”Macellato con la spada dal profugo: e i media zitti. Prostituzione culturale e la consegna del silenzio imposto ai media: p…
”Macellato con la spada dal profugo: e i media zitti. Prostituzione culturale e la consegna del silenzio imposto ai media: p…
Si chiama Utqiaġvik, la città più settentrionale dell’Alaska – e quindi degli Stati Uniti –, e si trova 320 miglia a nord del Circolo Polare Artico. Qui, ogni anno per ben 65 giorni il sole non sorge mai, facendo piombare la terra, le case, le strade, le macchine sotto un freddo manto di neve, oltre che di buio. Questo fenomeno porta all’aumento del tasso di suicidi e di uso di sostanze stupefacenti e antidepressivi.
Qui la nostalgia, quel sentimento di malessere legato ai cambiamenti repentini che avvengono nel luogo in cui si vive, è reale, è palpabile.
Il fotografo Mark Mahaney è stato affascinato da questo luogo e questo periodo di buio perenne tanto da dedicargli un intero progetto fotografico: Polar Night.
I suoi scatti sono un viaggio in un luogo che periodicamente viene congelato sotto metri di neve e con esso anche la vita si ferma, cambia, rallenta.
Fabio Sciarillo illustra le camere da letto come luoghi in cui vive l’amore, la passione, ma anche la solitudine.Ogni luogo della casa ha il suo ruolo e quello delle camere da letto è di custodire i segreti, i momenti più intimi e più passionali, il nostro vero io, ma anche quello di proteggerci dai sentimenti che fanno troppo male. Sono posti che attirano e incuriosiscono tutti, anche l’illustratore Fabio Sciarrillo.
Fabio pubblica i suoi lavori che ci portano all’interno delle case e mentre fuori il mondo brucia, o semplicemente continua il suo quotidiano corso, tra quattro mura le sigarette fumano, l’amore si consuma e la realtà fa spazio all’immaginazione e ai pensieri.
Utilizzando un tratto marcato e sicuro, l’illustratore gioca sul contrasto, non solo quello del bianco e del nero, ma anche quello tra fuori e dentro casa.
Nikola Tamindzic è un talentuoso fotografo di moda e ritrattista serbo, attualmente risiede a New York. Si è affermato per la prima volta come fotografo di arte e moda a nella Grande Mela mentre lavorava per Gawker nel 2004. Ha continuato con incarichi per Vogue, NYLON, Harper’s Bazaar ed è stato nominato Photographer of the Year da The Village Voice. I suoi ritratti hanno una straordinaria capacità di affascinare ed attrarre chi li osserva, cercando così di sospendere le meravigliose contraddizioni dell’esperienza umana. Sulla scia dei predecessori che hanno cercato di catturare l’estrema sorpresa – Helmut Newton, Guy Bourdin e Terry Richardson – le fotografie distintamente surreali di Nikola ritraggono un mondo che è al di là del nostro sguardo.
Per il suo ultimo progetto “F * cking New York”, Nikola Tamindzic ha litigato con modelle, attori, scrittori, attivisti politici e altri interessati all’argomento per mostrare esattamente come queste persone, così innamorate di New York, avrebbero essenzialmente mandato a fanc* Tamindzic che ha catturato l’assurda relazione tra i newyorkesi e la loro città. Spesso scioccante, divertente e intimo, l’opera si trova a cavallo tra pornografia e arte.
Alejandro Burdisio è argentino, originario della provincia di Cordova, architetto e ha 49 anni. Attualmente sta lavorando con la società di produzione colombiana Cinema, che sta per pubblicare il film sul Pacifico (fantascienza su una civiltà aliena), girato nella giungla colombiana, in cui Burda ha recitato una parte. Anche la presentazione per la miniserie Exile è stata realizzata per HBO. Nel frattempo, lavora all’animazione 3D di un altro film di cui fa parte della produzione di Metegol.
Attrice, nata a Parigi il 28 settembre 1934. Figlia di un industriale, studia danza fin dall’infanzia e a tredici anni viene ammessa al Conservatorio nazionale di danza. A quindici anni posa per la copertina di “Elle”. È così che la notano Marc Allégret e Roger Vadim, aiuto del regista, che la guida nei primi passi della carriera da attrice. Nel 1952 ha una piccola parte in “Il buco normanno” (Le trou normand) di Jean Boyer, la prima di una serie di film tesi unicamente a sfruttarne la bellezza. Nello stesso anno sposa Roger Vadim. Nel 1956 diventa “B.B.”, dopo una folgorante apparizione al Festival di Cannes, ed interpreta il suo primo ruolo da protagonista in “Piace a troppi” (…Et Dieu créa la femme) diretta dal marito. Negli ultimi anni ’50 e nei primi anni ’60 diventa un vero e proprio fenomeno divistico che riesce a raggiungere incredibili livelli di popolarità in tutto il mondo. È stata il volto della “Marianna” la statua, emblema della rivoluzione che rappresenta la Francia in tutti i municipi francesi. Nel 1957 divorzia da Vadim. Si risposerà altre tre volte: nel 1959 con l’attore Jacques Charrier, da cui ha un figlio, Nicholas; nel 1966 con il playboy miliardario Gunter Sachs – su queste vicende il regista Louis Malle costruisce il film “Vita privata” (Vie Privée) in cui B.B. interpreta sé stessa – ed infine nel 1992 con Bernard d’Ormale, uomo d’affari ed esponente del Fronte Nazionale. Nel 1973 l’attrice si ritira nella sua villa di Saint Tropez, concede pochissime interviste e si occupa della difesa degli animali. Nel 1985 riceve la Legion d’onore dal presidente della repubblica francese. Nel 1995 partecipa con un gruppo di animalisti ad un’udienza papale.
” Scendi con pace,/o neve: e le radici/difendi e i germi./Che daranno ancora/erba molta agli …
“Buche, biglie, pulsanti e alette. La sfida attorno alla macchina era una prova di …
”Hollywood è un posto dove ti pagano mille dollari per un bacio e cinquanta centesimi …
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