Vi ricordate di Patrick Zaki l’attivista

Patrick Zaki

SONO CON LA PALESTINA, NON CON HAMAS: PATRICK ZAKI RISPONDE ALLE POLEMICHE

DOPO IL SUO POST CONTRO NETANYAHU


Vi ricordate di Patrick Zaki l’attivista  che ha trascorso 22 mesi di carcere in Egitto, anche il ministro Antonio Tajani rilasciò un’intervista alla sua liberazione: “Siamo soddisfatti. Abbiamo ottenuto questo risultato, senza clamore, senza proteste, senza alcun baratto”, ha ribadito in riferimento al caso Regeni rimasto irrisolto. E naturalmente osannato alla sua liberazione da tutta la sinistra? Bene è caduto dalla torre d’avorio dove lo avevano collocato. Motivo?

Zaki ha dichiarato che nel conflitto tra Israele e Palestina, sostenere la Palestina non implica automaticamente un sostegno a Hamas, criticando quelle testate che hanno mosso le accuse nei suoi confronti: “Sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi metterà in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte”, si legge nel post, “la mia priorità sarà sempre la vita dei civili, condannerò sempre qualsiasi violenza contro i civili in tutto il mondo, ma così facendo sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione”.

Apriti cielo.

Le reazioni non si sono fatte attendere da parte di più esponenti della destra, come il già citato Maurizio Gasparri: “Le sue parole sono vergognose e assurde”, ha dichiarato il senatore di Forza Italia, “Zaki tenta di giustificarsi dicendo che sta con i palestinesi e non con Hamas, ci mancherebbe pure questo, ma il suo insulto nei confronti di Netanyahu offende tutto il popolo israeliano”. Attacca anche l’europarlamentare forzista Fulvio Martusciello: “Fossi un Rettore mi vergognerei di avere nello staff accademico un ricercatore che afferma simili bestialità” ha dichiarato definendo le frasi di Zaki “offensive per le nostre Università, per i nostri studenti e per quanti studiano per diventare ricercatori”.

Capito? Non è una guerra quella che è in corso in Israele. Guerre ne abbiamo viste tante, una è in corso in Ucraina. Dicendo quelle frasi è come se avessero dichiarato che tutti i Palestinesi sono dei terroristi. Se per punire uno Stato tu colpisci un popolo e sgozzi innocenti, tu non fai la guerra, ma compi uno sterminio. Se per punire un terrorista tu uccidi la sua famiglia, tu non fai la guerra né fai giustizia, compi uno sterminio. Se uccidi gente nelle case, mentre dorme, mangia, inerme e spaventata, tu non fai la guerra, fai uno sterminio. Se li fai morire come topi in gabbia, per asfissia o togliendo loro tutto ciò di cui vivono, costringendoli ad uscire per poi massacrarli, tu non stai combattendo una guerra, tu li stai sterminando. E di contro allora tutti gli israeliani sono complici di questo genocidio che si sta compiendo. Ma questa gente non la vede la televisione, non vede l’immagini orribili di una strage annunciata dove non si fa distinzione tra i civili e si colpisce nel mucchio: donne, bambini, anziani, giovani, giù, a terra siete come Hamas!

Una voce si è levata nel coro di questa masnada di ipocriti a senso unico quella del viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignami: “L’impegno che il Governo ha sviluppato per la liberazione di Zaki era anche finalizzato a far sì che lo stesso giovane ricercatore potesse esprimere le proprie opinioni, anche quando noi non siamo d’accordo. Non abbiamo liberato Zaki per sentir dire quello che ci piace o meno, ma perché è suo diritto dire quello che vuole”.

Riccardo Alberto Quattrini

 

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