Auto sempre più care e ingombranti per città sempre più invivibili: qualcosa non torna.
SPENDERE 30/40MILA EURO PER UN’AUTO E ANDARE AI 30 KM ORARI?
ANCHE NO, GRAZIE
Enrico.toselli
Nel suo nuovo pezzo, Toselli smaschera l’assurdità di un mercato dell’auto sempre più distante dalla realtà quotidiana degli automobilisti. Spendere 30 o 40mila euro per guidare a 30 km orari in città congestionate non è solo frustrante: è la dimostrazione di un sistema che ha smarrito il senso pratico. Luca De Meo, oggi alla guida di Renault, lo dice chiaramente: “Il mercato non compra quello che l’Europa vuole che noi vendiamo”. Le famiglie non possono permettersi vetture costosissime, pesanti e sovradimensionate per le esigenze urbane. E intanto le strade, pensate per auto più piccole e leggere, diventano sempre più strette e invivibili. Una critica lucida e pungente a scelte politiche e industriali che ignorano il buon senso e la realtà economica. (f.d.b.)
“Bisogna essere chiari: il mercato non compra quello che l’Europa vuole che noi vendiamo”. Un quadro di realtà quello offerto da Luca De Meo, ex enfant prodige della Fiat marchionniana e doverosamente fuggito all’estero per diventare, adesso, amministratore delegato di Renault. E non compra non perché le auto siano mediamente più brutte rispetto al passato. Ma, semplicemente, perché le famiglie europee ed in primis quelle italiane non possono più permettersi spese così elevate.

Per vetture sempre più grandi, sempre più pesanti, sempre più ingombranti.
I corsi cittadini che, in passato erano a due corsie per senso di marcia, pur in presenza di una corsia riservata al trasporto pubblico, sono ora perennemente intasati perché due auto affiancate non ci stanno. Tra la A112 e la Jeep la differenza è abissale. I grandi imbecilli che impongono le regole non hanno tenuto conto delle dimensioni delle auto. E le dimensioni sono importanti…
Ma De Meo evita di affrontare un altro tema spinoso: perché una famiglia italiana dovrebbe fare sacrifici e magari indebitarsi per acquistare un’auto nuova? Per circolare a 30 km orari in città? Per andare in vacanza per periodi sempre più brevi, trovando poi parcheggi a pagamento, rincari della benzina in occasione di ferie e ponti? Per permettersi gite fuori porta nei fine settimana per raggiungere trattorie dove non si può bere vino e con percorsi stressanti tra limiti di velocità che cambiano ogni chilometro, minacce di autovelox, agguati delle forze dell’ordine (quelle che non ci sono mai per difendere gli anziani nelle periferie)?

La guida di un’auto rappresentava un piacere, un divertimento. È diventata una tortura, una minaccia, una fonte di nervosismo. E spendere 30/40mila euro e più per stressarsi non è una grande idea. Certo, la sicurezza è una priorità. L’unica. Ma andare a piedi, rinunciando a tutti gli spazi di libertà e di tempo libero, riduce ulteriormente i rischi di incidenti.
