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FILOSOFIA

«LA TERRIBILE ATTUALITÀ DELLA MEDEA DI EURIPIDE»

Di Redazione Inchiostronero
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«C’ERA UNA VOLTA LA SATIRA: I CAVALIERI DI ARISTOFANE»

Di Alessandra Iacono
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”Atene, anno 424 a.C.: debutta sulle scene I Cavalieri, graffiante opera comica del grande commediografo …

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FILOSOFIA

I disagi dell’anima ai tempi di Aristofane  

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“Le nuvole come riferimento costante e misterioso sul senso della vita, oltre quella bambagia, cosa c’è, già si chiedeva Ari…

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FILOSOFIA

Lisistrata, colei che sciolse gli eserciti.

Di Riccardo Alberto Quattrini
25 Giugno 2017
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Atene, 411 a.C. A quale genio, se non ad Aristofane (445 a.C. – 380 d.C.), poteva mai venire in mente una commedia dov…

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CONSIDERAZIONI GIORNALIERE IN PILLOLE

VIVA IL NAZI (SE È UCRAINO)
   Marco Travaglio
   Non ha commesso errori né gaffe il presidente della Camera canadese Anthony Rota, quando venerdì ha chiesto la standing ovation per “l’eroe ucraino e canadese della Seconda guerra mondiale che combatté per l’indipendenza dell’ucraina contro i russi” Yaroslav Hunka, 98 anni, che sedeva sugli spalti per applaudire Zelensky. Né lui, né i deputati che si sono alzati ad applaudirlo, né Zelensky che non ha detto una parola. Nessuno poteva sapere che Hunka“ prestò servizio nella 14ª divisione Waffen Grenadier delle SS naziste i cui crimini contro l’umanità durante l’olocausto sono ben documentati” (come han reso noto gli Amici del Centro Wiesenthal). Ma chiunque avesse letto un Bignami della Seconda guerra mondiale sa che chi combatteva in Ucraina contro i russi stava con i nazisti. Lo sanno gli ucraini, che venerano come eroe nazionale il collaborazionista delle SS Stepan Bandera, eleggono partiti neonazisti in Parlamento e vantano milizie neonaziste nelle forze armate. E lo sanno i canadesi, che dichiararono guerra alla Germania 26 mesi prima degli Usa e combatterono i nazisti al fianco dell’Urss (che ci rimise circa 27 milioni di morti).
Quello che è accaduto al Parlamento di Ottawa durante la visita di Zelensky è l’ultima tappa dello strisciante sdoganamento del neonazismo ucraino iniziato il 24 febbraio ’22 con l’invasione russa. Fino ad allora media e politici occidentali, Onu, Osce e Amnesty denunciavano i partiti neonazisti in Ucraina e i crimini delle loro milizie in Donbass. Poi è scattata la sordina e infine la beatificazione degli “eroi” del battaglione Azov con le rune stilizzate e le svastiche tatuate. Un pietoso velo sul paradosso di un presidente ebreo che loda le milizie neonazi e arringa il Parlamento greco in tandem con un figuro dell’Azov, fra le proteste di governo e opposizione. L’ha notato, rara avis, il Pulitzer Glenn Greenwald: “È incredibile che la stampa occidentale, dopo un decennio passato a chiamare gli Azov fanatici neonazisti, ora ne parli con ammirazione e dica che il loro nazismo è propaganda russa”. A furia di lasciar correre per carità di patria (ucraina), un anno fa l’ambasciatore di Kiev a Berlino celebrò come “combattente per la libertà” Bandera, criminale di guerra coinvolto nella deportazione e uccisione di migliaia di ebrei. E il 4 novembre l’Onu approvò l’annuale risoluzione russa per la “lotta alla glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che alimentano razzismo e xenofobia”. Ma con soli 106 Sì (contro i 121 dell’anno precedente), incluso quello di Israele. Contrari, come sempre, Usa e Ucraina; e, per la prima volta, tutti i Paesi Nato e alleati, esclusa la Turchia e inclusa l’Italia. Gli antinazisti, com’è noto, sono dei fottuti putiniani.
E hanno tolto dai palinsesti l’ispettore Derrick, non perché fosse una cagata quale in realtà era, ma perché è venuto fuori che Horst Tappert aveva combattuto sul fronte russo nella Totenkopf una divisione corazzata tedesca delle Waffen-SS in servizio nella Seconda guerra mondiale.
– Fonte: Il Fatto Quotidiano – 26/09/2023.
TUTTI DEFUNTI TRANNE I MORTI
  di Marco Travaglio
 Dal conto terrificante dei morti in Ucraina vanno fortunatamente detratti i risorti. L’ultimo, stando al video diffuso da Mosca che lo ritrae piuttosto vispo a una riunione di militari, è l’ammiraglio Sokolov, capo della flotta russa nel Mar Nero, che Zelensky e dunque la stampa italiana davano per deceduto nel bombardamento a Sebastopoli. Il penultimo è il macellaio ceceno Kadyrov, trapassato per insufficienza renale secondo Kiev e la stampa italiana prima a marzo, poi dieci giorni fa, e ricomparso in un video mentre fa jogging; si era detto che era un fake, ma ieri ha postato i suoi elogi al figlio che picchia un detenuto: sdegno unanime (e sacrosanto) sui social, anche da chi s’è scordato di avvisare che è vivo (sennò di che minchia s’indigna?). Il più celebre morto che parla resta Putin, affetto da una trentina di cancri e da una settantina di altre patologie e sempre dipinto come morente dai servizi occidentali. Finché a gennaio Zelensky diede il lieto annuncio: “Non sono sicuro che sia vivo: quello che vediamo può essere un sosia”. Eppure, per essere un cadavere, ha sempre una discreta cera. In aprile toccò al ministro della Difesa: “Shoigu, voci di infarto: ‘Avvelenato. Menomato per sempre’” (Giornale). Dopo tre giorni, risorse. A maggio schiattò il bielorusso Lukashenko, ma si scordarono di avvisarlo e non se ne accorse neppure lui.
Poi c’è il reparto avvelenati da Putin, affollatissimo. Il 28.3.’22 l’intera stampa atlantista assicurò che Putin aveva fatto secco con armi chimiche l’amico oligarca Abramovich. Che l’indomani riapparve in gran forma. Il 1.8.2022 Repubblica sparò: “Malore in Sardegna per Chubais, ex fedelissimo di Putin: si teme avvelenamento… uno dei principali strumenti degli apparati di Putin per disfarsi degli oppositori”. Cinque giorni dopo, ferale notizia: “Chubais dimesso dall’ospedale di Olbia. Sindrome Guillain-Barré, non veleno”. E pazienza. Già il giorno dell’invasione fece il giro del mondo la notizia dei 13 soldati ucraini sull’Isola dei Serpenti che, all’arrivo dei russi, li mandano ‘affanculo’ e vengono tutti sterminati. A Kiev furono celebrati come “eroi”. Poi resuscitarono a uno a uno e furono liberati in uno scambio di prigionieri. Il percorso inverso ha compiuto il pilota-eroe ucraino Stepan Tarabalka, popolarissimo sui social come l’“inafferrabile fantasma di Kiev” perché – stando ai media – fra marzo e aprile 2022 aveva abbattuto centinaia di unità russe (fino a 40 al giorno) senza farsi prendere. Senonché il 2 maggio l’Aviazione ucraina ammise che i suoi raid erano tutti inventati: i russi l’avevano abbattuto già a marzo. Ma, al contrario di tanti defunti risorti, aveva continuato a vivere e a colpire anche dopo la sua morte. Un po’ come l’informazione.
Fonte: Il Fatto Quotidiano 27/09/2023
ARRIVA IL GASSIFICATORE A VADO LIGURE? PD E CENTRODESTRA UNITI CONTRO CITTADINI E TURISTI
   Terminate le polemiche sul caro spiaggia, sui piattini vuoti fatti pagare oltre al coperto, sulla mancanza di turisti nei giorni feriali, la Liguria di Ponente ha deciso di correre ai ripari offrendo un servizio in più ai visitatori: un grande rigassificatore a Vado, vicino a Savona e porta d’ingresso per la Riviera di Bergeggi, Spotorno, Noli, Finale e poi via verso Alassio. La Riviera dei torinesi che potranno godersi le meraviglie di un nuovo inquinamento prodotto dalle grandi navi impegnate a trasportare il gas a prezzo maggiorato per sostenere i mercanti di armi. […]. Continua a leggere 4 settembre 2023
SFACELO
  di Maurizio Murelli –
 Lega: Un partito nato secessionista-autonomista-regionalista che si fa nazionalista.
F.d.I: Un partito nato nazionalista-sovranista che si fa europeista e super-atlantista (ovvero assoggettato ai desiderata dell’imperialismo USA).
PD: Un partito nato proletario e operaista che si fa portatore degli interessi del capitale e della finanza assegnandosi come segretario quanto di più improponibile poteva esserci sul mercato rispetto alle ragioni del proprio originario atto fondativo.
M5S: Un partito nato populista e semianarchico che si fa giustizialista, esecutore dei desiderata della “magistratura ideologizzata”.
…. E poi altri partitini, frattaglie varie, il cui scopo di vita è un enigma, nonché movimenti di pensiero “di sinistra” e “di destra” sedicenti radicali che si dibattono nel nulla cosmico su questioni varie (tipo l’emigrazione) affaticando la pancia piuttosto che far agire il cuore e il cervello: la gran parte dell’uno e dell’altro schieramento ne fanno una questione di consenso elettorale… il che è tutto dire.
Un’Italia così rappresentata non poteva far altro che impegnarsi nella costruzione di un conseguente mito farlocco, quello del coerentissimo emerito presidente della Repubblica elogiandone “la coerenza e il rigore etico” facendo rimbombare a pieno volume tutta la grancassa mediatica per renderlo specchio rappresentativo della Nazione. Nato fascista, si fa comunista stalinista strenuo difensore del Patto di Varsavia, quindi “comunista migliorista” (ovvero socialdemocraico) per poi diventare strenuo difensore dell’Europa delle commissioni finanziarie e strumento del Capitale, atlantista, alfiere della NATO e apologeta dei valori statunitensi.
Questa l’Italia in cui ci tocca vivere… Una Nazione in pieno sfacelo etico e morale che quelli come me orientati ormai osservano con distacco concedendosi, come atto di pura misericordia, l’auspicio di una rapida implosione. 27/09/2023

IL COMPLESSO DI SUPERIORITÀ
   L’Occidente è in preda ad un delirio di onnipotenza in cui il delirio è molto e l’onnipotenza ormai poca. La battaglia contro la realtà del circo mediatico nostrano ha superato qualsiasi narrazione distopica e non si discosta mai dai dalla versione del potere ufficiale nonostante le evidenti bugie con gambe sempre più corte e il naso chilometrico. La Russia doveva essere sconfitta in poco tempo ma Putin non doveva essere umiliato perché il suo paese è pur sempre una forza nucleare. […] Questo mese il podio è di Richard Moore, capo dell’MI6, i servizi segreti esteri britannici. La sua frase, enfaticamente rilanciata dal Corriere della Sera, recita così: “Stiamo attenti a non umiliare Putin”. […] Putin rade al suolo Mariupol, Bakhmut, Severodonetsk, Lysychansk, Kherson, Rubizhne? Epperò! Il blocco occidentale smetta di umiliare Putin! Secondo i media dominanti, Putin distrugge perché è umiliato. Il ragionamento critico impone la seguente domanda: “Se chi distrugge è umiliato, quant’è umiliato chi è distrutto?”. Ecco la mia conclusione contro le manipolazioni dei media: i veri umiliati sono gli occidentali che non riescono a proteggere l’Ucraina dal fuoco russo. Continua a leggere

ED IN NICARAGUA ARRIVERANNO I MISSILI RUSSI. PRONTI AD UN GOLPE A MANAGUA?
  Cuba è più vicina agli Stati Uniti di quanto lo sia il Nicaragua. Ma i missili odierni sono molto diversi, e molto più efficaci, di quelli sovietici che, nel 1962, portarono il mondo ad un passo dalla catastrofe nucleare. Kennedy non tollerava che i sovietici potessero colpire facilmente il territorio statunitense dopo che Washington aveva piazzato analoghi missili in Turchia per colpire facilmente Mosca. Il doppiopesismo yankee non è certo una novità di questi ultimi anni. […] Perché le anime belle atlantiste sono sempre pronte a giustificare ogni iniziativa militare decisa da Washington con la complicità dei maggiordomi europei, ma si infastidiscono facilmente se il fronte opposto risponde nel medesimo modo. Continua a leggere… 22 agosto 2023

DA NON CE N’È COVIDDI A NON CE N’È INVASIONI (FONTE NEGAZIONISTI) – 27/9/23

 

IN CHE MONDO VIVE CHI LEGGE LA STAMPA, REPUBBLICA O IL CORRIERE DELLA SERA?
  In che mondo vive chi legge “La stampa?”
Uno pensa che i lettori di La stampa, Repubblica o il Corriere della Sera siano stupidi. Ma è un errore. Sono persone non stupide, solo che quei giornali li fanno vivere in una realtà parallela.
Per esempio, la situazione al fronte russo ucraino viene riportata così:
“Le forze armate ucraine stanno avanzando con rapidità verso sud, dove ora incontrano debole resistenza nelle retrovie russe, mentre si avvicinano a una seconda linea fortificata delle truppe di Mosca, che si ritiene sia più debole rispetto alla prima”.
Ora, qualsiasi fonte di informazione non delirante dice, nel migliore del casi, che la controffensiva va lentissima, e che anzi è un disastro.
La prima linea non è stata neanche raggiunta. Si tratta di una linea protetta da “denti di drago”, a cui gli ucraini non sono giunti. Hanno occupato parte di Rabotino, (una località rurale “un villaggio” nell’insediamento rurale, Oblast di Vologda , Russia. La popolazione era di 12 abitanti nel 2002) che è una zona grigia.
Le difese russe sono costituite da tre linee. La terza è quella che alcuni considerano inespugnabile. Ma comunque ben difficile anche solo che gli ucraini riescano a toccare la prima linea.
Del resto, il rischio reale è che i russi sfondino a nord est, e gli ucraini litigano con i generali occidentali perché sanno se si insiste su Rabotino può collassare il fronte ucraino in quella zona e si può restare insaccati (ma non mi importa qui entrare nei dettagli).
Il punto è che c’è un mucchio di gente che vive in una bolla di irrealtà. Purtroppo, sono convinti di essere riflessivi e informati.
Questo è il dramma del paese: una sfera mediatica totalitaria e un’opinione pubblica senza capacità critica.
Vincenzo Costa – 28 agosto 2023
L’ABISSO DEGENERATIVO
   Il putiferio sollevato dall’intervento di un medico critico sui vaccini anti-covid nel programma di Marcello Foa ci fa capire perché in questo paese non ci sarà mai pacificazione sociale dopo quanto è avvenuto con la criminale gestione nazionale della pandemia.
Dopo aver distorto, mentito, censurato, bullizzato, ostracizzato, sospeso e licenziato in forme che farebbero vergognare qualunque dittatura, il blocco di potere nazionale, con al suo centro il PD, non può tollerare e non tollererà mai l’emergere di alcuna verità. (Questa è proprio gente cui la verità fa venire gli eritemi.)
Chiunque abbia seguito la vicenda covid non attraverso i mentitori seriali dell’apparato mediatico mainstream, ma cercando informazioni dirette oramai sa benissimo tutto quello che c’è da sapere e che qui non può essere detto.
Sul presente mezzo di comunicazione infatti è sempre stato impossibile esporre la valanga di dati, storie personali, articoli scientifici che dimostrano come la gestione covid, e specificamente la vaccinazione coatta della popolazione, sia stata un crimine, e non un “victimless crime”.
Ma di fronte a un crimine sostenuto da quasi tutto l’arco costituzionale, dalla stampa, dall’Amico Americano e dalla Corte Costituzionale, il bianco diventa nero e i criminali benefattori.
Non ci può essere e non ci sarà mai pace finché tutto l’abominio che è stato messo fuori scena da questa classe dirigente non verrà fuori.
Ma, secondo uno stile consolidato, una classe dirigente di banditi copre i suoi precedenti crimini commettendone di nuovi, non consentendo alle persone di soffermarsi sul male passato, perché deve rincorrere un nuovo danno.
Così dopo la reclusione coatta e il lasciapassare per vivere siamo passati alla sistematica distruzione di quel poco che rimane in piedi dell’economia reale e dell’indipendenza nazionale. Siamo stati coinvolti in un conflitto che non ci competeva e lo siamo stati nella forma più autodistruttiva, e anche – sia detto – più civilmente squallida, prendendosela sistematicamente con i cittadini di un’altra nazione in quanto detentori di quella cittadinanza.
L’abisso degenerativo in cui ci stiamo avvitando proseguirà fino a quando non riusciremo nell’impresa, davvero titanica, di ricostruire culturalmente e civilmente questo paese. E l’unico modo per farlo passa attraverso un graduale, ma totale, abbandono del processo di americanizzazione avviato dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Fonte: Andrea Zhok 20/09/2023
LA CULTURA DELLA GAUCHE ARCOBALENO? CANCELLARE IL PASSATO PER NASCONDERE IL NULLA DEL PRESENTE
   Non ci sono dubbi sul colore della cultura gauchista in epoca Schlein. Anzi, sui colori: quelli dell’arcobaleno. Un’immagine bella, affascinante, che piace ai grandi ed ai piccini. Ma effimera. Arriva dopo il temporale e poi svanisce. Impalpabile. L’unica differenza con la proposta culturale della sinistra arcobaleno è che quello vero piace a tutti, la cultura gauchista invece no. […] Facciamo casino, insomma, per nascondere il nulla che c’è alla base dell’arcobaleno. Mettiamo al bando il maschilista Canova ed il razzista Shakespeare perché, nonostante gli sforzi, non riusciamo ad inventarci uno scultore credibile di arte fluida e non riusciamo a trasformare Ariete in una cima del pensiero contemporaneo. […]. Continua a leggere
Zelensky & Meloni I NO PAX
   Politicanti, giornalistucoli e pseudo esperti ci trascinano giorno dopo giorno dentro una guerra, che, oltre al conflitto con la Russia, prevede quello con la Cina.
Hanno creato ad arte false categorie: pro Putin e contro Putin; mentre gli italiani vogliono una sola cosa: la pace.
Chiamiamo questa gente con il loro nome: I NO PAX. Continua a leggere 
NON TOCCATE LA FAMIGLIA, NON TOCCATE I NOSTRI FIGLI
   Sul quotidiano La Stampa, sull’onda emotiva dei funerali della Murgia, viene stampata nero su bianco la proposta di “smontare” la famiglia fondata su matrimonio e fedeltà. Ho dovuto rispondere così: “Voi non avete idea di quel di cui state parlando e mi meraviglio de La Stampa. Le famiglie che secondo voi non funzionerebbero più vedono coinvolti 29 milioni di italiani regolarmente uniti in matrimonio, che allevano 15 milioni di figli minorenni o maggiorenni non lavorativamente stabili, sostengono materialmente la vita di 3.8 milioni di disabili gravi tra cui milioni di anziani non autosufficienti che senza la famiglia che voi volete smontare andrebbero al macero. La famiglia Queer della Murgia va bene per le copertine di Vanity Fair, ma non gestisce adolescenti problematici o vecchi malati di Alzheimer. La Murgia esplicitamente odiava i bambini (odio che riversa in Tre Ciotole, il suo ultimo libro). Nella vita vera degli italiani la famiglia che voi volete smontare è il primo valore assoluto e l’unica cosa per cui si accetta l’infinita mole di sacrifici che la contemporaneità ci infligge. Nella vita vera a fronte di meno di duemila unioni civili gay l’anno cui la fedeltà non è richiesta, ci sono ancora ogni anno quasi duecentomila matrimoni tra un uomo e una donna che si vincolano a assoluta fedeltà coniugale. E nell’Italia della tragica crisi della natalità ogni anno nascono da quelle coppie quattrocentomila bambini, a fronte di cinque o sei figli di utero in affitto che vanno a comporre una nuova “famiglia arcobaleno” (il registro voluto da Sala a Milano in cinque anni ne ha contati sette). A La Stampa indossate lenti deformate dall’ideologia e non sapete più leggere la realtà. Non toccate la famiglia, non toccate i nostri figli.
Mario Adinolfi – 14 agosto 2023

UNDICI INNOCENTI DOMANDE AGLI ATLANTISTI. CONTINUA LA LETTURA

DONNE CHE LEGGONO, LA BELLEZZA DELLA LETTURA NELLE OPERE D’ARTE

Le donne che leggono sono più sensuali di quelle che sfilano sul lungomare. Hanno l’eleganza nell’anima

“Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive…

Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.

Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.

Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.

Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.

Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.

Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.

Mai.” (Martha Rivera Garrido)

 

 

ARTISTA MOSTRA I PERSONAGGI DELLA NOSTRA INFANZIA COME NON LI ABBIAMO MAI VISTI

Ed Harrington sta per sconvolgere l’idea che avevamo di alcuni dei personaggi della cultura pop che tanto abbiamo seguito durante la nostra infanzia.

L’illustratore immagina la vita segreta di personaggi popolari e presenta una serie di immagini completamente inaspettate. Chi poteva immaginare che He-Man indossasse una parrucca? O che Chewbacca si radesse le gambe? Per non parlare delle sorprendenti orecchie di Topolino!?

https://www.keblog.it/

 

 

 

ARTISTA RAPPRESENTA LA VITA DI VAN GOGH IN UNA SERIE DI ILLUSTRAZIONI DALLO STILE INCONFONDIBILE

 

Vincent van Gogh è uno degli artisti più amati nel mondo. Il suo stile inconfondibile, con i colori vibranti e le pennellate vorticose, ha ammaliato intere generazioni. Tra i suoi ammiratori c’è anche il fumettista e illustratore Alireza Karimi Moghaddam, che ha reso omaggio al pittore con una serie di illustrazioni ispirate alla vita e ai lavori dell’artista.

La serie offre uno scorcio su alcuni dei momenti della vita del post-impressionista, ma anche su frangenti più fantasiosi, in cui Moghaddam ne esplora personalità ed interessi. Il van Gogh illustrato da Moghaddam è innanzitutto una persona felice, in pace con se stessa dopo una vita di alti e bassi emotivi.

https://www.keblog.it/

JACK VETTRIANO, INCONTRI OCCASIONALI LUNGO LE SPIAGGE

Jack Vettriano è un autodidatta e non lo nasconde. Nato da una famiglia povera: “dovevo dividere un unico letto con mio fratello maggiore” racconta; così il futuro artista è spinto a lavorare fin da ragazzino. Lasciati gli studi a 16 anni, diviene apprendista minerario e comincia a dipingere negli anni Settanta con un set di acquerelli ricevuti in regalo per il suo ventunesimo compleanno. I suoi primi lavori sono firmati Jack Hoggan e sono più che altro riproduzioni di impressionisti. Dopo quattordici anni, riesce ad esibire le sue opere professionalmente.

“Dipingo quello che si muove in me, la sensualità”

«Ricevo moltissime lettere da parte di persone che si immedesimano nei miei quadri. C’è addirittura una coppia di amanti che usa un mio libro per dare vita ai loro incontri. Lui dice a lei di vestirsi come nel quadro di una certa pagina e poi si danno appuntamento per far rivivere quell’atmosfera». Lo dice così, Vettriano, con la naturalezza di chi non ha nulla da nascondere perché abituato a mettere in mostra il proprio mondo fatto di fantasie, ossessioni e sentimenti passionali.

 

LE FAMOSE PIN-UP DI GIL ELVGREN DEGLI ANNI ‘50

Con il termine di pin-up (termine di lingua inglese traducibile con “da appendere”) si indicano generalmente le ragazze – solitamente procaci, ammiccanti e sorridenti – fotografate in abiti succinti le cui immagini, durante il primo conflitto mondiale, iniziarono a diffondersi su molte riviste settimanali degli Stati Uniti, per iniziativa del presidente Thomas Woodrow Wilson, il quale aveva istituito la Division of Pictorial Publicity, con lo scopo di ideare stimoli visivi per convincere gli uomini ad arruolarsi.Gil Elvgren nacque il 15 marzo 1914 a St. Paul, Minnesota. Il padre, Alex Aner Elvgren, svedese, aveva un negozio di vernici e tappezzeria. Fin da piccolo Elvgren manifestò tendenze artistiche dedicandosi alla pittura, ad intagliare il legno e a costruire modellini di aerei. Durante l’adolescenza sviluppò un grande interesse per i giochi matematici e si dedicò anche molto allo sport, soprattutto al football e al golf.

Questo fenomeno attirò in maniera sempre maggiore l’attenzione soprattutto dei lettori uomini, e in particolare registrò un incredibile successo fra i soldati impegnati al fronte, che usavano appendere le fotografie di queste ragazze nei loro armadietti o nelle loro tende di accampamento.

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