”Siamo solo all’evoluzione dell’incubo descritto da Orwell in 1984
SOLDI A STELLANTIS PER AUMENTARE LA PRODUZIONE DI AUTO
E 30 KM ORARI PER SCORAGGIARNE L’USO
La “città in 15 minuti” come alternativa alla città dei 30 km orari. La scelta del sindaco di Bologna, che ha imposto ai sudditi di rovinare il motore delle auto marciando quasi esclusivamente in prima marcia (perché i 30 km sono la velocità massima e ad ogni semaforo o incrocio si riparte da zero, senza magari riuscire ad arrivare mai ai 30 a causa degli ingorghi provocati dalla lentezza), si sposa perfettamente con il sogno degli urbanisti che vogliono confinare i cittadini in piccoli spazi percorribili in massimo 15 minuti.
Esisterebbe anche una terza opzione: la libertà di scelta e di movimento. Ma non è contemplata.
In fondo siamo solo all’evoluzione dell’incubo descritto da Orwell in 1984 con l’Onnipotente Grande Fratello. Ciascun suddito confinato in uno spazio ben preciso, in modo da essere facilmente controllato. La spesa solo in quel quartiere, e pazienza se oltre il limite c’è un supermercato più conveniente; il medico nel raggio prefissato; il teatro rigorosamente di quartiere, in modo da imporre solo gli spettacoli approvati dal Grande Fratello; la scuola a distanza di sicurezza, con un unico indirizzo per ciascun quartiere, e se ti capita il liceo Artistico e non sai disegnare, peggio per te; anche il lavoro sarà determinato dai 15 minuti: se serve un fabbro farai il fabbro anche se hai un braccio inabile.
A quel punto diventerà inutile anche utilizzare l’auto. Per andare dove? È pericoloso. Meglio non superare i confini.
Ovviamente si eviterà anche la tentazione del turismo. Raggiungere mare o montagna procedendo a 30 all’ora non è consigliabile. Ma sono scelte prese per il bene comune. Per ridurre gli incidenti. Andando a piedi se ne evitano ancora di più. E stando a casa va persino meglio.
Strano che poi si vogliano riempire di soldi gli azionisti di Stellantis (sito ufficiale)con la speranza di aumentare la produzione di auto in Italia. Per farne cosa? Per pagare bollo, assicurazione e parcheggio e lasciarle ferme.
O possono usarle i pendolari, sino a quando saranno costretti a spostarsi da una città all’altra, ma solo per lavorare. In attesa delle città in 15 minuti. Nel frattempo impiegheranno tempi assurdi per spostarsi. Ogni giorno ore sottratte alla propria vita. Ma l’importante è che rinuncino alla libertà. È questo il vero pericolo: la libertà, non la velocità. Per strada o sugli sci, in bici o correndo a piedi. Il movimento è libertà, e troppa libertà fa male. Al potere.