente.

 

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