”La cultura della destra fluida di governo deve ripetere l’anno
SOLO LUPI HA IL CORAGGIO DI DIFENDERE SGARBI IN UN
CENTRODESTRA TERRORIZZATO DALLA CULTURA
Se il centrodestra deve attendere che sia Lupi a difendere pubblicamente Sgarbi, forse qualche ragione la gauche intello (1)ce l’ha quando ironizza sulla cultura della destra fluida di governo. Il critico d’arte è, indubbiamente, una scheggia impazzita, una mina vagante, un personaggio sopra le righe. Ma lo si sapeva benissimo anche nel momento in cui lo si è scelto come sottosegretario alla cultura. D’altronde bisognava pur mettere qualcuno che leggesse i libri prima di premiarli…
Indubbiamente non si conoscevano i problemi di Sgarbi con inchieste varie. Ma inchieste non significano condanne, sempre che, in Italia, una condanna equivalga ad effettiva colpevolezza. Forse non si era messo in conto il suo fastidioso rapporto con Porro. Un errore, certo, anche grave. Ma addirittura veniale se confrontato con l’imbarazzante gestione mediatica del ministero. Che ora, con l’eliminazione di Sgarbi, diventerà sempre più il ministero delle cerimonie e sempre meno il ministero della cultura. Per la felicità di Scanzi, Berizzi, Trocino.
Non sono ignorante, è che mi disegnano così. Gli eredi di Jessica Rabbit sono trasmigrati al ministero e sono il bersaglio facile facile per gli avversari annidati nelle redazioni. Perlomeno Sgarbi era un nemico, per loro. Chi rimane è solo un pupazzo. Una marionetta da bastonare negli spettacoli mediatici. Senza neanche la credibilità artistica di Sgarbi e privi di ogni altra credibilità. Certo, si potrà andare avanti con mostre dedicate a Tolkien o a Gramsci. Ma sono omaggi al passato. La produzione culturale attuale non è pervenuta.
Difficile individuare nuovi talenti nelle sfilate di ossequienti aspiranti mantenuti. Però si ha la certezza che chi cerca un ingaggio non creerà problemi. E rispetto alle bizze di Sgarbi è già un passo avanti per chi si occupa solo di tagliare i nastri.
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