Gaza è, ormai, alla fame. …
Gaza è, ormai, alla fame. …
Strane, forse inconsce correnti della storia si accavallano in queste due storie …
Sul ponte sventola bandiera bianca… …
Escludere Israele dalla prossima Biennale di Venezia …
Ho visto un rabbino asciugarsi una lacrima dall'occhio... …
Il genocidio in numeri …
Pezo el tacón del buso (peggio la pezza del buco dicono a Venezia) …
Muti nell’indecente servilismo dei media italiani …
Dunque anche l’ennesimo viaggio di Meloni rischia di trasformarsi in un nulla cosmico …
La piangina del Tg5 colpisce ancora …
Più di 20mila palestinesi assassinati a Gaza dai macellai di Netanyahu. …
È davvero una maledizione …
L’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza è ripresa …
Continua a crescere ogni ora che passa il numero dei giornalisti uccisi da Israele nel conflitto di Gaza …
Questa punizione contro la popolazione civile di Gaza è motivata dal desiderio di vendetta? …
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DAI MILIONI AI TRILIONI: IL CAPITALISMO FINANZIARIO E LA DISTANZA DALLA REALTÀ – 5 dicembre 2024
di Pino Cabras.
La buonuscita da 100 milioni dell’amministratore delegato di Stellantis in fondo è meno dello 0,2% dei 56 miliardi (56mila milioni) di premio che Elon Musk si è fatto attribuire dal suo consiglio di amministrazione, fermato solo da un giudice che gli dice – anche se lui strepita – che forse è un po’ troppino. In entrambi i casi l’impazzimento numerario della finanza non riflette i valori materiali e industriali sottostanti.
La partita del capitalismo finanziario si gioca su un piano irreale, ancorché pieno di ricadute sulla realtà.
Aggiungo che non dobbiamo farci distrarre dai numeri strabilianti della cronaca di ieri. In fondo Tavares e Musk sono – dal lato industriale – soltanto i volti esposti delle pubbliche relazioni di giochi ancora più grandi in mano alla grande finanza, la quale si muove su volumi ulteriormente più smisurati, più astratti e concettualmente inafferrabili per il resto della popolazione del pianeta. Lì i super-fondi dei padroni universali si muovono sulla scala dei trilioni (cioè dei milioni di milioni), una dimensione che li spinge a pensare come fattibile ogni spinta antiumana.
Detto questo, a Tavares, pur così povero rispetto a queste scale nozionali del dio dollaro, non farebbe male un sano esproprio e la sperimentazione di una sana redistribuzione della sua liquidazione presso tremila famiglie.
STELLANTIS ED ESPROPRI
di Marco Rizzo.
Si è dimesso l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. (Gira voce che dopo la sua disastrosa gestione Carlos Tavares come ‘premio’ economico, le indiscrezioni parlano di 100 milioni)
Ad ora non possiamo dire se è una buona o cattiva notizia.
Certamente questa industria automobilistica che ha drenato risorse pubbliche per ben tre volte il suo valore, segna il quadro di una politica industriale assente sia dei governi di centro sinistra che da quelli di centrodestra. La famiglia Elkann-Agnelli ha sempre governato questa azienda sulla base del concetto di “privatizzare i profitti, socializzare le perdite”.
I sindacati concertativi, a partire dalla Cgil, non hanno mai detto nulla di significativo rispetto a questo. Landini sbraita di rivolta sociale, ma di fatto non mette becco sulla storia vergognosa di questa dinastia che ha abbandonato Torino e l’Italia per il proprio interesse personale.
Gli articoli 42 e 43 della Costituzione consentirebbero al governo italiano di espropriare un’azienda strategica come questa.
Ma il governo Meloni, e tanto più – semmai arrivasse – un governo Schlein, non farebbero mai una cosa del genere.
Serve una politica che rilanci il Sovranismo popolare del nostro Paese. Dateci una mano a farlo.
https://visionetv.it/stellantis-ed-espropri/
TAJANI: “LITIGARE È UNA RICCHEZZA DELLA MAGGIORANZA”. MA SE FOSSE COSÌ, L’OPPOSIZIONE SAREBBE AL GOVERNO (FONTE GALLI NEL POLLAIO)
INDIA: STA PER ESSERE CREMATO, MA SI RISVEGLIA IN TEMPO. ANCHE PER LA SINISTRA ITALIANA C’È SPERANZA (FONTE INDIRA INDIRA)
Le donne che leggono sono più sensuali di quelle che sfilano sul lungomare. Hanno l’eleganza nell’anima
“Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.
Mai.” (Martha Rivera Garrido)
Ed Harrington sta per sconvolgere l’idea che avevamo di alcuni dei personaggi della cultura pop che tanto abbiamo seguito durante la nostra infanzia.
L’illustratore immagina la vita segreta di personaggi popolari e presenta una serie di immagini completamente inaspettate. Chi poteva immaginare che He-Man indossasse una parrucca? O che Chewbacca si radesse le gambe? Per non parlare delle sorprendenti orecchie di Topolino!?
Vincent van Gogh è uno degli artisti più amati nel mondo. Il suo stile inconfondibile, con i colori vibranti e le pennellate vorticose, ha ammaliato intere generazioni. Tra i suoi ammiratori c’è anche il fumettista e illustratore Alireza Karimi Moghaddam, che ha reso omaggio al pittore con una serie di illustrazioni ispirate alla vita e ai lavori dell’artista.
La serie offre uno scorcio su alcuni dei momenti della vita del post-impressionista, ma anche su frangenti più fantasiosi, in cui Moghaddam ne esplora personalità ed interessi. Il van Gogh illustrato da Moghaddam è innanzitutto una persona felice, in pace con se stessa dopo una vita di alti e bassi emotivi.
Jack Vettriano è un autodidatta e non lo nasconde. Nato da una famiglia povera: “dovevo dividere un unico letto con mio fratello maggiore” racconta; così il futuro artista è spinto a lavorare fin da ragazzino. Lasciati gli studi a 16 anni, diviene apprendista minerario e comincia a dipingere negli anni Settanta con un set di acquerelli ricevuti in regalo per il suo ventunesimo compleanno. I suoi primi lavori sono firmati Jack Hoggan e sono più che altro riproduzioni di impressionisti. Dopo quattordici anni, riesce ad esibire le sue opere professionalmente.
“Dipingo quello che si muove in me, la sensualità”
«Ricevo moltissime lettere da parte di persone che si immedesimano nei miei quadri. C’è addirittura una coppia di amanti che usa un mio libro per dare vita ai loro incontri. Lui dice a lei di vestirsi come nel quadro di una certa pagina e poi si danno appuntamento per far rivivere quell’atmosfera». Lo dice così, Vettriano, con la naturalezza di chi non ha nulla da nascondere perché abituato a mettere in mostra il proprio mondo fatto di fantasie, ossessioni e sentimenti passionali.
Questo fenomeno attirò in maniera sempre maggiore l’attenzione soprattutto dei lettori uomini, e in particolare registrò un incredibile successo fra i soldati impegnati al fronte, che usavano appendere le fotografie di queste ragazze nei loro armadietti o nelle loro tende di accampamento.
”Ci stiamo permeando di tutte le cretinate della subcultura americana che sta entrando nel …
”Reputo possibili molte vostre congetture, giudico inquietanti non pochi fatti che destano il vostro …
Ma davvero alle prossime elezioni il candidato più forte da battere sarà Vladimir Putin?
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