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STORIA

«DAL FANGO ALL’ALTARE: I CENT’ANNI DEL MILITE IGNOTO»

Di Daniele Rizzi
4 Novembre 2021
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”In occasione del centenario della celebrazione del Milite Ignoto, tutto quel che c’è da sapere sulla storia e l’…

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CONSIDERAZIONI GIORNALIERE IN PILLOLE

BIDEN HA MESSO UNA MANO SULLA SPALLA A DRAGHI. E L’ALTRA?! (FONTE DAMME ‘NA MANO)https://electomagazine.it/biden-ha-messo-una-mano-sulla-spalla-a-draghi-e-laltra-fonte-damme-na-mano/
Libri in libertà: Cronistoria italiana della derivahttps://www.youcanprint.it/cronistoria-italiana-alla-deriva/b/aea4b4ce-b4db-5e66-bc89-d173d7d764d8
ACHILLE LAURO ESCLUSO DALL’ EURO CONTEST DOVE PARTECIPAVA PER SAN MARINO. FORSE ERA MEGLIO SAN GENNARO (FONTE SETTE NOTTE)
CHE S’ADDA FA’ PE’ CAMPA’.

 

 

 

 

 

 

JACK VETTRIANO, INCONTRI OCCASIONALI LUNGO LE SPIAGGE

Jack Vettriano è un autodidatta e non lo nasconde. Nato da una famiglia povera: “dovevo dividere un unico letto con mio fratello maggiore” racconta; così il futuro artista è spinto a lavorare fin da ragazzino. Lasciati gli studi a 16 anni, diviene apprendista minerario e comincia a dipingere negli anni Settanta con un set di acquerelli ricevuti in regalo per il suo ventunesimo compleanno. I suoi primi lavori sono firmati Jack Hoggan e sono più che altro riproduzioni di impressionisti. Dopo quattordici anni, riesce ad esibire le sue opere professionalmente.

“Dipingo quello che si muove in me, la sensualità”

«Ricevo moltissime lettere da parte di persone che si immedesimano nei miei quadri. C’è addirittura una coppia di amanti che usa un mio libro per dare vita ai loro incontri. Lui dice a lei di vestirsi come nel quadro di una certa pagina e poi si danno appuntamento per far rivivere quell’atmosfera». Lo dice così, Vettriano, con la naturalezza di chi non ha nulla da nascondere perché abituato a mettere in mostra il proprio mondo fatto di fantasie, ossessioni e sentimenti passionali.

 

QUANDO ANDANDO AL MUSEO INCONTRI PERSONE “ABBINATE” AD UN QUADRO CARTONI ANIMATI SE FOSSERO PERSONE VERE

 

Un progetto davvero spiritoso. Il fotografo francese Stefan Draschan trascorre ore nei musei, in attesa. Attende pazientemente persone “abbinate” ai quadri. Ma abbinate in che modo? Persone che con i loro vestiti, il loro stile, o semplicemente il colore dei capelli o la forma delle barbe ricordino il dipinto che stanno osservando.

Quelle che sembrano pose studiate sono, in realtà, il frutto di lunghe attese in cui Draschan fotografa solo quando la persona si è posizionata nel migliore dei modi. Il progetto si chiama “People matching artworks”, un’insieme di immagini curiose scattate nei musei di Parigi, Vienna e Berlino.

Di seguito potete trovare il lavoro di Draschan, votate i vostri abbinamenti preferiti e la prossima volta che visitate un museo, ricordate di guardavi le spalle!

https://www.keblog.it/

 

 

 

LE FAMOSE PIN-UP DI GIL ELVGREN DEGLI ANNI ‘50

Con il termine di pin-up (termine di lingua inglese traducibile con “da appendere”) si indicano generalmente le ragazze – solitamente procaci, ammiccanti e sorridenti – fotografate in abiti succinti le cui immagini, durante il primo conflitto mondiale, iniziarono a diffondersi su molte riviste settimanali degli Stati Uniti, per iniziativa del presidente Thomas Woodrow Wilson, il quale aveva istituito la Division of Pictorial Publicity, con lo scopo di ideare stimoli visivi per convincere gli uomini ad arruolarsi.Gil Elvgren nacque il 15 marzo 1914 a St. Paul, Minnesota. Il padre, Alex Aner Elvgren, svedese, aveva un negozio di vernici e tappezzeria. Fin da piccolo Elvgren manifestò tendenze artistiche dedicandosi alla pittura, ad intagliare il legno e a costruire modellini di aerei. Durante l’adolescenza sviluppò un grande interesse per i giochi matematici e si dedicò anche molto allo sport, soprattutto al football e al golf.

Questo fenomeno attirò in maniera sempre maggiore l’attenzione soprattutto dei lettori uomini, e in particolare registrò un incredibile successo fra i soldati impegnati al fronte, che usavano appendere le fotografie di queste ragazze nei loro armadietti o nelle loro tende di accampamento.

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DIORAMI IN MINIATURA UTILIZZANO OGGETTI COMUNI IN DIVERTENTI COMBINAZIONI

Per Tatsuya Tanaka l’immaginazione non ha limiti. L’artista giapponese riesce a vedere in oggetti comuni una storia, che mai avremmo pensato di trovarci. Personaggi in miniatura si muovono tra oggetti di uso quotidiano che assumono sempre nuovi significati.
Semplici cannucce verdi diventano una foresta di bambù, il display incrinato di un cellulare non è altro che la tela di Spiderman, una vaschetta con della tempera blu si trasforma in una piscina, combinazioni che cambiano continuamente e riescono a sorprendere per la loro immediatezza, divertendoci allo stesso tempo.

https://www.keblog.it/

 

STREPITOSI AUTORITRATTI CONDIVISI TRA UN OCCHIO E VARI ANIMALI

Flora Borsi artista ungherese, propone delle similitudini tra il regno animale e la forma umana creando la serie Animeyed, con la quale dà vita a curiosi esseri ibridi appartenenti a due specie diverse. La collezione di autoritratti fotografici raffigura l’artista fianco a fianco con diverse creature tra cui un gatto, una colomba, un pesce palla, un pesce rosso, un serpente e una lepre. Le immagini regalano un effetto che gioca con la percezione dello spettatore, e visualizzano abilmente le somiglianze fisiche tra umani e animali.

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