Groenlandia contesa: tra Washington e Copenaghen cresce la tensione.
TRUMP INSISTE PER LA GROENLANDIA. E LA DANIMARCA SI PREPARA
ALLA GUERRA… CONTRO MOSCA
di Augusto Grandi
Il presidente Trump torna a premere per l’acquisto della Groenlandia, mentre la Danimarca rafforza la sua strategia militare temendo l’ombra russa nell’Artico.
Persino Tajani, paragonato a qualche suo collega europeo, può essere scambiato per un buon ministro degli esteri. Beh, buono magari no, ma meno peggio. Soprattutto rispetto al genio che guida il governo in Danimarca. A cui, in teoria, fa capo la Groenlandia. E Trump ha già dichiarato che intende annettersela, fregandosene del diritto internazionale e, soprattutto, del volere degli abitanti dell’immensa isola. Cosa contano gli abitanti di fronte alle armi statunitensi?
E poi, in fondo, la linea l’ha già indicata Netanyahu con il genocidio dei palestinesi. Per ora quelli di Gaza, poi toccherà alla Cisgiordania e poi ai siriani nella zona più vicina ad Israele. Il tutto nell’indifferenza dell’Occidente collettivo e con il plauso del governo Meloni.
Dunque, Trump può ripetere il giochino in Groenlandia. E lo ha chiarito Carla Sands, ambasciatrice degli Usa in Danimarca durante la prima presidenza di Trump. “L’idea che la piccola Danimarca, che non riesce nemmeno a difendere il proprio territorio, possa difendere la Groenlandia è assurda. Non possono permettersi di difenderla o svilupparla. Quindi ciò che il presidente Trump sta suggerendo è di buon senso”.
Arroganza, prepotenza, cinismo. Ciascuno scelga la definizione che vuole per questo comportamento degli Usa. Visto che tu, Danimarca, non puoi fare la guerra contro gli Stati Uniti, tanto vale che ti arrendi prima di iniziarla e cedi ciò che vuole Trump. Magari due spiccioli, in cambio, te li regala anche. E i groenlandesi? Chissenefrega. Chi andrà mai a difenderli? Chi li tutelerà dallo sfruttamento delle risorse minerarie e dall’inquinamento? Nessuno, ovviamente. L’Occidente collettivo è buono e giusto e può occupare ciò che vuole.
Mette Frederiksen, primo ministro danese alla guida di un governo di centrosinistra, però non intende cedere alle minacce straniere. E prepara le riserve alimentari in caso di guerra. Contro gli Usa? Macché, contro la Russia. Che è del tutto estranea alla vicenda. Quos Deus perdere vult, dementat prius. Ma il genio di Copenaghen difficilmente comprende il latino…
