”Primum vive, secundo, non superabundare
VERDI IN CADUTA LIBERA. E GLI AGRICOLTORI TEDESCHI
DICHIARANO GUERRA A SCHOLZ
Primum vivere. D’accordo, gli ambientalisti italiani hanno frequentato scuole in cui il latino era messo al bando in quanto politicamente scorretto. Ma anche se l’avessero studiato, difficilmente lo avrebbero imparato. Almeno sulla base della fisiognomica. Però, forse, sono in grado di comprendere i dati dei sondaggi tedeschi in vista delle elezioni europee di quest’anno. I verdi sono in calo, e non solo in Germania. arè che le politiche ambientaliste, fatte proprie da quel genio di Ursula von der Leyen, non abbiano convinto. In particolar modo gli agricoltori di tutta Europa.
Eppure, il piano strategico di Bruxelles è piuttosto facile da capire: si taglia la produzione agricola europea, si lasciano i campi incolti e si aumentano le importazioni di cibo prodotto dalle solite multinazionali. Semplice, no? Sorvolando, ovviamente, sull’inquinamento prodotto dal trasporto di prodotti alimentari in arrivo da ogni parte del mondo in cui le multinazionali si sono insediate.
Già è stupido così, ma in Germania il cancelliere piccolo piccolo ha deciso di andare oltre. E, per trovare i soldi da spedire al suo amico Zelensky e cricca famigliare, ha deciso di tagliare i sussidi per il diesel agricolo. Mandando su tutte le furie i contadini che, lunedì 8 gennaio, torneranno a manifestare con lo slogan “una montagna di letame vi seppellirà”.
Non sono però solo gli agricoltori ad essere infuriati con gli ambientalisti. Perché le fissazioni ideologiche dei verdi sempre più estremisti renderebbero impossibile la vita della maggior parte delle famiglie. Basti pensare ai costi insostenibili per ristrutturare le abitazioni secondo gli ordini di Bruxelles. E poi la cancellazione della cultura alimentare italiana e francese, ma anche spagnola e persino tedesca. O il blocco totale della possibilità di movimento nelle città tra velocità da prima marcia, trasporto pubblico sempre più caro, vincoli per uscire dal proprio quartiere in nome della “città in 15 minuti”.
Senza neppur dover arrivare ai problemi mentali di coloro che imbrattano monumenti o bloccano le strade cementando le proprie mani nell’asfalto. Con un’eccezione, però: imbrattare l’orrendo pseudo albero di Natale nella Galleria di Milano è stata un’opera di buon gusto.