In Germania il clima politico è incandescente
STATE AL FREDDO E SARETE FELICI: È LA UE CHE LO ORDINA
di Simplicissimus
In Germania il clima politico è incandescente, ma quello meteorologico è piuttosto freddo, intorno allo zero di minima e in più nebbioso, uggioso con calma di vento. Non voglio introdurre l’atmosfera per quella meravigliosa poesia di Rilke titolata Giorno d’autunno e che comincia così: Herr: es ist Zeit. Der Sommer war sehr groß (Signore, è tempo, l’estate era troppo calda). No, la Ue non ci consente più queste divagazioni, ci riporta sempre alla sua miserabile realtà di squillo dei poteri finanziari. Eh, sì perché con poco sole e calma di vento le cosiddette rinnovabili(1)forniscono quasi zero energia proprio mentre gli impianti di riscaldamento sono in pieno funzionamento e le luci sono accese quasi tutto il giorno. Così l’alimentazione elettrica è costantemente sull’orlo del blackout. Non solo, ma la Germania è costretta ad importare energia dalla Francia, dal Belgio, dall’Olanda, dalla Svizzera, dall’Austria, dalla Polonia, dalla Danimarca e persino dalla Svezia e dalla Norvegia. Dopo tanti investimenti il solare fornisce solo il 7,44 per cento dell’energia installata. Lo dico perché comunque stiamo viaggiando sulla stessa folle strada che porta a una drastica alternativa tra consumi familiari e industrializzazione: un circolo letale.
Allo stesso tempo, le centrali elettriche basate sugli idrocarburi vengono smantellate in nome delle illusioni di Net Zero fatte proprie dall’Unione Europea per consentire le enormi speculazioni delle cabale finanziarie. Il risultato finale sono forniture di energia sempre sull’orlo del collasso e l’aumento dei prezzi (l’esatto contrario di ciò che dicevano): in Germania hanno ormai raggiunto gli 820 euro MWh mentre in Olanda si arriva addirittura a 2.748 euro. Prima della crisi energetica autoprodotta (la guerra in Ucraina è stata usata anche come una tattica), il prezzo all’ingrosso è stato per anni tra i 35 e i 45 euro, mentre il prezzo industriale finale era di circa 50 euro, a cui poi andava aggiunto il prezzo (sempre comunque salato) di gestione e distribuzione. Tenendo conto che una famiglia di 4 persone con 2 computer, lavatrice, lavapiatti, frigorifero, scaldabagno e due televisori ha un consumo medio di circa 3 MWh l’anno, il conto è presto fatto. Ma anche ad essere solo in due non si risparmia poi tanto: 2,5 MWh, senza tenere conto della parte che i gestori aggiungono al prezzo base. Dunque per molti, pensionati e ceti popolari in primo luogo, si impone l’esigenza di fare a meno di molte cose e pure di rimanere al freddo qualora il riscaldamento (come accade spesso in Germania), sia basato sull’elettrico.
Ma se pensate che siano prezzi folli siete degli ingenui: dal primo dicembre dell’anno prossimo scatterà il fattore scarsità che aumenterà ancora e di parecchio le bollette che potrebbero raddoppiare di netto nella migliore delle ipotesi. Questa è la politica energetica europea che in nome del delirante risparmio della CO2, la quale non c’entra proprio nulla con l’eventuale riscaldamento del clima, punta tutto sulle energie rinnovabili che ovviamente per loro stessa natura sono altalenanti e inaffidabili. Anzi a dire il vero lo stesso nome di rinnovabili è ingannevole, perché se è vero che la fonte (in definitiva il sole a cui si deve anche il vento) non si esaurisce, i materiali e le tecnologie per estrarre energia elettrica non sono affatto rinnovabili, anzi la necessità – per dirne solo una – di enormi batterie di durata comunque limitata per compensare i momenti in cui non viene prodotta energia, rischiano di esaurire le fonti di litio del pianeta e quindi di lasciarci senza nulla in appena due o tre decenni. Smaltimento a parte.
Limiti e impossibilità sono ben conosciuti: il tutto fa parte non di una soluzione del problema, ma di un ideologismo artefatto che al fondo persegue lo scopo di una diminuzione delle attività economiche e della popolazione. Seguite con attenzione questo video in cui la von der Leyen, incompetente a 360 gradi, parla dei piani europei sull’energia e vi renderete conto che gli obiettivi nascosti dietro Net Zero, sono proprio questi. Ormai nemmeno lo nascondono più di tanto.
Così chiudiamo il ciclo e torniamo a quella poesia che constata tristemente:
Wer jetzt kein Haus hat, baut sich keines mehr.
Wer jetzt allein ist, wird es lange bleiben,
Chi non ha casa adesso non l’avrà, chi è solo a lungo solo dovrà stare.
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Approfondimenti del Blog
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