Un’analisi critica del linguaggio della giustificazione: come l’Occidente narra la violenza
TERRORISMO INDIVIDUALE? ATTO ATROCE. STERMINIO DI STATO?
AUTODIFESA IL LESSICO OCCIDENTALE
di Ala.de.granha
Un atto atroce”. Come non condividere il giudizio di Biden nei confronti della strage compiuta a New Orleans da un ex militare statunitense di origine araba? Le vittime, tutte civili e totalmente estranee a qualsiasi motivazione abbia spinto l’assassino. Già, 10 morti statunitensi rappresentano un “atto atroce”. Ma RimbamBiden è molto meno drastico nei confronti dei 45mila palestinesi assassinati da Netanyahu (è come se si fossero accordati sul numero di morti. È da un po’ che la cifra è sempre quella 45mila. Invece… fdb)) dai suoi sgherri. 45mila, in gran parte donne e bambini. Ma, per RimbamBiden e per i suoi maggiordomi europei, lo sterminio di decine di migliaia di civili palestinesi non è atroce.


Bombardare gli ospedali, le tende dei campi profughi, arrestare i medici per impedire che curino feriti e malati, far morire di fame e di freddo i neonati non è atroce. Però, dopo, ci si interroga sulle reazioni criminali di chi si sente parte del mondo delle vittime. Ed i RimbamBiden di turno, i maggiordomi, i disinformatori si stupiscono, si indignano, si interrogano sulle ragioni che spingono al terrorismo. Evidentemente le stragi compiute dai “buoni” devono essere considerate come un atto di generosità nei confronti delle vittime. Che non devono ribellarsi, non devono protestare e, soprattutto, non devono reagire.
Forse ciò che è davvero “atroce” è questa mentalità di criminali da esportazione
