Il politicamente corretto/corrotto ha ucciso non solo la fantasia ma anche la realtà

 

VERDONE DENUNCIA LA CENSURA DEL POLITICAMENTE CORRETTO

MENTRE MORETTI DIFENDE IL PENSIERO UNICO OBBLIGATORIO


Mentre Nanni Moretti e compagni sparano sulla Croce Rossa del ministero della cultura, in difesa dei soldi pubblici da regalare ai registi responsabili di flop assoluti purché facciano parte dei compagnucci della parrocchietta gauchista (Ginevra Elkann in testa), Carlo Verdone spiega, in una intervista, le ragioni di una commedia all’italiana che non ha più nulla da dire perché non può più dir nulla.

Il politicamente corretto ha ucciso non solo la fantasia ma anche la realtà. Non si può scherzare su tic, difetti, mancanze, problemi caratteriali, gusti sessuali, comportamenti strani. Tutto vietato. Per evitare che il comitato X si senta offeso ed inizi una causa legale, per scongiurare le proteste dell’associazione Y, perché i diritti della minoranza Z devono essere tutelati.(1)

Ed allora il “libero cinema italiano” può offrire solo le solite pippe retoriche sui fascisti-neofascisti e affini cattivi, ottusi, omofobi, razzisti etc etc. Storie sempre uguali. Che svuotano le sale anche quando i prezzi del biglietto sono ridotti, anche quando la promozione dei media è asfissiante. Tanto, poi, le TV rilanciano qualsiasi porcata ed il flop al cinema si trasforma in flop televisivo.

Ma il politicamente corretto non rovina solo la commedia. Anche le serie TV polizziottesche sono di una noia mortale. Storie scontate accompagnate da vicende personali del tutto inutili se non per ribadire la correttezza politica dei protagonisti.

Alla seconda scena della prima puntata si sa già chi sono i buoni ed i cattivi, si sa già chi sarà la vittima (casualmente un migrante) e chi l’aguzzino.  Tutt’al più ci sarà la redenzione di un cattivo, meglio se in punto di morte.

Perché Cleopatra non può essere nera

Però le parole di Verdone – comprese quelle contro l’assurdità storica di aver trasformato Cleopatra in una regina nera – vengono lasciate cadere dai colleghi. Meglio occuparsi del denaro pubblico, piuttosto di battersi per la libertà di espressione. Libertà vera, non libertà obbligatoria di seguire il copione censurato dal ministero della Verità che impone il pensiero unico obbligatorio.

Redazione Electo
Ala.de.granha

 

 

 

 

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«CORSO INTENSIVO SUL POLITICAMENTE CORRETTO»

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