Il sorriso è quello che manca nelle grandi città

UN SORRISO SALVERÀ IL MONDO. PER QUESTO È VIETATO…


Atrio della stazione. Un uomo straniero ed una donna anziana stanno osservando il tabellone con gli orari e, nel frattempo, si muovono in direzione opposta. Distratti, si urtano. Si girano con uno sguardo carico di odio e di preoccupazione. Un attimo solo, poi si rendono entrambi conto che non si tratta di un’aggressione ma di un banale scontro casuale. E lo sguardo di odio si trasforma in un sorriso reciproco. Di scuse, di accettazione, di qualsiasi cosa.

Il sorriso è quello che manca nelle grandi città. Un sorriso in grado di risolvere problemi, di ridurre le tensioni, di favorire gli incontri. Un sorriso che, evidentemente, dà fastidio. Perché questa è la società che ha prima vietato la risata, ha cancellato la satira, l’ironia, il piacere della presa in giro. E poi ha creato le condizioni affinché si eliminasse anche il sorriso. Quello della comprensione di eventi e di persone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché è un simbolo di intelligenza. Perché è diverso dal sorriso ebete di qualche sfortunato che, comunque, riesce ad appiccicarselo sul volto nonostante tutto.

Il politicamente corretto ha vietato la possibilità di scherzare sui difetti altrui e, così facendo, ha impedito di imparare l’arte dell’autoironia. Tutti si prendono sul serio e si offendono per una battuta, per uno scherzo, per uno sguardo. Meno si ride e più ci si incattivisce.

Ma gli oligarchi preferiscono sudditi stupidi e arrabbiati piuttosto di cittadini che sappiano ridere di fronte all’immancabile e sacrosanto: “Il re è nudo!”. Gli oligarchi non possono e non devono essere smascherati. Tantomeno con una risata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Walter Chiari, anche in anni più vicini alla guerra civile, poteva giocare sul palco salutando gli spettatori “della prima fila e della Decima”, con evidente riferimento alla Decima Mas. Ora qualche geniale esponente di amministrazioni politicamente corrette vieta la scritta natalizia xMas perché, pur riferendosi a Christmas, potrebbe rappresentare una celebrazione della Decima.

La stupidità contro la libertà di ridere. Il problema è che sta trionfando la stupidità. Che genera violenza.

Redazione Electo
Augusto Grandi

 

 

 

 

 

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