Lo si sapeva già

VUOI INQUINARE? SCEGLI L’ELETTRICO


Lo si sapeva già, c’era stato uno studio nel 2022 che mostrava come le auto elettriche possano essere più inquinanti di quelle con motori a combustione interna, ma era stato immediatamente cancellato perché non turbasse l’ossessiva  campagna di elettrificazione, però oggi che le vendite di veicoli elettrici sono in picchiata e stanno emergendo le carenze di questi veicoli dovuti agli attuali limiti tecnologici di base, il Wall Street Journal ha riaperto i cassetti e rispolverato lo studio in un proprio editoriale, segno che la narrativa deve quanto meno essere modificata.(1)

Particolato

In realtà non ci voleva molto a capire che non è tutto oro quello che luccica per ciò che riguarda i veicoli elettrici: la questione principale è quella del peso perché i veicoli elettrici sono in media il 30% più pesanti rispetto ai veicoli a benzina il che provoca un’usura dei freni e dei battistrada degli pneumatici più rapida rispetto alle auto normali e rilascia nell’atmosfera minuscole particelle, spesso tossiche. Una batteria per un’auto elettrica media pesa circa mezza tonnellata e questo può generare fino a 1850 volte più particolato rispetto a una comune auto a combustione interna. Chi ricorda ciò che era scienza comune fino a tre o quattro anni fa, sa che il particolato fine è in effetti la parte di gran lunga più pericolosa delle emissioni dovute alla combustione delle energie fossili, perché penetrando nei polmoni può provocare danni anche gravi all’apparato respiratorio. Era proprio a causa del particolato che a un certo punto si era deciso di fare la guerra al diesel, mentre oggi sembra che questi timori non contino più nulla, visto che il grande affare è un altro. Ma insomma l’auto elettrica non risolve i problemi più importanti nemmeno del traffico cittadino.

Batterie auto elettriche- tutto quello che c’è da sapere

Oltre a questo – per completare la beffa – c’è la “scoperta” o meglio la cosa non detta che le auto elettriche generano anche molta CO2 durante la ricarica del veicolo. Poiché l’anidride carbonica che si sviluppa lungo tutta la filiera costruttiva di un’auto elettrica è molto superiore a quella generata durante la produzione di un’auto a combustione interna e che comunque parte dell’energia con cui si ricaricano le batterie deriva dal gas, dal petrolio e magari anche dal carbone, alla fine anche il risparmio di CO2 potrebbe rivelarsi illusorio o comunque bagatellare. In ogni caso la sostituzione totale del parco macchine anche solo di quello occidentale comporterà per parecchi anni un aumento considerevole delle emissioni di anidride carbonica che mal si concilia con la dannata (e presunta) fretta di evitare il riscaldamento globale catastrofico, cercando di diminuire la percentuale in atmosfera di tale gas, peraltro innocuo.

Ora tutto questo e talmente confuso e contradditorio, volto a scopi palesemente diversi rispetto a quelli dichiarati che sta assumendo caratteri decisamente onirici dove le prospettive cambiano continuamente e il principio di contraddizione non esiste più. Forse bisognerebbe svegliarsi.

Redazione

 

 

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