L’Italia del no: Tra divieti e regole stringenti, il coraggio di osare lascia il posto alla paura di sbagliare.
VIETATO TUTTO. IL RISCHIO NON È AMMESSO IN ITALIA
di Augusto Grandi
Una società iperprotetta: In un’Italia dominata dalla burocrazia e dal timore di ogni rischio, la creatività e l’innovazione sembrano soffocare sotto il peso del “vietato tutto”.
A Torino si può fumare all’aperto solo a più di 5 metri di distanza da chiunque passi nei dintorni. A Milano, per fare gli sboroni, hanno deciso che la distanza minima deve essere di 10 metri. In auto non si può più guidare se si bevono due bicchieri di vino. Salvini, ipocrita, spiega che i limiti sono rimasti uguali, ma si dimentica che sono aumentate in maniera assurda le conseguenze, tra multe e sequestro della patente. Quanto alla velocità, deve essere ridotta anche in autostrada.

Tutto in nome della sicurezza, ovviamente. Perché il rischio non deve far parte della vita degli italiani. State a casa, non bevete, non fumate, non frequentate nessuno. E pazienza se, senza rischio, non si ottiene nulla. Chi non risica non rosica, proverbio da censurare nell’Italia della sicurezza.
E con la scusa della sicurezza – ma non sul lavoro, ovviamente – si impone qualsiasi cosa, si censura qualsiasi cosa. E, progressivamente, i divieti si estendono. Magari giocando di sponda con le norme europee e con il sostegno dei media di comodo.
Così spunta la richiesta di chiudere i conti delle TV e delle aziende editoriali che osano raccontare la guerra in Ucraina sulla base della realtà e non delle menzogne imposte dalla disinformazione atlantista. Un modo semplice per cancellare ogni dissenso. Perché, senza un conto bancario, tutto si blocca. Non si può incassare uno stipendio, neppure una pensione. Non si può pagare nulla. È la morte civile. Ma in nome del politicamente corretto, ça va sans dire. Lo fanno per il nostro bene, come per la sicurezza.
D’altronde il buono e democratico Trudeau, in Canada, ha stroncato la protesta dei camionisti bloccando i loro conti correnti.
È solo un inizio, inutile illudersi.
