Mentre i cittadini pagano il conto, i vertici UE giocano alla guerra con le parole
UCRAINA. LA FARSA E LA VERITÀ
Andrea Marcigliano
Ucraina, tra farsa e realtà: mentre il conflitto si trascina, in Europa si invocano nuove armi. La Von der Leyen predica riarmo e sacrifici… ma sempre dall’alto del suo scranno dorato
In Europa si parla di riarmare. Ne parla la Von Der Leyen, dall’alto del suo scranno. Ne parla Macron. Ne parla il neoeletto Merz, nuovo ed incerto, Cancelliere tedesco.
Ne parlano, e straparlano, editorialisti di grandi testate, improvvisati analisti politici e geopolitici, intellettuali ed altri ameni personaggi.
Tutti entusiasti del riarmo. E pervicacemente decisi a muovere guerra alla Russia anche senza gli Stati Uniti.
Tanto, a combattere al fronte, contro russi, siberiani, mongoli, forse anche coreani mica ci devono andare loro. Altri, altri europei, francesi, tedeschi, italiani, ecc…
Già… ma chi ci dovrebbe, e soprattutto potrebbe, andare davvero?
Perché, ammesso e non concesso che la, cosiddetta, Europa trovi i soldi per riarmare e vi riesca, e, soprattutto possa essere competitiva in questo con i Russi – cosa che ora assolutamente non è, e che dubito potrà essere anche in un prossimo futuro – quelle armi chi le dovrebbe usare?

Perché possiamo raccontarci mille storie, ma, alla resa dei conti, la guerra, quella vera non le chiacchiere, necessita non solo di armamenti, ma anche di uomini. Di molti uomini disposti a combattere e, in primo luogo, preparati a combattere. Con la mentalità, diciamo così, adatta.
Ora, in Europa, abbiamo indiscutibilmente reparti di specialisti. I francesi soprattutto, con la Legione ed altri. E poi anche noi e i tedeschi abbiano forze speciali, ben addestrate, pronte professionalmente a combattere.
E poi possiamo aggiungere i britannici. Che non sono più nella UE, ma che continuano a sostenere, anzi capeggiare, il partito della guerra. E che hanno, indiscutibilmente, reparti preparati. E già più volte provati sul campo.

Ma sono, nel complesso, poca cosa. Vanno bene per operazioni mirate, e/o in teatri limitati.
Un conflitto aperto, a tutto campo, non sono in grado di affrontarlo. Ed è qui che si vede la, necessaria, anzi obbligata, dipendenza dagli Stati Uniti. Che offrono una copertura tale da permettere agli europei di non impegnare nelle forze armate né cifre, né tantomeno uomini quanto sarebbe necessario.
Ora, però, Washington si è chiamata fuori dal rischio di un conflitto aperto con Mosca. Le ragioni, e sono molte e complesse, qui non ci interessano. Ci interessa invece la volontà di Commissione e alcuni governi europei di andare avanti con il conflitto. Anzi, renderlo da latente, sottotraccia, evidente ed esplicito.
Questo implicherebbe non solo una spesa molto più alta di quella che, sino ad ora, gli europei hanno stanziato per le forze armate. E già non sarebbe cosa da poco. Ma richiederebbe, soprattutto, molti più uomini in armi. Forse la reintroduzione del servizio di leva. Molto probabilmente senza il “forse”.
E qui cominciano i guai. Perché una cosa sono i reparti di paracadutisti di professione – tanto per fare un esempio – tutt’altra mettere sotto le armi, preparare, addestrare e, presumibilmente, mandare al fronte reparti di leva.
Cosa che, naturalmente, da noi è stata fatta durante le ultime due guerre mondiali. Ma era altra epoca, e, soprattutto, altre generazioni. Con uno spirito diverso, e una diversa attitudine.
Ora, provate per un momento solo ad immaginare di mettere sotto le armi e mandare a combattere i ragazzi di oggi. I maranza, solo per fare un esempio. I cocchini di mamma che, se piove, devono venire accompagnati a scuola in auto, o addirittura dentro scuola, che non rischino di bagnarsi… e poi, gli altri, quelli dall’incerta identità sessuale (a proposito, le ragazze rivendicherebbero ancora la parità? Ho i miei dubbi…), gli effeminati interessati solo alla moda e alle mode, i complessati che vengono sistematicamente trattati da psicologi e affini… quelli che pensano solo ad uscire per divertirsi, o che trascorrono ore ed ore al telefonino…

Insomma, Ve li vedete questi, questa generazione di giovani, andare al fronte contro i ceceni di Kadirov? Solo per fare un esempio…
E allora sarebbe meglio smettere di scherzare col fuoco. Di ascoltare Soloni che tuonano e invitano alla guerra. Di dare credito alla Signora Von Der Leyen e alla sua cricca…
Prendere, semplicemente, atto della realtà.
Giusto o sbagliato che sia – e per me è, chiaramente, sbagliato – noi europei non possiamo permetterci un conflitto con la Russia.
Discorso chiuso. Definitivamente. E traiamone le logiche conseguenze, smettendo di dare aria alla bocca.
