”Sono in mostra circa cento dipinti provenienti da musei italiani ed esteri, dalle diocesi e da prestigiose collezioni private e internazionali
SGARBI PORTA A LUCCA I “LUMINISTI”
I PITTORI DELLA LUCE DA CARAVAGGIO A PAOLINI
“Dopo tutto questo buio a Lucca ritorna la luce”. Così ha commentato la mostra da lui curata, dal titolo “I pittori della luce. Da Caravaggio a Paolini” il suo curatore, il critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi.
Dall’8 dicembre scorso Lucca ospita, fino al 2 ottobre prossimo, negli spazi della Cavallerizza, nel piazzale Verdi, un’esposizione sicuramente ardita, capace di raccontare, attraverso alcuni capolavori del Seicento, il ruolo che la luce ha assunto nella pittura, a partire da Caravaggio, primo regista della storia dell’arte, fino a Pietro Paolini, protagonista di origine lucchese e portavoce delle più importanti tematiche estetiche della nuova scuola naturalistica.
Fra i primi a muoversi nella direzione caravaggesca furono lo spagnolo Jusepe de Ribera e il francese Valentin de Boulogne, nonché la pittrice Artemisia Gentileschi, che darà vita a sorprendenti effetti di chiaroscuri anche nelle sue opere più cruente.
Tre artisti lucchesi elaborarono in modo intensivo questa visione, attuando anche la sperimentazione di effetti speciali; furono Pietro Paolini, Pietro Ricchi e Domenico Lombardi, tutti e tre pittori luministi.
Pietro Paolini è stato uno tra i più importanti, insieme a Orazio Gentileschi, dei caravaggeschi toscani. Nato nel 1603, formatosi a Roma sotto la guida di Angelo Caroselli, ammirò da vicino le opere di Caravaggio e dei suoi seguaci, tornando a Lucca intorno al 1631, dopo un ulteriore soggiorno a Venezia, con un bagaglio di esperienze, tra cui il classicismo e gli esiti della pittura veneta, che gli avrebbero consentito di portare nelle sue terre natali quella ventata di novità, rappresentata dalla pittura sviluppatasi a Roma pochi anni prima.
Giovanni Domenico Lombardi fu anch’egli un artista sfaccettato e affascinante, importante protagonista del panorama artistico lucchese nella prima metà del Settecento. Furono proprio le opere dei concittadini Pietro Paolini e Girolamo Scaglia a influenzare la sua pittura, per quanto riguarda il suo interesse per gli effetti luministi e la descrizione quasi teatrale degli ambienti.
Caravaggio è un artista così grande perché tutto nei suoi dipinti, dalla luce al taglio della composizione, fa pensare a un’arte che rimanda a un calco di sensibilità e esperienze che non sono soltanto attribuibili al Seicento, ma a ogni secolo in cui sia stato e sia presente l’uomo. In mostra il visitatore può ammirare tre momenti fondamentali della sua produzione artistica. Il primo, cronologicamente, è rappresentato da un’opera giovanile, intitolata “Ragazzo che monda un frutto”, un dipinto intimo, risalente al suo esordio romano, alla metà degli anni Novanta del Cinquecento.
Nella prima sala espositiva della mostra si può anche ammirare una delle immagini più importanti del Caravaggio maturo, dal titolo “Seppellimento di Santa Lucia”, appartenente al FEC e realizzata dopo l’evasione dal carcere di Malta e l’arrivo a Siracusa, quale pala per l’altare maggiore della basilica di Santa Lucia al Sepolcro, proprio nel luogo in cui, secondo la tradizione, la santa fu martirizzata e sepolta. A fianco di quest’opera è esposto un dipinto di notevole pregio, proveniente dalle Gallerie degli Uffizi, “Il Cavadenti”, che testimonia il legame tra l’arte caravaggesca e quella di Pietro Paolini (Lucca 1603-1681).
Tra gli artisti esposti in mostra figurano, oltre alle opere citate di Caravaggio e ai tre pittori luministi lucchesi, anche opere di Pieter Paul Rubens, Jusepe de Ribera, Mattia Preti, Matthias Stomer, Trophime Bigot, Giovanni Serodine, Orazio Gentileschi e diversi altri.
Orario della mostra dalle 10 alle 20.
Sede: ex Cavallerizza, Piazzale Verdi, Lucca.
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Fonte: ElectoMagazine del 22 aprile 2022