Il problema non è la Terra Piatta ma le teste vuote o vendute. I talebani dello scientismo? il loro atteggiamento è l’esatto contrario di quel che dovrebbe essere quello del ricercatore della verità: non dare nulla per scontato.

   Ha fatto un gran clamore la notizia che il blog di Beppe Grillo ha ospitato alcuni scritti nei quali si parla della teoria della Terra Piatta, e nei quali si sostiene che numerose persone, negli Stati Uniti d’America, ci credono. Ci siamo occupati a suo tempo di questa bizzarra teoria e abbiamo letto alcuni dei testi di culto dei terrapiattisti, per cui diremo fra poco che cosa ne pensiamo; per adesso, vorremmo fare una breve riflessione non su costoro, ma sui loro eroici avversari, sui difensori della Vera Scienza e del Vero Sapere, fieramente investiti nella parte di difensori della ragione e della civiltà, come gli ultimi soldati di Fort Apache assediato da nugoli di selvaggi armati di archi e frecce. Anzi, ci soffermeremo sul modo in cui la notizia relativa al blog di Beppe Grillo è stata diffusa dai mass media politicamente corretti, e su come tutti i nemici del governo in carica, tutti, nessuno escluso, dai frustrati e vendicativi signori del Pd al rancoroso vecchio di Arcore, che non tollera l’idea di restare escluso dalle stanze del palazzo neanche alla sua veneranda età, l’hanno cavalcata e sfruttata oltre ogni limite di buon senso e di buon gusto, per lanciare un ennesimo attacco contro la serietà, la credibilità, l’affidabilità di un governo di cui fanno parte delle persone che credono alla teoria della Terra Piatta. Non basta Fabio Fazio che, per tre milioni di euro l’anno, non fa più neanche finta di osservare una certa imparzialità e invita a tutto spiano, nel suo seguitissimo salotto televisivo, ogni sorta di avversari politici del governo giallo-verde, dal pretino che scorrazza sulle acque del Mediterraneo a bordo della nave di Luca Casarini, blaterando che Gesù è coi migranti e con le ONG, al signor Calenda(1) che, da proletario qual è, si erge a difensore dei più deboli, delle classi più povere, dei lavoratori più sfruttati. E non basta la signora Lilli Gruber che invita Salvini nel suo studio televisivo non per intervistarlo, ma per fargli il processo ed emettere la sentenza, dopo averlo rimproverato, attaccato, ridicolizzato e avergli rinfacciato di non averle chiesto preventivamente scusa (la sua “intervista” è iniziata proprio così), e che, per dar più forza alle sue bordate, si è trascinata in studio pure Alessandro De Angelis a farle da spalla e raddoppiare il fuoco, al punto che in certi momenti non lo lasciavano neanche parlare per rispondere alle domande, che domande non erano ma capi d’imputazione e sentenze emesse per direttissima. Uno spettacolo di arroganza che si può spiegare solo tenendo conto che la signora in questione è una Bilderberger(2) e quindi il povero Salvini, al suo cospetto, è una nullità vera e propria, conta meno di zero, e dovrebbe solo mettersi muto e sull’attenti, a prendere ordini e ricevere in silenzio la meritata punizione.

Oggi quelli dai quali bisogna guardarsi non sono i terrapiattisti, ma gli zucca-vuotisti: quelli che vorrebbero svuotare le teste, specialmente dei giovani, specialmente nelle scuole, per riempirle solo di nozioni politicamente corrette, da far loro ripetere a pappagallo!

   No, tutto questo ancora non bastava: ci voleva anche l’attacco ai terrapiattisti, per mostrare quanto sono pazzi e ignoranti i militanti del Movimento Cinque Stelle e, pertanto, quanto sia irresponsabile il governo che è attualmente impegnato a trascinare l’Italia verso l’abisso. Abisso dal quale vorrebbero premurosamente salvarla quelli stessi che ve l’hanno sospinta negli ultimi anni: i Monti, i Draghi, i Cottarelli, i Napolitano, i Renzi, i Gentiloni, le Boldrini, i Mattarella, con la gentile e disinteressata collaborazione di Rockefeller, Rotschild, Soros e con la partecipazione straordinaria, ma convinta e del pari disinteressata, di Bergoglio, Parolin, Bassetti, Paglia e Galantino. Inutile dire da che parte stanno i nostri mass media, statali e privati, dalle reti Rai a quelle Mediaset, all’ineffabile La7, la più spassionata e obiettiva di tutti, come dimostra lo spettacolo di quotidiana arroganza di giornalisti come la Gruber: grazie al cielo, da settant’anni viviamo in una Repubblica democratica, fondata sul lavoro (degli altri), buonista e accogliente, tanto accogliente da spalancare i porti e i confini a chiunque voglia entrarvi, compresa la mafia nigeriana al gran completo; ma soprattutto, ciò che conta più di tutto il resto, una Repubblica perbene e come si deve, cioè debitamente antifascista, antirazzista, anti-populista e anti-sovranista. Il loro stile preferito è quello di mettersi due contro uno, tre contro uno, quattro contro uno, conduttore compreso (anzi specialmente il conduttore) per fare un processo per direttissima a chiunque abbia qualcosa a che fare col governo in carica, reo di non voler piegare la testa davanti ai diktat di Juncker (mentre, come tutti sanno, ci vorrebbe più Europa nella nostra agenda nazionale), di Soros, il grande benefattore e filantropo, e di Bergoglio, il papa più buono, più misericordioso e più santo che mai la Chiesa cattolica abbia avuto nei suoi duemila anni di storia. Talmente buono, santo e misericordioso da far impallidire non solo la memoria del Poverello di Assisi, ma anche di quel sempliciotto di Gesù Cristo, il quale, poverino, viveva in un’epoca di tenebre, nella quale non esistevano neppure i registratori, e quindi non si sa bene cosa abbia detto e fatto, si sa solo che non s’inginocchiava davanti agli uomini, mentre il signore argentino lo fa; che s’inginocchiava in preghiera davanti al padre celeste, mentre il signore argentino non lo fa; e che perfino sulla croce perdonava e pregava per i suoi aguzzini, mentre il signore argentino dice che, se qualcuno dicesse una parola brutta contro la sua mamma, lui gli mollerebbe un pugno.

Lilli Gruber.

La signora Lilli Gruber invita Salvini nel suo studio televisivo non per intervistarlo, ma per fargli il processo ed emettere la sentenza: uno spettacolo di arroganza che si può spiegare solo tenendo conto che la signora in questione è una Bilderberger!

   Ma torniamo alla Terra Piatta. Ci è capitato di seguire, per pochi minuti soltanto (poi non abbiamo retto) una puntata di un noto programma di attualità, targato Mediaset, nel quale si dibatteva appunto tale spaventevole questione: il fatto che l’Italia è governata da gente, o anche da gente, che crede che la Terra sia piatta. Senza contraddittorio, come al solito. Gli ospiti in studio e quelli in collegamento si sono sprecati nel ridicolizzare, con parole cariche di disprezzo, un simile ciarpame umano. Uno di essi, del quale non sappiamo il nome, e neanche c’interessa saperlo, li ha definiti “imbecilli”, allargando le vocali e ammiccando con le sopracciglia, con il tipico, leonino coraggio di chi se la prende con qualcuno che non può difendersi e che ha già tutti contro, e si è vantato di avere un nipotino di tre anni e mezzo che conosce i nomi di tutti i pianti del Sistema Solare e che, insomma, in fatto di corpi celesti ne sa cento volte più dei terrapiattisti. Evidentemente, lui e quelli come lui non sono mai sfiorati dal pensiero che il problema non è che qualcuno, anche sbagliando, cerchi di allargare il campo della conoscenza, ma che ci sia troppa gente propensa ad imparare a memoria, come tanti pappagalli, la lezioncina che qualcun altro ha gentilmente preconfezionato per noi. Si vede che il suo universo mentale è fatto in una maniera diversa dal nostro, che il suo cervello funziona in un’altra maniera dal nostro. Noi non siamo particolarmente scandalizzati dal fatto che ci siano delle teorie scientifiche, filosofiche, artistiche, divergenti dalle nostre e, forse, lontane dal vero, perché riteniamo che la curiosità sia la madre del sapere e che, se qualcuno non sbagliasse, noi non impareremmo mai nulla. Noi pensiamo che l’errore sia il prezzo da pagare per il progresso dell’umano sapere: purché, beninteso, sia un errore rimediabile, e che prima o poi venga riconosciuto come tale. Quel che ci spaventa, al contrario, sono i talebani dello scientismo, i catoni del politicamente corretto, i censori dell’eresia: tanto più bigotti, tanto più inflessibili, tanto più fanatici, quanto più si accaniscono contro eresie che hanno la caratteristica di rivelare una certa indipendenza di giudizio da parte dei loro seguaci. In fondo, ciò che essi vogliono censurare, anzi, quel che vorrebbero sradicare una volta per sempre, far sparire dalla faccia della terra (se è lecito usare questa espressione, che parrebbe suggerire dei dubbi sulla sfericità del nostro pianeta), non è tanto la teoria sbagliata in se stessa, ma il fatto che ci siano delle teste le quali, magari sbagliando, sono capaci di pensare da sé e non si fidano ciecamente di quel che dice la maggioranza.

 La dittatura del “Pensiero” unico? Quel che dovrebbe spaventare oggi, sono i talebani dello scientismo, i catoni del politicamente corretto, i censori dell’eresia: tanto più bigotti, tanto più inflessibili, tanto più fanatici, quanto più si accaniscono contro eresie che hanno la caratteristica di rivelare una certa indipendenza di giudizio!

   Loro, i talebani del pensiero, non lo sanno, ma è proprio così che progredisce la loro amatissima scienza: se Copernico, per esempio, si fosse accontentato di attenersi a quel che diceva la scienza del suo tempo, non avrebbe mai formulato la sua teoria eliocentrica. In realtà, il loro atteggiamento mentale è l’esatto contrario di quel che dovrebbe essere l’atteggiamento mentale del ricercatore della verità: non dare nulla per scontato, non fidarsi di ciò che pensa e sostiene la maggioranza. Cercare sempre, considerare ogni questione sotto svariati punti di vista, provare e riprovare, considerando anche i punti deboli, e non solo i punti forti, delle teorie che vanno per la maggiore. Il vero scienziato, il vero filosofo, il vero artista, non teme di battere vie nuove; e non teme neppure di rimettersi su vie antiche, anche se sono state abbandonate in nome di un supposto progresso, e anche se ripercorrerle significa mettersi al bando della gente perbene, della gente rispettata perché sa, o crede di sapere, e ripete senza mai un’ombra di pensiero autonomo, quel che dice la vulgata. E quel che vale per il pensiero scientifico, ripetiamo, vale per tutto il resto: dalla religione alla politica, dalla musica alla morale, dallo sport al tempo libero.

Bruno Vespa.

Sacerdoti della comunicazione in una Tv senza un reale “contraddittorio”? il loro atteggiamento mentale è l’esatto contrario di quel che dovrebbe essere l’atteggiamento mentale del “Ricercatore della verità”: non dare nulla per scontato, non fidarsi di ciò che pensa e sostiene la maggioranza!

   In definitiva, ci sono due tipi di uomini: quelli che pensano e quelli che ripetono ciò che hanno sentito dire. I primi usano la loro intelligenza; ai secondi, sarebbe più che sufficiente possedere un midollo spinale. Il guaio è che il potere è nelle mani dei secondi, e così lo sono i mass media, la scuola, l’università, e, da ultimo, anche i vertici della Chiesa cattolica. Perciò i cittadini, gli studenti, i giovani, i credenti, devono fare molta attenzione a quel che dicono e a dove posano i piedi. Il potere non ama le teste pensanti; ama solo i pecoroni, perché li può condurre dove vuole, quando vuole e come vuole. Chi pensa con la propria testa è un pericolo pubblico: dagli all’untore. Non vuole far vaccinare suo figlio con la polivalente? Ma allora è un pericolo a piede libero, una mina vagante, un nemico pubblico. Non vuole che suo figlio di cinque anni venga indottrinato, all’asilo o alla scuola elementare, dai propagandisti dell’ideologia gender? Ma dunque è un omofobo, un intollerante, un cavernicolo: bisogna ricacciarlo nella fogna da cui tenta di uscire, per il bene di tutti. Il medioevo è finito, però quanto è duro a morire. Proprio come il fascismo: è finito, è finito, eppure è sempre lì, in agguato, pronto a riemergere, a saltar fuori dalla Francia di Le Pen, dall’Ungheria di Orban, dall’Italia di Salvini (un po’ meno da quella di Di Maio: ma visto che stanno al governo assieme…). La battaglia contro le tenebre non è mai finita, non ci si può mai permettere una distrazione. Se ci si distrae, poi si rischia di risvegliarsi ad Auschwitz: il mostro ha mille teste, non si sa mai se per caso è ancora vivo e pronto a divorarci. E poi, si sa qual è la sua strategia: fare un piccolo passo alla volta, e poi balzarci addosso all’improvviso. Si comincia con la Terra Piatta o col rifiuto dei vaccini, che la nostra premurosa sanità pubblica vuol far fare ai nostri bambini nel loro esclusivo interesse e si finisce per trovarsi alle prese con un nuovo Goebbels o un nuovo dottor Mengele.

Giovanna Botteri.

Giovanna Botteri, come Fabio Fazio sono esempi di cattivo giornalismo, perchè smaccatamente “di parte”. In televisione spazi di “libertà intellettuale” non ne sono rimasti ancora molti: diciamo che stanno sparendo con la velocità d’un fiume che resta in secca: forse perché il fiume dell’intelligenza è stato deviato altrove da qualche astuto farabutto…

   Infine, avevamo detto che non ci saremmo sottratti dal manifestare la nostra opinione sulla teoria della Terra Piatta. E allora, premesso che non nutriamo alcuna particolare simpatia per l’homo grillinus, ovvero l’homo pentastellatus, ma neanche una particolare antipatia nei suoi confronti, il che ci aiuta, forse, ad essere equanimi nei suoi confronti, diciamolo chiaramente, ma senza dilungarci troppo: è una teoria che non sta in piedi, così come quell’altra, di poco meno stramba, sulla Terra Cava. Vogliamo anche dire “pazzesca”, tanto per far contenti tutti i giornalisti e i signori del politicamente corretto? Niente affatto; questo modo di parlare e di ragionare lo lasciamo volentieri ai talebani dello scientismo. Anche la teoria eliocentrica, molti secoli fa, poteva sembrare pazzesca: non è forse evidente che la Terra sta ben ferma, sotto i nostri piedi, mentre il Sole si muove, e cioè sorge, culmina e tramonta, per tornare a risorgere dall’orizzonte ad ogni nuovo giorno, e poi tornare a tramontare? Non c’interessa etichettare una teoria come pazzesca o come insensata; c’interessa cercar di capire se in essa vi è qualcosa di vero, o comunque qualcosa, qualche spunto, che possa far progredire la conoscenza e la comprensione del reale. La Terra Piatta, a nostro avviso, non possiede alcun elemento di questo genere. E allora, dov’è il problema? In che cosa consiste tutto questo allarme, questa mobilitazione, questo scandalo e clamore? Forse quelli che ci credono vorrebbero cambiare i libri di testo di scienze della terra? Non ci risulta. Ci risulta che i libri di testo delle scuole sono pieni di altre balle, ben più nocive e pericolose, precisamente quelle del politically correct. Quelli dai quali bisogna guardarsi non sono i terrapiattisti, ma gli zucca-vuotisti: quelli che vorrebbero svuotare le teste, specialmente dei giovani, specialmente nelle scuole, per riempirle solo di nozioni politicamente corrette, da far loro ripetere a pappagallo. E che sfruttano ogni occasione per criminalizzare chi osa adoperare il proprio cervello. Ad esempio, la campagna contro i sostenitori della Terra Piatta è servita ai soliti sciacalli prezzolati di regime per ribadire la campagna contro chi nutre dei dubbi sulla bontà delle vaccinazioni obbligatorie. Dicono: Vedete? sono così pazzi che credono alla Terra Piatta; e son gli stessi che rifiutano il vaccino per i propri figli. Ecco, questo è il vero pericolo: non che qualcuno s’interessi a delle teorie eterodosse, ma che il potere dominante chiuda ogni residuo spazio di libertà intellettuale. E non è che ne siano rimasti ancora molti, di tali spazi. Diciamo che stanno sparendo con la velocità d’un fiume che resta in secca: forse perché il fiume dell’intelligenza è stato deviato altrove da qualche astuto farabutto…

NOTE

  • (1) Carlo Calenda(Roma, 9 aprile 1973). È un dirigente d’azienda e politico italiano, Ministro dello Sviluppo economico dal 10 maggio 2016 al 1º giugno 2018, prima nel Governo Renzi e poi riconfermato in carica nel Governo Gentiloni. Dal 2 maggio 2013 al 21 marzo 2016 è stato Vice-ministro dello Sviluppo economico prima nel Governo Letta e poi nel Governo Renzi e in seguito Rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea.
  • (2) Il Gruppo Bilderberg(detto anche conferenza Bilderberg o club Bilderberg) è un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità nel campo economico, politico e bancario. I partecipanti trattano una grande varietà di temi globali, economici e politici.

Fonte: Wikipedia.

Per gentile concessione:  

 

 

 

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Un commento

  1. Francesca Rita Rombolà

    27 Maggio 2019 a 14:04

    Incredibile come si è ridotto il mondo, l’ Europa, l’ Occidente… da culla del sapere e della civiltà ad abisso oscuro della mente e della scienza! La presunzione nelle persone(chiunque, colti e meno colti, intellettuali e analfabeti)sta toccando livelli da capogiro. Chi ancora ragiona con la propria testa, è razionale e obiettivo e ama la conoscenza dovrebbe correre ai ripari… ma come fare ad essere ascoltati se non si è “qualcuno” e non si ha potere politico ed economico soprattutto?

    rispondere

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