”Questo comodo silenzio è stato rotto dal dilagare delle manifestazioni di agricoltori in tutta l’Europa dell’Est
VELENI IN ARRIVO DA KIEV
Sembra davvero incredibile, ma ogni tanto le bugie e le narrazioni menzognere vendute ai cittadini europei emergono dalla palude mediatica nelle quali nascono e svelano una qualche parte di realtà che il potere non vorrebbe mostrare. Questo disvelamento accade ora con il famoso grano ucraino che doveva sfamare le nazioni del terzo mondo ancorché le quantità in questione fossero marginali rispetto a quelle complessive. Ecco un breve riassunto della vicenda: per settimane la scorsa estate, i media occidentali hanno riferito che la Russia stava bloccando le esportazioni di grano ucraino, usando la fame come arma perché il grano ucraino è così disperatamente necessario ai paesi più poveri del mondo. Il grano di Kiev è destinato al Terzo Mondo veniva detto e si diceva anche che l’UE stesse lavorando duramente per garantire che i malvagi russi consentissero finalmente la consegna dei cereali ucraini ai paesi più poveri. In realtà il blocco delle navi era dovuto a Kiev che non voleva corridoi marittimi che potessero favorire i russi, ma alla fine si è arrivati a un accordo grazie al quale il grano ucraino poteva essere esportato attraverso il Mar Nero. Dopodiché il media ha smesso di parlarne e di riferire sciocchezze perché si è scoperto che il grano ucraino non andava affatto nei paesi più poveri del mondo, ma principalmente nell’UE. Lo si può leggere sulla pagina pertinente delle Nazioni Unite , dove sono indicate le destinazioni delle navi, ma le persone in Occidente così poco disposte a conoscere la realtà hanno preferito rimanere all’oscuro.

Questo comodo silenzio è stato rotto dal dilagare delle manifestazioni di agricoltori in tutta l’Europa dell’Est contro l’importazione di grano dall’Ucraina, mentre l’assenza totale della commissione europea che aveva già fatto la sua parte con la sua menzogna del terzo mondo ha subito condannato le restrizioni che un certo numero di Paesi dell’est, Polonia e Ungheria come capo fila, ha imposto ai prodotti ucraini. Per comprendere la situazione bisogna sapere che le importazioni di grano e mais ucraini sono aumentate di cento o addirittura mille volte rispetto al 2021 e tanto per fare un esempio le esportazioni in Polonia sono passate dalle 600o tonnellate nel novembre del 2021 al milione e seicento mila tonnellate del novembre 2022. Ovviamente questa situazione è causata dal fatto che nessuno più controlla la qualità e la sanità dei prodotti agricoli ucraini che così possono avere prezzi stracciati e qualità ancora più stracciata. Inoltre, il continuo invio di armi ha creato una strada alternativa per i creali di Kiev e anche un mercato parallelo che ci si è ben guardati dal disturbare visto che l’idea dominante era che bisognasse essere solidali con il regime ucraino. Ma adesso i governi dell’est rischiano di perdere consenso e perciò sono corsi ai ripari.
Naturalmente anche in Europa occidentale arrivano queste derrate sia direttamente via nave, sia sotto forma di prodotto finito dell’est Europa, ma a parte che si tratta nella totalità dei casi di prodotti ogm non si sa nulla riguardo ai criteri di produzione e alla zona di produzione, ai pesticidi e ai fertilizzanti usati, alle condizioni del loro stoccaggio e trasporto, ma bisogna turarsi il naso perché non si può acquistare troppo grano russo. Meglio ammorbare le popolazioni che confessare i propri errori e la propria ridicola impotenza.
